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Volley Maschile A1 – Cuneo batte Modena 3-1: ecco le “paropagelle”

Volley Maschile serie A1 – Luci stroboscopiche al Pala Bre Branca di Cuneo dove i piemontesi hanno affrontato Casa Modena: e le luci sono quelle del rendimento dei padroni di casa, che hanno alternato momenti di abbagliante splendore (travolgenti nel 3° set ed esaltanti nel recuperare il bandolo della matassa nel finale del 4° set) a momenti di buio pesto peggio che nelle catacombe (inguardabili nel 2° set).
Roberto Piazza sfrutta un gruppo disposto a sacrificarsi per la causa comune provando diverse soluzioni: parte con Dore Della Lunga al posto di Antonov, Wijsmans opposto e Sokolov centrale, poi nel 3° set schiera Rossi al centro e sposta Sokolov nel suo ruolo… e la differenza si vede (56% per il bulgaro)! Nel 4° set Modena torna a prevalere, Cuneo prima si incenerisce (9-14) poi fa la fenice di turno – mettendo in campo una fame di punti da far paura – e vola verso una vittoria meno semplice del previsto, ma comunque netta.
Modena gioca una partita perfettamente in ruolo: doveva interpretare la parte della sfavorita che beffa i big e a tratti mette confusione nel campo di Cuneo. Fa del muro il proprio asso nella manica (15 quelli di Modena contro i 9 di Cuneo), ma Sokolov&Co. rispondono a colpi di ace (9, di cui 4 del bulgaro, contro i 3 dei canarini). La ricezione è la zappa sui piedi degli ospiti: il 39% (15% perf.) è la sentenza della sconfitta.

 

Le “paropagelle”

Wout Wijsmans. Due errori consecutivi a tre quarti del 1° set sono troppi da digerire: per togliersi il peso dallo stomaco allunga addominali, braccia, falangi e alza un muro cattivo cattivo (23-20). Esulta facendo un cratere in campo con un pugno che sintetizza l’agonismo del capitano. I suoi palloni riescono sempre a fare la voce grossa: fa la volpe che ride sotto ai baffi quando riesce e beffare le mani del muro modenese (e lo fa spesso!) e la sua esperienza è fondamentale per la squadra per tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui si era cacciata. Necessario.

 

Nikola Grbic. Mercoledì in Champions ci siamo tolti il cappello di fronte al palleggiatore più in forma del campionato. Stasera ci togliamo cappello, sciarpa e guanti: tanto per scaldarci basta guardarlo giocare. Tecnicamente ne sa una più del diavolo, tatticamente è più attento di una guardia svizzera, ha una visione del campo tale per cui è sempre al posto giusto nel momento giusto e grinta più di un motivatore in un incontro di boxe. Colonna, capitello e cupola di Cuneo.

 

Tsvetan Sokolov. Faccio un appello ufficiale a coach Piazza: gli faccia fare l’opposto vita natural durante! Il bulgaro dell’anno (pallavolisticamente parlando) si impegna con evidente perfezionismo per entrare nei panni del centrale e, bisogna dirlo, migliora di partita in partita: non lascia cadere un pallone senza prima essersi buttato con generosità, ma a volte gli si inchiodano i piedi a terra. Quelli dell’opposto, però, sono i panni che gli vestono alla perfezione: nel 3° set torna in posto 2 e si sveglia il chirurgo da 30 punti a partita. Piovono meteoriti – e non siamo in Russia, ma nella metà campo di Modena. Nella parte centrale del 4° set è disorientato dai troppi errori in attacco, viene sostituito da Piazza (al suo posto entra Galliani), ma quando rientra in campo fa danni. Il migliore al servizio è lui: 4 ace. Armata bulgara.

 

Earvin Ngapeth. Sta antipatico perché è il classico ragazzino che ti ride in faccia facendo lo sbruffone, tanto il suo talento glielo permette. In battuta è l’incubo di Manià, ha una varietà di colpi per cui si aprono scommesse clandestine su come la tirerà e dove: in ogni caso sono botte da orbi. In ricezione gioca una buona partita (66%), in attacco fa il suo dovere. Gioca con concentrazione e maturità: questo ci si attende da un potenziale Campione. Esplosivo.

 

Michele Baranowicz. Ci piace perché ha molta mobilità, perché sa cambiare gioco velocemente spiazzando il muro avversario, perché raccoglie palloni anche da sottoterra e li alza con il goniometro. Fantasia.

 

Loris Manià. Non è nella sua serata migliore: il 14% del 1° set è da dimenticare. Non è la partita giusta per faticare in ricezione: in battuta Cuneo è killer e nel mirino finisce il libero di Modena. Da dimenticare.

 

Gundars Celitans. Il bomber del campionato (368 punti) tiene a galla l’attacco di Modena: mentre Deroo è incostante, lui ha sempre il braccio pronto per affrontare il muro avversario sfondandolo o passando in mezzo alle maglie larghe lasciate dalle mani distratte. Martello.

 

Cosimo Piscopo. Tutti vorrebbero trovarsi nella posizione che si è guadagnato nel 3° set: va in battuta, si alzano i fischi dei Blu Brothers che per poco non fanno venire giù il palazzetto, lui pensa bene di mettere a tacere tutti con un ace. Adrenalina.

 

Tifoserie. Sono le migliori del campionato in quanto a cori e striscioni: tutta la partita è un botta e risposta da una curva all’altra. Il momento migliore è quando i tifosi di Modena espongono uno striscione con la scritta “Ora in Champions tifiamo gli italiani”. Partono gli applausi dalla curva dei BB, ma è tutta una beffa: viene esposto un secondo striscione “Meglio Vermiglio che voi bagiani!!!”. Spasso.

 

BRE BANCA LANNUTTI CUNEO – CASA MODENA 3-1

BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Ngapeth (13), De Pandis (L), Galliani (2), Wijsmans (16), Kohut (6), Grbic (3), Della Lunga (2), Sokolov (17), Rossi (3). Non entrati: Antonov, Marchisio, Abdelaziz. All.: Roberto Piazza.

 

CASA MODENA: Manià (L), Sala (6), Deroo (15), Quesque (2), Celitans (23), Vesely (3), Pinelli, Kovacevic (8), Baranowicz (1), Piscopo (1). Non entrati: Catellani, Casadei. All.: Angelo Lorenzetti.

 

PARZIALI: 25-22 (26), 14-25 (22), 25-22 (28), 25-23 (28); tot. 1h44’

ARBITRI: Puecher, La Micela.

NOTE: spettatori 3.516, incasso 16.728 euro. Bre Banca Lannutti Cuneo: bs 17, ace 9, muri 9, errori 27, ricezione 53% (perf. 40%), attacco 43%. Casa Modena: bs 16, ace 3, muri 15, errori 33, ricezione 39% (perf. 15%), attacco 45%.

 

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