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World League 2013 – Le “paropagelle” di Italia-Iran a Sassari (tema: Elio e Le Storie Tese)

World League 2013 – La visione dell’Italvolley da vicino ha mandato in visibilio il pubblico di Sassari, caldissimo e accogliente come un abbraccio, e ha rischiato di mandare in “biango” la squadra di Berruto: vittoria per 3-2 sull’Iran, ma è stata una fatica da “servi della gleba”. Le paropagelle, se non si fosse capito, avranno i colori di Elio e Le Storie Tese.

Condurre una partita di sforzi tallonando la chimera di una vittoria per 3-0, gremita di colpi da campione rarissimi (da Savani a Zaytsev a Parodi), che poi alla fine ti accorgi che ti bastava una nota sola, bellissima: quella del battito del cuore, il ritmo del carattere.

Per i primi due set gli Azzurri picchiano forte sui tamburi iraniani “che suonano come i fustini del Dixan” rimanendo schiacciati sotto 8 muri (contro i loro 3) e 6 ace (contro 2). Nel 3° set l’Italvolley “è preparata, ma suona troppo e tutto fuori tempo“: Savani e Zaytsev rimbalzano contro il muro di Mousavi, il ritmo cala in battuta e il muro non riesce più a contenere gli attacchi avversari. Così l’Iran “alza il volume dell’amplificatore e tremare le mutande ci fa“. L’espressione colorita ci sta tutta perché anche il 4° set è stato un assolo di musica araba. Gli uomini di Velasco insegnano come bisogna crederci sempre, anche contro un avversario più forte, anche in mezzo a un’arena da corrida.

Puoi cambiare i giocatori in campo (dentro Vettori nel 3° set al posto di Zaytsev, poi rientrato per il finale pirotecnico). Puoi cambiare velocità (cercando di forzare in battuta, salvo finire per fare 21 errori). La puoi fare (la vittoria) con il muro (disintegrato), la puoi fare con la ricezione (in difficoltà sulle battute di Mahmoudi nel 4° set). Ma può non bastare per regolare il volume di chi ti sta gonfiando come Luigi il Pugilista.

Anche il 5° set sembrava un round pugilistico per davvero, con l’Iran avanti subito 1-4, ma “non ha avuto gli attributi di perseguire un obiettivo, non ci ha creduto fino in fondo, invece noi…sì“. Con l’ultima parte di match che è stata un’altra nota: quella del carattere tirato fuori nel momento di sofferenza.

Le “paropagelle”

Dragan Travica. Quando si tratta di dare una mano (a muro e in battuta) lui la dà sempre volentieri. La partita non era così interessante quando non c’era il Drago: mancavano i suoi muri (come quelli del 1° set), mancavano i suoi ace (rincorsi per due set e mezzo), mancavano gli allegati alle consuete primizie. Specialmente mancava l’aspetto più importante: il doppio ace del finale di 2° set e il turno in battuta del tie-break che ha “enlargiato” il risultato per gli Azzurri. #EnlargeYourDrago

Simone Parodi. Una luce abbagliante che distrugge la vista”: oltre a ramazzare il campo con il 57% in ricezione, tuona per 15 volte, ma soprattutto scatta 4 flash in battuta che accecano gli iraniani. Anche lui va di doppietta di ace (oggi ai nostri piaceva così) nel 2° set e nel 5° è determinante per il recupero. #Lampo

Ivan Zaytsev. Il principe dell’adduttore, il re dell’addominale” è lui: anche senza ace mette 18 autografi sul flex dell’Iran. Muscoli pieni di potenza devastante e di intelligenza che beffa il muro nella prima metà di match, prima di stamparsi contro il muro del pianto per 10 volte (anche il “re della palestra” a volte scende dal trono). #FossiFigo

Thomas Beretta. Problemi a mettere giù la palla? Ci pensa Beretta, che spesso e volentieri risolve palloni che continuano a essere giocati e rigiocati. Nel 2° set a muro mette “le manone addosso” agli attaccanti. “Pugila da Dio” finché nel 4° set non riesce più a contenere i cazzotti dei Mousavi, Mahmoudi e Gholami di turno. #LuigiIlPugilista

Emanuele Birarelli. Vieni qui che c’è bisogno di te per difendere me. Attenti cattivissimi” perché arriva Bira che a rete giustizia i nemici e in battuta fa 2 focacce in faccia agli iraniani. #Shpalman

Cristian Savani. “In una partita che ci è ostile c’è qualcosa in cui sperare“: il capitano. Stasera è stato l’alfiere della squadra, tanta qualità in attacco e finalmente anche 3 ace (di cui 2 consecutivi nel finale del 1° set). #AlfiereDelBelGioco

Mousavi. Nel 3° set si ricorda di essere top blocker della World League (anche stasera ne fa 10) e in battuta ci fa soffrire. #VitelloDaiPiediDiBalsa

Mahmoudi e Gholami. Le loro battute mettono in ginocchio la ricezione azzurra nei fatali 4° e 5° set, tra ace (3 in totale, ma determinanti) e turni di battuta con parziali quasi da cappotto tennistico. #DannatiForever

 

Itan in azione

ITALIA – IRAN 3-2

ITALIA: Beretta (11), Kovar, Parodi (15), Vettori, Zaytsev (18), Savani (14), Travica (5), Birarelli (10), Rossini (L). Non entrati: Piano, Baranowicz, Fedrizzi. All.: Mauro Berruto.

IRAN: Mahmoudi (14), Gholami (11), Marouf (4), Mousavi (15), Zarini (8), Zarif (L), Ghafour (9), Davooi (9), Mahdavi, Tashakori (), Mobasheri (2), Kamalvand. All.: Julio Velasco.

PARZIALI: 25-22 (31′); 25-20 (26′); 20-25; 18-25 (27′); 15-13 (17′)

ARBITRI: Dusan Hodon (Svezia) e Ronald Jr Stahl (USA).

NOTE: spettatori: 4683. Italia: bs 21; ace 11; muri 10; errori 30; ricezione 66% (perf. 46%); attacco 46%. Iran: bs 16; ace 9; muri 16; errori 33; ricezione 46% (perf. 32%); attacco 47%.

(Foto Zanutto)

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