Verso gli Europei – L’Italvolley maschile vince 3-1 contro la Slovacchia. Le “paropagelle” (Tema: cucina veneta)

Menu ricco, mi ci ficco: oggi al PalaCampagnola è stato servito il secondo test match dell’Italvolley di Mauro Berruto contro la Slovacchia. Dopo la vittoria di ieri, anche oggi gli Azzurri sono usciti dal campo con il sorriso – e con la “Piramidi Cup” tra le mani, il trofeo nell’ambito di cui si è svolta l’amichevole.

Al tavolo azzurro non hanno potuto sedersi Matteo Piano (ancora in ripresa dopo il lieve infortunio alla caviglia destra) e Simone Parodi (fermato da un risentimento alla coscia). Berruto schiera allora Kovar tra i titolari, con Savani in banda, con la diagonale Travica-Zaytsev e con Beretta e Birarelli al centro.
Nel 1° set l’Italia ha fatto fatica a digerire la battuta di Nemec, così come gli attacchi da posto 4 e il muro slovacco.
Dal 2° set iniziano a dare i loro frutti la battuta, questa sera tornata a girare (8 ace, tra cui i 3 consecutivi di Zaytsev messi giù proprio in questo parziale), le difese generose (con Rossini pigliatutto e Savani angelo custode) e il ritmo imposto dagli Azzurri, che tengono saldamente in mano il coltello dalla parte del manico.
Il 3° e il 4° set sono stati di divertimento puro: loro in campo, il pubblico sulle tribune. Magari il gioco non è stato perfetto (soprattutto con le imprecisioni in attacco), ma c’è stato tanto cuore su ogni pallone, una buona efficacia del muro a 3 in fase di contenimento e si è visto un bel lavoro a rete da parte dei centrali, soprattutto da quel Thomas Beretta che alla fine è stato nominato Mvp del match.
La Slovacchia si è dimostrata una squadra da non sottovalutare e insidiosa: appena gli Azzurri si sono accomodati sulla sedia hanno subito messo pressione. L’unica soluzione è mettere più pressione dell’avversario. Cosa che Savani e compagni sono riusciti a fare.
La marcia di avvicinamento all’Europeo prosegue spedita: dopo qualche giorno di allenamento a Roma (dall’11 al 14) l’Italvolley volerà in Germania per giocare due amichevoli contro i padroni di casa.
E adesso fatevi venire l’acquolina in bocca con le “paropagelle” a tema gastronomico, con alcuni piatti tipici della cucina veneta.

Le “paropagelle”

Jiri Kovar. Ha iniziato a sbocconcellare qualche punto, quelli concessigli dal muro avversario e dai suoi errori in attacco. Poi entra in partita, si vendica dei muri subiti stampandone due, fa un ace, e raccoglie il 67% dei palloni che gli arrivano addosso. Poteva finire lesso, invece è un gustoso #BaccalàAllaVicentina

Cristian Savani. Un capitano così in forma non lo vedevamo da un po’: ai 14 punti messi a segno con la consueta varietà di colpi e la potenza spettacolare di diagonali e pipe, lo ritroviamo anche in battuta (2 ace) e soprattutto nelle difese maestose. Quello che ci piace di più è lo sguardo da combattente mai domo, da trascinatore di maree, da uomo di cui questa squadra non può fare a meno. Per la sostanza e la sicurezza è il nostro piatto preferito, #PastaEFasoi (pasta e fagioli)

Thomas Beretta. Se c’è da sporcarsi le mani lui ce le mette di gusto: i primi tempi sporchi stanno diventando la specialità del suo menu: ha una mano lesta che mette a segno 10 punti e sotto rete dimostra sempre più personalità. #VongoleAllaTarantina

Ivan Zaytsev. I 3 ace consecutivi nel 2° set. La “linguaccia” mostrata sorridendo quando realizza punti sfiorando la palla (come quella che ha chiuso il 2° set). Le dita piegate all’indietro del muro che tenta, invano, di contenerlo. Istantanee della prestazione dello Zar, sempre più certezza di questa squadra. Potenza e spettacolo, guardarlo giocare è come gustarsi un piatto di #BigoliInSalsa

Totò Rossini. Si butta a pesce (e chi meglio di lui, che è nato al mare?) su ogni pallone, e proprio dalla buona prestazione in ricezione la squadra ha potuto costruire il successo. Capace di rianimare anche palloni che tutti davano già per spacciati, arriva là dove solo l’immaginazione può: ovunque. Vederlo giocare sazia come un ottimo piatto di #FrittoMisto

Emanuel Kohut. Espressione serafica per un centrale che punisce: efficace nei primi tempi e a muro, stasera a rete a fatto la voce grossa finché c’è stata partita. #RisottoAlNeroDiSeppia

Martin Nemec. Ostico, duro a digerire, nel 1° set neanche il bicarbonato sarebbe riuscito a diluire le sue battute e i suoi attacchi che confondono il muro. #SardeInSaor, ovvero: un peso sullo stomaco

ITALIA – SLOVACCHIA 3-1 

ITALIA: Beretta (10), Kovar (6), Lanza, Zaytsev (20), Savani (14), Travica (4), Birarelli (11), Giovi, Rossini (L), Saitta. Non entrati: Vettori, Sabbi. All.: Mauro Berruto.

SLOVACCHIA: Bencz (12), Masny, Kohut  (9), Nemec (9), Hupka, Chrtiansky (7), Kmet (3), Ondrusek (L), Patak, Zatko (4), Hruska, Hupka (L). Non entrati: Michalovic, Hruska, Kasper. All. Chrtiansky

PARZIALI: 22-25 (27′); 25-20 (23′); 25-20 (26′); 25-20 (25); tot.: 1h45′.

NOTE: Italia: bs 23; ace 8; muri 7; errori 32; ricezione 67% (perf. 26%); attacco 49%. Slovacchia: bs 17; ace 4; muri 10; errori 34; ricezione 44% (perf. 19%); attacco 41%.

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