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World Grand Prix – Le “paropagelle” di Italia-Germania 3-1 (Tema: Le sfide calcistiche di Italia-Germania)

World Grand Prix 2013 Italia contro Germania. Germania contro Italia. Che sia calcio, volley o chissà quale altra disciplina sportiva (e a dirla tutta, non solo sportiva), la sfida tra queste due nazioni rimane qualcosa che fa storia a sè, che ha un fascino del tutto particolare. E che questa sera cerchiamo di raccontare parafrasando le “Italia-Germania” calcistiche che tutti – che si ami o meno il cuoio – ricordiamo: Italia-Germania 3-1 (Mondiali spagnoli per gli azzurri di Bearzot); Italia-Germania 4-3 (semifinale Mondiali in Messico 1970) e Italia-Germania 2-0 (nel 2006 rassegna poi vinta dall’Italia). Insomma, Italia-Germania, la storia.

Ah, comunque l’Italia di Mencarelli ha vinto 3-1 contro la Germania di Guidetti.

Le azzurre di Marco Mencarelli partono male, anzi malissimo e vanno sotto anche di otto punti, quasi senza accorgersene, con tanta difficoltà in ricezione e poca reattività (quasi sbagliasse un rigore, che ne so, alla Antonio Cabrini nel primo tempo nel 1982). Di contro, una Germania precisa a muro che può contare su terminali d’attacco di valore sia al centro sia in banda (e Fuerst, Kozuch e Brinker le conosciamo bene in Italia). Poi la ruota gira, Carolina Costagrande mette la sua esperienza a disposizione della squadra ed è recupero: quasi quanto nel 1970, Coppa del Mondo, in semifinale, con l’Italia sotto 2-1 e tanta strada da fare. E alla fine il primo set lo vince l’Italia in “zona cesarini” (25-23).

Nel secondo set a mettersi a disposizione con grande continuità quando serve è il “capitanissimo” Martina Guiggi che a metà del parziale, quando conta, quando le palle scottano ed è necessario recuperare terreno, lei urla presente con tre fast filate che fanno alzare in piedi tutto il PalaGeorge (immensa almeno quando Dino Zoff): 25-20.

Il terzo set è una piccola beffa (errori arbitrali a parte che, spiace per tutti, ma ci stanno), il finale di parziale sembra quasi troppo facile per le italiane che si dimenticano di aver di fronte la Germania (con la “G” maiuscola) la quale recupera tre punti sul 24-21, porta le azzurre ai vantaggi e chiude il set riaprendo la gara (soprattutto grazie a Heike Beier e a tre ace provvidenziali), recuperando quasi come fece Gerd Mueller (sempre nel 1970) con l’Italia avanti 3-2 (dopo 110 minuti) e tutto da rifare per gli Azzurri.

L’ultimo set, infine, è quello di Indre Sorokaite che a metà parziale entra, mura, attacca come se fosse sempre stata in campo. E c’è spazio pure per Cristina Chirichella, grande talento e gioventù da vendere.

Da segnalare la prodezza balistica di Caterina Bosetti che mette in mostra una tecnica che fa sprizzare di gioia Mencarelli, fa alzare tutto il palazzetto per un applauso e tutti quasi a dire “Non ci credo”, come fece quel Fabio Grosso nel 2006 con quel gol da palpitazioni (ma noi in fondo non solo ci crediamo, ma lo sapevamo già che la “Cate” è tanto forte. Tanto che Consuelo Mangifesta la dice giusta: “E poi se fai ste cose, è ovvio che vai a giocare in Brasile“).

Le azzurre vincono 3-1. Che vale un 4-3. Che non sarà una semifinale Mondiale, forse. Ma è pur sempre un’Italia-Germania. Dite poco?

Paropagelle

Caterina Bosetti: La Cate ha coraggio da vendere e cuore da mostrare. Per lei 13 punti, due muri, un ace e tanta strada per tutto il campo, tanto tempismo. Tanta grinta. Che la fa volare in Brasile con merito. #CheMeravigliaAscoltatoriItaliani (Cit. Nando Martellini, Mondiale 1970)

Indre Sorokaite: Quando entra nel quarto set sembra che in campo ci sia stata fin dall’inizio: poco meno di un parziale, 3 muri vincenti, 3 attacchi punto e il piglio giusto di chi entra dalla panca e vuole fare la differenza. Come fece colui che sostituì Ciccio Graziani e segnò pure un gol nel 1982. #SpilloAltobelli

Monica De Gennaro: Ha fatto vedere ben meglio di così. Soprattutto in ricezione, va in difficoltà contro il buon servizio tedesco (ma in generale tutta la ricezione va male questa sera). Di contro, il cuore di Monica si vede sempre, in difesa in particolare. #GermaniaADueVelocità

Carolina Costagrande: Per lei parlano i numeri, questo è vero: 21 punti, 5 muri e il 70% di positività in ricezione. Ma quello che la caratterizza questa sera è l’urlo finale che fa espoldere tutta la sua grinta da veterana. #UrloDiTardelli

Giovanni Guidetti (Germania) e Marco Mencarelli (Italia)

Christiane Fuerst: Otto punti in attacco, sei a muro. Con lei in prima linea per tutta l’Italia son dolori. Perchè è difficile non solo far punto, ma anche solo passare. Purtroppo per la Germania non basta. #Catenaccio

Heike Beier: E’ la top scorer della sua squadra e il suo è un grandissimo lavoro in attacco. Poi, sono suoi anche i tre ace che riaprono la gara nel terzo set. Tre squilli che fanno la differenza nel momento giusto. Tre ace che valgono tre gol #PaoloRossi

I risultati del week end

ITALIA-GERMANIA 3-1 (25-23, 25-20, 24-26, 25-20)

ITALIA: C.Bosetti 13, Arrighetti 8, Diouf 15, Costagrande 21, Guiggi 8, Signorile 3. Libero: De Gennaro. Sorokaite 6, Chirichella 1. N.e: Barcellini, Camera e Fiorin. All. Mencarelli

GERMANIA: Beier 16, Brandt 3, Kozuch 13, Brinker 6, Furst 14, Hanke 3. Libero: Durr. Ssuschke 7, Geerties 6, Hippe 4, Weiss. N.e: Izquierdo. All. Guidetti

Arbitri: Hojka (Pol) e Viktorini-Lisa (Svk)

Spettatori: 3000. Durata Set: 27’, 27’, 33’, 27’

Italia: 8 bs, 5 a , 17 mv , 17 er .

Germania:  8 bs , 8 a,  10 mv , 24 er .

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