Volley Femminile A1 – Ha vinto la Yamamay Busto Arsizio, la squadra che ha dominato la Regular Season, che non ha mai perso, che ha lasciato solo a Villa Cortese – degna avversaria di tante battaglie – la vittoria al PalaYamamay in Gara 2 dei play off. Ha perso Villa Cortese, che in regular ha dovuto cedere il passo alle vicine di casa, ma che ha lottato fino alla fine. Come l’anno scorso. E come l’anno prima. Ha vinto chi lo meritava, il campo dice questo e il campo non mente mai.
PAROPAGELLA
Carli Lloyd: voi direte che è il suo lavoro, ma non è così scontato. Lloyd oggi ha salvato almeno sei palle sulla rete dandole perfettamente alle sue attaccanti. Fa la differenza. Eccome.
Chiara Dell’Ora: sarà anche un diesel, ma quando si è messa in testa che doveva murare, l’ha fatto e senza fermarsi. Meritata
Christina Bauer: la sua fast è forse la più efficace degli ultimi anni (al pari di Gioli? Dico di sì) e non a caso, spesso e volentieri, Lloyd la serve per prima. Prepotente
Aneta Havlickova: ma che si può dire di questa giocatrice? Havlickova si sobbarca quasi la metà degli attacchi della sua squadra e l’ultimo punto di questa fenomenale stagione è suo. Giusto
Francesca Marcon: la testa, Marcon sa usare la testa. Sa tirare quando c’è da fare il buco per terra, sa mettere il pallonetto dove va messo. Una delle più importanti pedine di questa sera. Intelligente
Helena Havelckova: le sue lacrime a fine gara rappresentano la gioia di tanti anni giocati a Busto, la voglia di vincere e la grinta che la capitana mette in campo ad ogni punto. A costo di tirar giù dal cadreghino l’arbitro o di non girarsi quando fa punto. Perdonateci, ma qui si dice così: conicontrocazzi
Giulia Leonardi: difende qualsiasi cosa. Qualsiasi. Urla, non si dà pace. Ah, per la cronaca, riceve anche con percentuali alte….la vittoria è per lei e per la sua stagione.
Giulia Pisani: un centrale verace, forte, che quando entra si fa sentire. Un cambio ottimo per Parisi che le dà spesso fiducia. Schietta, sincera.
Veronica Bisconti: una giocatrice che si fa sempre trovare pronta in ogni situazione è il valore aggiunto di una squadra già forte. Nata pronta
Valeria Caracuta: belle mani le sue, anche lei non si fa mai trovare impreparata e nei momenti difficili si mette a disposizione. Generosa.
Flortie Meijners: una terza banda come l’olandese fa capire perché Busto abbia vinto questo Scudetto. Braccio veloce, sorride sempre e pesta duro. Fondamentale
Silvia Lotti: è giovane e non ha smesso di piangere un secondo dopo il fischio finale. Un’annata fantastica per lei. Sicura che negli anni che verranno sarà ancora meglio. Vino buono
Carlo Parisi: Ha saputo giostrare la sua squadra tutta (e sempre). Ha dato la possibilità a tutte le sue pedine di essere utili e una squadra, forte che sia, senza un timoniere, non vince. Molto è merito suo, anche se non lo dice.
Staff: non si vince senza un’entourage a disposizione. La vittoria è anche loro.
Lindsey Berg: questa sera ha lavorato molto bene e il pensiero va a chi, come lei, ha perso la sua terza finale. Grandi mani, sempre e comunque.
Aurea Cruz: Quando c’è stato da lottare e da metter giù palloni pesanti, lei c’è stata, anche se la prestazione non è stata all’altezza del suo nome e delle sue capacità. Terminale importante
Lucia Bosetti: la grinta la fa vedere sempre e comunque. Lei c’è. In difesa, in ricezione, in attacco e anche a muro. Non è bastato
Makare Wilson: quando lei viaggia a muro, Villa Cortese gioca meglio. Difende meglio, il punteggio rotola verso l’alto. Fondamentale.
Federica Stufi: ha dato tutto. Quando era in campo e quando era fuori perché dentro ci stava Guiggi. Ha murato, “fastato”. Carattere da vendere.
Caterina Bosetti: è sempre lo stesso discorso. La Bose Junior entra e non ha mai paura. Questa sera ha avuto poco modo di dimostrare cosa avrebbe saputo fare. Peccato
Sarah Pavan: l’opposta mancina è stata per tutta la stagione l’attaccante che ha fatto più punti. Ma stasera ha sbagliato nei momenti topici e tre linee pestate sono davvero troppe. Peccato
Ramona Puerari: tra lei e Leonardi stasera han fatto vedere come ci si comporta in seconda linea. Chilometri silenziosi.
Martina Guiggi: le sarebbe piaciuto giocare la sua sesta finale, ma si è fatta sentire anche da fuori. Generosa ma sfortunata
Giulia Pincerato: spesso chiamata in causa, ha sempr efatto il suo dovere. Deve fare ancora tanta strada ma la materia è buona. Futuribile
Marcello Abbondanza: arrivare a Gara 5 e perderla al quinto set, ai vantaggi, fa male. Malissimo. In campo non c’era lui e i cambi, le pedine, le mosse. Che si può dire?