Europei Volley Femminili 2013 – Tutto quel che non si deve dire ma solo comprendere sta nell’urlaccio di Valentina Arrighetti sul 22-12 quando mette a terra un pallone (sotto di due set a zero) che purtroppo serve a poco (e lei lo sa che, forse, è troppo tardi per battere cassa). Il primo set è un monologo serbo e si chiude con un perentorio 25-14. Il secondo parziale è quello che fa la differenza. L’Italia viaggia bene con Martina Guiggi in grande spolvero. Al primo time out tecnico, sono avanti le azzurre 6-8, vantaggio mantenuto fino all’11-13. Poi la Serbia ritrova la sua difesa (e non cade quasi niente nel campo balcanico) ed è proprio la squadra di Terzic ad andare al secondo tecnico del secondo set in vantaggio: 16-15. Poi inizia un testa a testa (il momento della migliore Italia ma anche quello degli errori impossibili con palle che cadono senza sapere perchè) che si chiude solo ai vantaggi: e dopo tre set point per le Azzurre di Mencarelli, la Serbia mette giù la palla del 26-28 e si porta sul 2-0 (come dire: quando serve…).
E il dolore di quell’ultimo punto l’Italia lo sente come un animale ferito in gabbia nel terzo set quando non trova mai la via del punto e del gioco fluido. Si salva per grinta Valentina Arrighetti e per tenacia in difesa Monica De Gennaro, ma la Serbia tira su di tutto in difesa e negli scambi lunghi è quasi sempre la squadra di terzic a mettere palla a terra. Non solo: batte bene, mette in difficoltà la ricezione azzurra (12 ace in tre set sono francamente troppi) mentre le azzurre servono facile. E le serbe non sono proprio una squadra da far giocare con palla in testa facile. L’Italia non riesce ad incidere, a mettere giù il pallone e l’avvicinamento nel finale di set è solo lo specchio della rabbia: di quel che poteva essere e che non è stato. E che, per quest’anno, per questo Europeo, non sarà più.
