Europei Volley 2013 – Italia-Belgio 2-3 (Le “paropagelle”. Tema: cucina danese)

Calendario, Risultati e Classifiche
Fotogallery di Italia-Belgio 2-3

Europei Volley Maschili – Era l’avversario più temuto della pool dell’Italvolley e non ha smentito le aspettative: il Belgio fa scacco matto e vince al tie-break. Per gli Azzurri c’è una partita in più da giocare (contro l’Olanda) per qualificarsi ai quarti di finale. Si aggiunge una portata alla cena europea: le “paropagelle” sono da leccarsi i baffi con i piatti tipici danesi.
Torna a sedersi alla tavola azzurra Lele Birarelli, partito titolare. Savani, invece, rimane ancora alle spalle dei commensali e diciamolo subito: la sua assenza non è (non può essere) l’alibi dietro al mezzo digiuno degli Azzurri.
L’inizio del match lasciava presagire un’abbuffata per l’Italia: battuta acida e muro di contorno hanno portato a quel 20-12 che doveva chiudere l’antipasto. Invece si è bloccata la digestione e il Belgio ha sfruttato gli errori del tavolo di Birarelli, vincendo il set (23-25). Con lo stomaco ancora dolorante il 2° set ha lasciato gli Azzurri quasi attoniti: Birarelli non è riuscito a masticare bene i piatti che ruotavano al centro, Kovar ha lasciato nel piatto troppi errori (19-25). Poi la svolta: dentro Vettori, Zaytsev spostato in banda con Parodi, al centro la coppia riunita Bira-Beretta. Di fame Vettori ne aveva parecchia: ha riattivato la circolazione a suon di punti e il cambio di energia messo in campo dagli Azzurri ha smascherato le debolezza del Belgio: si sono viste palle lisciate, pasticci in salsa difensiva e qualche bolo in attacco difficile da ingoiare (25-28). Accorciate le distanze l’Italia ritrova l’appetito per rimanere seduta fino al tie-break, guadagnato dopo che nella parte centrale del 4° set la situazione si era messa sul critico andante: Depistele ha messo dentro un turno in battuta che ha rischiato di far finire il pranzo, ma l’Italia ha scaldato il sangue annullando due match point con Vettori e con un errore in attacco del Belgio. Ancora Vettori ha guadagnato il set point, seguito da un altro errore loro.
Certe partite sono questione più di testa che di fisico: e infatti la testa ha chiuso lo stomaco degli Azzurri, che hanno giocato un brutto tie-break, quasi rinunciatari. Il Belgio non ha lasciato cadere neanche una briciola dal piatto, giocando con un’altra cattiveria. Quella che serviva per vincere e chiudere al primo posto nel girone (9-15).
Adesso bisogna prendere un po’ di bicarbonato e digerire una sconfitta che va lasciata alle spalle subito: martedì si ritorna in campo per giocarsi, ai playoff contro l’Olanda, la qualificazione ai quarti di finale.
Questa è una squadra che ha sempre trovato nelle difficoltà il carburante per cambiare marcia: ci sono uomini da rimettere in forma e stringere il gruppo intorno all’obiettivo finale. A una cena la compagnia non è tutto, ma è molto.

Berruto: “Abbiamo perso per nostro demerito, confermando l’andamento delle altre pool, dove nessuno dei favoriti ha chiuso al primo posto. Adesso il nostro obiettivo non cambia. Da quando alleno questo gruppo è sempre successo un grande imprevisto che ci ha costretti a rimettere in ordine i programmi. Vincerà chi sarà più bravo a riordinare le carte”

Vettori: “Potevamo affrontare questa partita in maniera più spregiudicata. Dopo il secondo set serviva energia e io ho risposto bene: la rimonta deve essere uno stimolo per la prossima partita”

Le “paropagelle”

Ivan Zaytsev. Lo Zar è gustoso in tutte le salse: inizia da opposto e dà sapore all’avvio del match con 6 dei primi 14 punti. Poi perde un po’ di pepe stampandosi contro il muro, mandando fuori cottura qualche attacco e facendo finire in rete qualche battuta. Quando serve un boccone deciso per chiudere gli scambi spesso lunghi di stasera lui ci mette pepe, peperoncino e salsa di bicipite. Dal 3° set si sposta sul bancone delle bande: alla varietà di ricette che offre ricorre chef Berruto per raddrizzare una cena che rischia di rimanere indigesta. Un piatto su cui puntare a occhi chiusi. #Sild (aringa)

Simone Parodi. Sapore deciso in battuta, con un turno al servizio che vale un parziale di 7-0 nel 1° set. Dai 9 metri rimane a bagnomaria per tutto il 2° set, quando però riporta in parità per due volte. Sguardo infuocato e coltello tra i denti, nel 3° set ritrova la battuta e riceve all’80%. Quando sfodera il suo sorriso furbo (come il pallonetto del 14 pari nel 4° set) è una sicurezza: tiene in piedi la partita con un braccio solo, recuperando il pallone che varrà il 26-25 del 4° set. Serve – tantissimo – a questa cena azzurra. #Peberod (rafano)

Emanuele Birarelli. Torna titolare e la sua presenza al tavolo è fondamentale per l’energia in campo: nei suoi urli sta tanto della forza del gruppo. A muro offre solo a tratti la guarnizione dei livelli di master chef: nel 1° set pesano i due errori consecutivi che hanno dato il vantaggio al Belgio, si prende quello che aveva lasciato nel piatto con il primo tempo che conclude il 3° set e nel 4° sfoggia due portate a muro da godimento puro. Serve il migliore Bira, però: sostanzioso a muro, roba da mettere su chili e chili di punti. #Kanelsneg (dolce alla cannella)

Luca Vettori. Si alza il gas sul fuoco quando entra lui nel 3° set: serviva alzare la temperatura per cuocere il Belgio, e lui dà una fiammata altissima al piatto azzurro: 20 punti (57%), tanta freddezza nel gestire momenti cruciali (come il match point annullato nel 4° set), ma viene tradito dalla battuta nel momento in cui la cucina era già chiusa (alla fine del tie-break). E’ la #Birra che rinfresca le idee.

Sam Deroo. Tipico piatto di cui se sbagli la cottura finisce tutto a ramengo (come dicono in Veneto): nel 1° set soffre in ricezione, nel 2° è lui a bollire l’Italia sfoderando la ricetta da enfant terrible in battuta e in attacco. Alla fine si scuoce un po’, ma rimane sempre ostico alla digestione. #Stjerneskud (letteralmente “meteora”)

Bram Van Den Dries. Quando hai fame cosa c’è di meglio di un hamburger? Ecco, i suoi punti (23, il migliore della partita) saziano il Belgio: il 5° set è tutto nelle sue mani e lui non sbaglia un colpo. #Hakkebof

ITALIA: Beretta (4), Kovar (4), Parodi (13), Vettori (20), Rossini (L), Saitta, Zaytsev (22), Travica (2), Piano (1), Birarelli (12), Giovi. Non entrati: Mazzone. All.: Mauro Berruto.

BELGIO: Van Den Dries (23), Tuerlinckx (1), Deroo (16), Depestele (3), Dejonckheere (L), Claes, Klinkenberg (8),Verhees (10), Van De Voorde (13), Van Walle (3), Verschueren. Non entrati: Coolman. All.: Dominique Baeyens.

PARZIALI: 23-25 (29′); 19-25 (25′); 25-18 (24′); 27-25 (32′); 9-15 (14′).

ARBITRI: BAJCI Peter, SCHIEMENZ Volker

NOTE: Italia: bs 18; ace 3; muri 12; errori 25; ricezione 63% (perf. 33%); attacco 49%. Belgio: bs 14; ace 5; muri 14; errori 31; ricezione 69% (perf. 35%); attacco 47%.

Please follow and like us:
0

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *