Giappone_Italia_World_Grand_Prix

World Grand Prix – Giappone-Italia 3-0. Le “paropagelle” (Tema: il combattimento)

World Grand Prix 2013 – Non parte bene l’avventura alla Final Six dell’Italia di Marco Mencarelli che nell’esordio contro le padrone di casa del Giappone mettono in mostra tutti i limiti del caso. Certo, di fronte a loro, c’è una squadra che – oltre a giocare tra le mura amiche – sa cosa voglia dire combattere: senza sosta, senza remore, senza paura, affondando delle volte il fioretto, delle altre la spada. Alcune volte, tirando fuori dal cilindro spettacolari knockout, delle altre colpendo al mento come un pugno improvviso. Altre ancora, il Giappone ha saputo aspettare il momento dell’affondo, senza fretta, mentre le azzurre hanno perso concentrazione. Assente il capitano Martina Guiggi (al suo posto la giovane Chirichella sostituita nel finale da Folie: con il senno di poi l’altoatesina sarebbe potuta entrare ben prima del 23-20 a favore del Giappone nel terzo set), le azzurre hanno dovuto fare a meno anche di Monica De Gennaro, libero non al 100%. Le ragazze di Mencarelli non sono riuscite ad andare oltre i propri difetti (soprattutto in seconda linea) quelli che le giapponesi hanno saputo vedere benissimo punendo le ragazze italiane nei punti deboli (quanti pallonetti che sono caduti!). Proprio come fanno i guerrieri. Ed è sugli sport di combattimento che saranno improntate le nostre paropagelle di oggi.

I NUMERI
Il set migliore dell’Italia è il terzo quando sembrava possibile provare a rimettere in discussione il match (8-5 al primo time out tecnico, 16-14 il secondo fino ad arrivare ad un 18-17). Ma gli errori l’hanno fatta da padrona: 22 per l’Italia contro i 12 del Giappone (3 errori in altrettante rotazioni al servizio poco prima del 20° punto: pesante). Anche gli ace sono a favore delle padrone di casa: 8-2. E alla fine, anche il fondamentale dove l’Italia pareva aver trovato la superiorità si è chiuso a favore delle giapponesi: 9-7 a muro.

Carolina Costagrande in attacco contro il Giappone – 9 punti per lei

PAROPAGELLE

Valentina Diouf: non è molto semplice per lei attaccare la maggior parte dei palloni e trovare ogni volta una soluzione diversa che possa fronteggiare la difesa giapponese (a tratti impenetrabile), ma è la top scorer dell’Italia, l’unica in doppia cifra (14 punti per lei, 4 a muro) e, soprattutto all’inizio di ogni set, le sue altezze e il suo braccio forte si fanno sentire. Spesso in  ritardo in difesa (ma che non sia la sua specialità, lo si sa), rimane la migliore delle azzurre. #DiSpadaMaNonbasta

Noemi Signorile: la ricezione italiana non la aiuta di certo, ma la sensazione è che per Signorile non sia una grande giornata. Quando serve Arrighetti, la centrale di Busto la premia con continuità mettendo a terra degli ottimi primi tempi. Ma lascia le sue centrali spesso isolate dal gioco e non è precisa come al solito. #InControTempo

Caterina Bosetti: la sua gara finisce presto. Non è giornata. Il gioiellino di Casa Azzurre non riesce ad incidere in attacco e questo all’Italia manca moltissimo. Prova a sparare forte e a trovare soluzioni alternative, ma la difesa giapponese tira su qualsiasi pallone e a lei Mencarelli preferisce dapprima Fiorin e poi Sorokaite. #PolveriBagnate

Carolina Costagrande: fatica a prendere le misure, fa più errori del solito (anche in seconda linea) e non riesce a mettere in campo la consueta esperienza se non in qualche sprazzo di gara. Rarissimo che l’italo-argentina chiuda una gara non in doppia cifra (oggi 9 punti, solo 6 in attacco). Ma all’Italia è mancata proprio lei. #GiganteDecaduto(oggi)

Kimura Saori: difficile trovare le parole per descrivere la gara di oggi del capitano del Giappone. Sono suoi tutti i colpi possibili e immaginabili: nasce come pugile affondando a terra palloni importanti, forti (una pipe maschile in avvio di gara per esempio). Ma poi tira fuori fiorettate, bastonate, fucilate. Insomma, nonostante tutti tifassimo Italia (e ci mancherebbe…), lei oggi ci ha fatto divertire con il suo spirito guerriero e i suoi colpi mai uguali l’uno all’altro. #SamuraiVero

Nana Iwasaka: è la miglior a muro del match (5 contro i 4 di Valentina Diouf). In attacco non fa grandi cose (neanche la servono con continuità) e 2 sono i suoi punti in questo fondamentale. Dai nove metri piazza due ace e di fatto fa il suo lavoro di centrale: difende a rete con posizione e concentrazione dando quei riferimenti alla difesa che il Giappone sa sfruttare benissimo. #Guardia

Giappone-Italia 3-0
Parziali: 25-18; 25-19; 25-22
Giappone: Saori 15, Ebata 16, Kotoki (L), Otake, Iwasaka 9, Riba 4, Myashita 2, Ishida, Ishii, Ne. Hirai e Nagaoka . All.
Italia: Chirichella 6, Arrighetti 6, Diouf 14, Sorokaite 8, Fiorin 2, Costagrande 9, Bosetti C. 1, Gennari (L), Signorile 1, Folie, Ne. Camera e Barcellini. All. Mencarelli

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