Serie A1 Volley Maschile – Verona batte Cuneo 3-1. Le “paropagelle” (tema: Esercito)

Volley Maschile A1 – Nella battaglia di Verona i “prodi cavalier” di Andrea Giani hanno trionfato sulla Bre Lannutti Cuneo per 3-1, portando gioia e festa al Pala Olimpia nel debutto di fronte al focoso pubblico di casa. Il Giangio riscatta la sconfitta della scorsa settimana contro Vibo, coach Piazza lascia sul campo un’altra sconfitta (dopo quella subita dalla Sir Safety Perugia).
Durante la settimana la Calzedonia Verona si è allenata con attività anche extra-pallavolistiche, come le prove di resistenza agli ordini del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti Rangers. Le “paropagelle” sono ispirate alle metafore belliche.

PALLA SU PALLA – Esercito confermato per entrambi i condottieri. Agli ordini di Giani: Boninfante e Gasparini in diagonale, Ter Horst e White in banda, Zingel e Anzani al centro, Pesaresi libero. Dall’altra parte della trincea: Freriks (Gonzalez in fase di recupero ha giocato sprazzi di match) e Rouzier in diagonale, Antonov e Rauwerdink da posto 4, De Togni e Kohut a sorvegliare il centro, libero De Pandis.
Trattasi di trionfo veronese per come è maturata la vittoria: le squadre si studiano in avvio, con Cuneo che allunga (7-10), Verona che impatta (11-11) e capovolge il fronte con due ace consecutivi di White (21-17). Finale targato Gasparini (punto del 23-19 e del 25-21). 2° battaglia a marchio sloveno (ace 5-2), ribattuto da un parziale cuneese di 4-0 (5-6). L’equilibrio del set è rotto dalla crescita del muro di Verona con Anzani a Zingel a sorvegliare il forte (22-22). Finale pirotecnico con set point annullati in serie, fino all’ace di White (29-28) e all’errore in attacco di Cuneo (30-28). L’armata piemontese torna in campo determinata a ribaltare le sorti della guerra, giocando un set come avrebbe dovuto giocare tutta la partita: difendendo, ritrovando efficacia a rete e affidandosi alle battute di Antonov e alla rabbia di Rouzier. Verona annulla 4 set point e ci pensa Rauwerdink a chiudere la battaglia (23-25). Nello scontro finale succede di tutto: Cuneo avanti 11-16 (ace di Rouzier) sembra marciare spedita verso il tie-break, ma a quel punto si blocca, subisce un parziale di 9-0 con Bellei in battuta(19-16) e un Anzani lanciato (stoccata di seconda per il 22-18 e muro che chiude il match).

LE LUCI DI VERONA – La settimana di lavoro ha giovato: Verona doveva ritrovare le armi della battuta e del muro e questa sera ha affondato gli avversari proprio con questi due fondamentali. White ha mandato in bianco la ricezione di Cuneo con 3 dei 5 ace totali, ma è soprattutto il muro ad aver impressionato: 21 in totale, 8 per Zingel e 6 per Anzani. Degli 8 punti consecutivi del 4° set metà sono stati realizzati a muro (esaltanti i 3 consecutivi di Ter Horst e soci). E determinante è stato Bellei dai 9 metri. Il mix di gioventù ed esperienza (i “vecchi” sono Boninfante, brillante classe 1977, e Gasparini, classe 1984) alla base del progetto di Giani sembra essere la pietra angolare su cui costruire un futuro vincente.

LE OMBRE DI CUNEO – Cambiare regista ogni tre giorni non è propriamente agevole e Cuneo ha tutte le attenuanti del caso. Stasera, però, non ha funzionato quello che settimana scorsa aveva brillato: meno solida al centro (solo 8 muri), scostante in attacco con Rouzier a corrente alternata e Maruotti che non ha dato il cambio di ritmo sperato. Battuta e ricezione si salvano, ma quando manca il morso della sete vorace di vittoria è difficile anche chiudere un set già vinto (vedi le complicazioni nel finale di 3° set).

Le “paropagelle”
Aidan Zingel.
Al grido di “A me le guardie” fa da guardia alla difesa veronese alzando una torre al centro. Sbatte in faccia a Cuneo 8 muri, vince il duello di reparto con Kohut, che ha ancora la faccia rossa dopo i due schiaffi che rimedia sui primi tempi. Nel 2°set i suoi muri sono determinanti soprattutto nel finale, quando è proprio a muro che Verona conquista i set point. Nel 4° set torna a chiudere la porta a doppia mandata. Attacca al 70% (7 punti) ed è un punto di riferimento solido nella truppa di Giani. #Granatiere

Simone Anzani. Insieme a Zingel forma la coppia d’oro del centro: 23 anni l’austriaco, 21 il giovane Simone. Che stasera ha fatto 6 muri e 4 attacchi: non è una sorpresa (ha vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo con la squadra guidata proprio da Giani), ma sta diventando una conferma. Quando si dice avere tempismo… e avere il timing (per saltare a muro): avanza la stoccata di seconda intenzione che ammazza la partita sul 22-18 del 4° set, che si chiude proprio con un muro firmato da lui. “Ferrea mole, ferreo cuore”: cuore generosissimo in campo. #Carrista

Thijs Ter Horst. È uno dei bersagli delle bombe di Cuneo, ma in ricezione tiene bene (56% di positiva) e in difesa si butta “senza tema né paura”. Trova spiragli nel muro avversario dove sarebbe impossibile immaginare spazio, ma soprattutto nel 4° set è provvidenziale nel togliere Verona dalla rotazione micidiale con De Togni in battuta. Si toglie anche 4 belle soddisfazioni a muro (fermando Rouzier). #Artiglieria

Jeroen Rauwerdink. Come al solito ammaestra palloni con tocco fino e arguto e se all’inizio fatica in ricezione, alla resa dei conti sarà proprio su di lui che il campo cuneese difende dai fendenti di Verona (45% di positiva). Nel 2° set lascia spazio a Maruotti e quando rientra nel 3° ritorna nell’unico modo possibile: a bomba. È lui a togliere la squadra dall’impiccio di chiudere un set che si stava complicando (23-25). Nel finale di match è l’ultimo baluardo della truppa di Piazza, l’unico in grado di traghettare fuori dalle acque paludose. Invano. #Lagunare

Antonin Rouzier. “Della folgore l’impeto”, che nel suo caso si traduce in: lampeggiante come una folgore. Si accende e si spegne con incostanza: alle luci del 3° set, quando di rabbia scarica una mitragliatrice sul campo di Verona, si contrappone l’ombra fatta dagli 8 muri che subisce in attacco. Nella fase determinante del 4° set una ne fa e due ne sbaglia e i suoi errori in attacco sono più pesanti delle botte in battuta. #IncursoreIntermittente

Emanuel Kohut. Dove è rimasto il centrale che la scorsa settimana ha messo a terra 12 buche tra primi tempi e muri? Di punti stasera ne fa 3, tutti in attacco. Neanche un muro e metà delle battute sbagliate. Piazza rinuncia – a ragione – a lui per Alletti. I due schiaffi in faccia che prende da Zingel sui primi tempi gli fanno urlare di frustrazione, ma questa squadra ha bisogno di lui per marciare con ritmo anche in Campionato. È pur sempre la “chioccia” del gruppo e lo dimostra realizzando 2 dei 3 punti totali in momenti determinanti (soprattutto per il morale). #Cinofilo

CALZEDONIA VERONA – BRE LANNUTTI CUNEO 3-1
CALZEDONIA VERONA: Zingel (15), Blasi, Pesaresi (L), Ter Horst (17), Gasparini (15), White (14), Boninfante, Bellei (2), Anzani (10), Gonzalez. Non entrati: Coali, Gabriele, Centomo (L). All.: Andrea Giani.
BRE LANNUTTI CUNEO: Rauwerdink (10), Antonov (15), Gonzalez, De Pandis (L), Casadei (1), Kohut (3), Alletti (4), De Togni (8), Freriks (2), Rouzier (12), Maruotti (4). Non entrati: Marchisio (L). All.: Roberto Piazza.
PARZIALI: 25-21 (24’); 30-28 (31’); 23-25 (29’); 25-20 (25’); tot.: 1h49’.
ARBITRI: Sandro LA MICELA di Trento e Diego POL di Tarzo (TV).
NOTE: Calzedonia Verona: bs 16; ace 5; muri 21; errori 32; ricezione 58% (perf. 41%); attacco 48%. Bre Lannutti Cuneo: bs 19; ace 6; muri 8; errori 35; ricezione 55% (perf. 45%); attacco 39%.

Foto Express www.blubolleyverona.it

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