Piacenza_Trento_Volley_Maschile_A1 (30)

Volley maschile A1 Play Off – Le “paropagelle” di Piacenza – Trento Gara 4 (3-0)

Volley Maschile A1 Play Off – Piacenza, Pala Banca: fuori tempesta, dentro inferno. Quando è caduto l’ultimo pallone si sono scatenate le lingue rosse del tifo della Copra, mentre Caronte traghettava la delusione di Trento, con la mente subito al 12 maggio, possibilmente senza il fantasma della finale persa nel 2009. Oggi è un altro giorno per entrambe le squadre e il gioco di ruoli sorride alla Copra. In questa pallavolo veloce cambiano velocemente anche i verdetti che arrivano dal campo: i padroni di casa oggi hanno chiesto lo stesso dazio pagato mercoledì scorso a Trento.

 

Clima caldissimo. Al terzo pallone della gara (battuta di Holt rigiocata) gli animi erano già delle saette: sugli spalti, come ci si aspettava, e in campo, dove non si è risparmiato l’agonismo. Chiamatela generosità, leggetela “coltello tra i denti” e il duello all’ultimo pallone salvato va in scena al mezzo pomeriggio di fuoco. La partita è avvincente come una gara di tuffi e lo spettacolo è degno di questa serie di finale scudetto.

Trento subisce i sinistri di Piacenza, rimane stordita, si riprende, ma nel finale di set dimostra che, se messa sotto pressione, sbaglia. E la pressione che mette oggi la Copra si misura in atmosfere. La battuta è l’arma affilata di Piacenza (9 ace contro 5 di Trento), mentre il muro è l’arma smussata dei ragazzi di Stoytchev (10 muri contro 3).

Nel 2° set la Copra sonda la reazione di Trento e quando capisce che ha via libera non risparmia colpi: funziona tutto alla perfezione, dalla panchina chiunque si alzi è investito dell’aura vincente (ad esempio Tencati, che entra e stampa un muro che neanche Gutenberg).

Nel frattempo Trento cerca di decifrare l’identikit della squadra che ha di fronte: è davvero la stessa del 1° maggio? E si ritrova sovrastata in ricezione (perf. 46% contro 34%).

Si aggrappa alla battuta di Juantorena, aspetta la reazione salvifica di Kaziyski, ma il 3° set è l’elogio del lavoro di squadra. Piacenza si amalgama per difendere e rigiocare. Gioca, e rigioca. E vince.

Domenica prossima sarà praticamente un V-Day, come ha detto Samuele “O Fenomeno” Papi assalito dalla folla come il Salvatore in processione. Nel gioco di ruoli sarà divertente vedere chi sarà la preda e chi il cacciatore.

 

Le “paropagelle”

 

Hristo Zlatanov. Ha l’argento vivo nelle mani: costringe subito Stoytchev a chiamare time out, ma oggi è la giornata in cui per fermare Zlati ci vorrebbe un Ercole che manca nel campo di Trento. Indiscusso Signore della P4, non lascia nemmeno un batuffolo di polvere in ricezione e, per completezza, gioca anche al tiro al bersaglio su Colaci. Raccoglie il sudore della fronte dei compagni e concretizza. Praticamente tutto: 21 attacchi punto + 2 ace + 2 muri = 25 punti, 84% #Inarrestabile voto: 8.5

 

Samuele Papi. Hanno aperto la bottiglia del Papi d’annata e i tifosi se lo sono gustati come davanti al camino in inverno. Vederlo esultare dopo l’ennesimo muro è una coccola per chi ama questo sport: cose che scaldano il cuore. E con la sua classe, sublimata dalla maturità, la colonnina di Mercurio si impenna. #CheCaldo voto: 7.0

 

Max Holt. Pronti, via: ace. Il cavaliere americano si toglie la maschera e furoreggia a volto scoperto come un brigante. Senza indugio sfodera le armi, il duello con lui diventa pericoloso: 4 ace, il migliore cecchino di giornata (tutt’altro che una novità). Al centro è un tergicristallo: respinge a muro e fa schizzare dei primi tempi fulminei. Ricercato dall’FBI. #Wanted voto: 7.5

 

Robertlandy Simon. Negli allenamenti della vigilia mostrava di caricare il braccio. Dati i risultati la Copra sta allestendo una brandina sul campo per non farlo smettere fino a domenica prossima! Il braccio, oggi, era più carico di quello di Dragon Ball: non sarà stato indimenticabile a muro, ma c’era da fare la voce grossa a rete e lui è stato il gigante. Neanche tanto buono: primi tempi presi da altezze siderali, battute potenti, precise, di rapina. #PerTuttiIGusti voto: 8.0

 

Matey Kaziyski. Nel gioco di ruoli oggi gli è toccato fare il pungiball in ricezione e non si è divertito molto. Non ha tagliato la difesa di Piacenza (9 punti), anzi è finito nella rete di troppe battute sbagliate e si è schiantato spesso contro il muro avversario. Non ha lasciato nulla di intentato, almeno nel carattere, ma l’orgoglio del capitano si è fermato su due ace importanti nel 2° e nel 3° set. #ProfetaNelDeserto voto: 6.0

 

Jan Stokr. Segnatevi questa data perché non è facile trovare il granitico ceco opaco come oggi. Zero ace, zero muri, in compenso ne subisce 4. #Scalfito voto: 5.5

 

Osmany Juantorena. In ricezione arriva anche dove non arriva Bari, si tuffa da far concorrenza alla Cagnotto e la sua battuta è l’unica bomba nel cannone trentino oggi. Piacenza, però, ha dimostrato che per vincere deve funzionare tutta la squadra e il motore di Osmany è l’unico pezzo in uso oggi. #TheSalvationArmy voto: 6.5

 

COPRA ELIOR PIACENZA – ITAS DIATEC TRENTINO 3-0

 

COPRA ELIOR PIACENZA: Marra (L), Papi (7), Fei (9), Simon (9), Zlatanov (25), Holt (7), Tencati (1), Vettori, De Cecco (3). Non entrati: Latelli, Corvetta, Ogurcak, Maruotti. All.: Luca Monti

 

ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski (9), Sintini, Birarelli (5), Juantorena (11), Vieira De Oliveira (1), Lanza, Djuric (5), Colaci (L), Stokr (10), Chrtiansky Jr., Burgsthaler, Bari (L). Non entrati: Uchikov. All.: Radostin Stoytchev

 

ARBITRI: Daniele Rapisarda di Pagnacco (UD) e Andrea Puecher di Rubano (PD).

 

PARZIALI: 25-22 (30′); 25-19 (26′); 25-20 (30′); tot.: 1h26′.

 

NOTE: spettatori: 4008; incasso: Euro 62589. Copra Elior Piacenza: bs 16; ace 9; muri 10; errori 14; ricezione 62% (perf. 46%); attacco 68%. Itas Diatec Trentino: bs 9; ace 5; muri 3; errori 19; ricezione 53% (perf. 34%); attacco 54%.

 

 

 

 

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