World League 2013 – L’Italvolley bissa la vittoria di venerdì e inabissa Cuba con un altro 3-0. Un po’ meno facile rispetto al match di Torino: i cubani hanno fatto gli straordinari ieri per trovare soluzioni per mettere un argine al fiume in piena dell’attacco azzurro. Hanno lavorato sul muro e si è visto: nel 1° set, il più complicato, hanno tirato giù la serranda per 4 volte (contro le 3 dell’Italia). Sono partiti aggressivi facendo capire agli Azzurri che stasera avrebbero dovuto sudare di più per portare a casa i 3 punti. Cuba salta, mura, attacca con Cepeda e al centro ha un Mesa decisamente in serata: la difesa italiana inizialmente non riesce a stendere tappeti a sufficienza, nonostante un Simone Parodi sempre generoso.
La furia cubana si stoppa nel 2° set: Estrada affida il gioco alle fast, ma il muro azzurro si alza, stringe le mani e rimanda al mittente tanti palloni. Ivan Zaytsev, al solito, picchia in battuta e per gli altri sono dolori: si apre una voragine nella ricezione cubana.
Le cose troppo facili, si sa, annoiano chi ama combattere. E così gli Azzurri si complicano la vita nel 3° set: prima grazie a Cuba che li tallona come un cacciatore di taglie (fino al 1° TOT), poi nel finale quando sul 23-13 si bloccano peggio di uno scrittore a corto di ispirazione. L’ispirazione torna con un muro dello Zar e a quel punto l’Italia ha la preda tra le fauci.
Berruto ha giocato diverse carte: Piano dal 1° set, Vettori dal 2° e nel finale anche Fedrizzi. Tutte carte vincenti. L’Italia ha tanti assi nella manica che crescono partita dopo partita.
L’estate degli Azzurri sta diventando rovente a suon di vittorie: intorno ai simboli di questa squadra bella e vincente si sta scatenando un inferno di tifo e di urla per una Nazionale capace di mandare in ebollizione il Mandela Forum gonfio di 6000 spettatori.
Il weekend finisce con due leader nella Pool B: Italia e Russia. E dato che due galli nel pollaio non convivono neanche nei proverbi settimana prossima ci sarà un testa a testa tra prime della classe.
Fotogallery di Italia-Cuba al Nelson Mandela
Le “paropagelle”
Ivan Zaytsev. Quando l’Italia soffre, arriva lui a braccio disteso come Superman e la mette giù salvando risultato e morale. Quando i compagni sono a corto di ossigeno libera il braccio e scatena la battuta giustiziatrice degli avversari: il suo ace sul 22-20 del 1° set è una boccata di puro ossigeno. E’ sempre il primo della classe: 14 punti, 60% in attacco, 3 muri, 2 ace. #110cumLaude
Cristian Savani. La classe non è acqua, è Cristian: i suoi punti sono più puntuali di un orologio svizzero, le sue diagonali più precise di quelle disegnate da un architetto. Quando c’è da trascinare la squadra lui è una locomotiva. E’ tornato anche a forzare in battuta. Sostituito da Vettori a metà del 2° set, quando il treno azzurro ormai viaggiava sui binari dell’alta velocità. #Rassicurante
Simone Parodi. Tanti auguri a te, tanti auguri a te… e la torta se la mangiano tutti gli Azzurri. Nel giorno del suo compleanno arriva un’altra vittoria per l’Italia in una serata un po’ più complicata per lui. Ha sofferto soprattutto nel 1° set, ma è più generoso che a un’asta di beneficenza: a lui arrivano 31 palloni, è il più bersagliato del match. Ma riceve con il 68% e attacca con il 75%. #InGrandeSpolvero
Dragan Travica. Quando le fronti italiche iniziano a sudare troppo, lui cala gli assi: tampona in difesa (la premiata ditta Drago-Zar nel 1° set si mette d’impegno e di corsa per non fare cadere il pallone dell’10-11 con l’Italia in rimonta) e a muro (anche) oggi è un drago, le sue mani sono degli schiaffi importanti in faccia ai cubani. Perché farsi mancare un po’ di spettacolo? E allora via libera alle alzate di classe. Gli mancava l’ace, finora sempre sfiorato. Ne sono arrivati due. #DragoneItaliano
Matteo Piano. Entra nel 1° set al posto di Beretta, deciso a dimenticare quel pallone sparato fuori a Torino. La testa è concentrata e stasera non batte per niente…piano! Il suo turno in battuta fa recuperare lo svantaggio del 1° set (11-11). Berruto fa bene a giocarsi questa carta: il talento si affina con il gioco. E Piano ci sta prendendo gusto. #LaBellaGioventù
Luca Vettori. Berruto lo chiama a rapporto con una missione: picchiare in battuta. Lui porta a termine il compito. Il suo braccio non è mai freddo e ha la capacità di entrare a partita in corso e a inserirsi subito nel gioco. Conferma la freddezza di Terminator quando gli arrivano nelle mani palloni pesanti in momenti cruciali. #Glaciale
Estrada. Con il capitano in campo la differenza si vede: le idee sono molto più chiare e la squadra è molto più sicura. Quando l’Italia decide di spingere, però, lui non può fare altro che affidarsi alle fast. #VorrebbeMaNonPuò
Abrahan. L’inizio del 3° set è un duello Zaytsev-Abrahan. All’ultimo pallone, che non è quello del cubano. Però c’è tanto talento da quelle parti e, avendo 18 anni, è candidato a diventare il nuovo fenomeno cubano del vecchio continente. #DaTenereD’occhio
ITALIA – CUBA 3-0
ITALIA: Beretta (2), Parodi (9), Vettori (6), Zaytsev (14), Savani (4), Travica (6), Piano (3), Birarelli (7), Giovi (L), Fedrizzi , Rossini. Non entrati: Baranowicz. All.: Mauro Berruto.
CUBA: Estrada (4), Leyva, Gutierrez (L), Cepeda (8), Quintana (1), Fundora (3), Abrahan (6), Fiel (3), Bisset (10), Albo, Mesa (8). Non entrati: Macias. All.: Gladston Orlando Samuels.
PARZIALI: 25-23 (28′); 25-18 (22′); 25-19 (24′); tot. 1h14′.
ARBITRI: Wojciech Maroszek (Polonia) e Ibraim Al Naama (Qatar).
NOTE: spettatori: 6000. Italia: bs 13; ace 6; muri 10; errori 24; ricezione 72% (perf. 49%); attacco 56%. Cuba: bs 9; ace 2; muri 7; errori 17; ricezione 52% (perf. 20%); attacco 47%.