Champions Volley Maschile – Esordio vincente per la Copra Elior Piacenza, che al Pala Banca di casa supera per 3-1 gli Sloveni dell’Ach Volley Ljubljana. Dopo la Lube anche la seconda squadra italiana impegnata in Champions League mette in cassaforte tre punti e, in attesa della Diatec Trentino in campo domani sera, ha esordito con una vittoria anche la Bre Lannutti Cuneo in Challenge Cup (3-1 sul Nantes).
La partita di Piacenza poteva (doveva) essere molto più facile di quello che è stata: ci sono ricette in apparenza semplici, che si complicano con le variazioni sul tema. Credete che un uovo al tegamino sia facile? Non avete mai provato questo*.
PALLA SU PALLA – Scaldare il braccio sloveno a 3 punti di vantaggio (6-9). Tagliare lo svantaggio fino a dimezzarlo con Zlatanov e un muro di Papi (10-11). Grattugiare il pareggio con il capitano (11-11). Unire una serie di battute sbagliate da entrambe le squadre con un Rasic altissimo al centro in avvio (14-15). Incorporare un ace di Fei (17-15) con uno dei 12 attacchi di Simon (19-17). Versare un parziale di 5-0 (23-17) sulla difesa slovena e frullare il 1° set (25-18). Aggiungere una fase iniziale di 2° set in equilibrio. Scaldare il ritmo di Piacenza in attacco e a muro e aggiungere i primi tempi di Simon. Dividere il set dal 19-17, incidere la difesa emiliana con gli attacchi di Bregant e tritare Piacenza, che annulla un set point con Zlatanov, ma che finisce in padella con un ace di Ropret (24-26). Scaldiamo Papi e compagni nel 3° set fino a schiacciare Ljubljana con un vantaggio di +5 (in gran parte merito di O’Fenomeno). Aggiungiamo un ace di Fei (23-13) e quello finale di Vettori (25-14). Poniamo un 4° set sul piatto, speculare al 2°: Piacenza avanti fino al 2° time out tecnico. Mettiamo in forno fino al 18-19 (Ljubljana sorpassa dopo essere stata in svantaggio di 3 punti). Posizioniamo Fei in battuta (vincente) per il 19-19. Schiacciamo gli Sloveni con un muro di De Cecco (22-21). Mettiamo in forno per scaldare il finale con un Papi tagliato di fino e impiattiamo la vittoria con la guarnizione di Papi (25-23).
LE LUCI DI PIACENZA – La squadra di Monti ha vinto, ma poteva portare a ebollizione l’avversario con molto meno affanno. Portare a casa questo risultato quando ancora gli ingredienti si devono amalgamare è un ottimo inizio, ma è una delle squadre che hanno cambiato di meno eppure qualcosa ancora non gira come dovrebbe. Sprecare il vantaggio accumulato nel 2° e nel 4° set è rischioso, ma – guardando il bicchiere mezzo pieno – è stata pur sempre in grado di cambiare ritmo e affossare l’avversario quando si è messa in testa di farlo.
LE OMBRE DI LJUBLJANA – Non essere riuscita a mantenere il vantaggio costruito nel 1° rimane un rimpianto, così come non aver sfruttato l’occasione di allungare al tie-break. All’inizio Cuk e Flejs hanno ubriacato la difesa di Piacenza, poi nel 2° set l’ingresso di Bregant ha dato una svolta decisa al gioco. La squadra, che ha vinto gli ultimi 9 campionati nazionali e che l’anno sorso ha incontrato in Champions sia Macerata che Cuneo, quest’anno è cambiata molto – e non verso un rafforzamento: non ha graffiato in nessun fondamentale, con 1 ace (contro i 7 di Piacenza) e 3 muri (contro i 12 degli emiliani). Le occasioni che ha avuto sono sembrate più una concessione di Piacenza che non una propria dimostrazione di forza.
Le “paropagelle”
Samuele Papi. Non passa proprio mai di moda: preziosissimo, nel 1° set con la sua esperienza a muro tiene la rotta verso la vittoria del set, che sembrava avviarsi verso la Slovenia. Determinante nella fase centrale del 3° set per dare gusto al parziale, commette qualche imprecisione, ma il finale ha il sapore di un giocatore di classe a cui, comunque, questa squadra non può rinunciare. Riceve al 74% e la ricezione è quello che ha funzionato meglio nel gioco di Piacenza. #AcetoBalsamico
Robertlandy Simon. Cosa si può dire di un centrale che fa 12 punti in attacco (86%), che in battuta sparpaglia mezza difesa avversaria, che quando arpiona la palla al centro non riuscirebbe a fermarlo nemmeno un Vatusso? #AltissimoPurissimoLevissimo
Luca Vettori. Non ha lasciato la classe in Danimarca, ma sicuramente lo stato di forma è ancora lungi dall’essere quello dell’Europeo. Discontinuo, incappa in errori suoi, murate, difese che gli complicano la realizzazione a punto. Nel 3° set viene dimenticato da De Cecco ed esce dal vivo del gioco, per poi riprendersi la scena nel finale di set. Nelle mani, e in battuta (3 ace), ha comunque sempre colpi da #Primattore
Alessandro Fei. Toglieteci tutto, ma non i muri di Fei. E nemmeno le battute. Insomma, stasera nella vittoria di Piacenza c’è tanto di suo: ci sono i suoi 2 ace (in momenti cruciali del 1° e del 4° set) e soprattutto ci sono i suoi 5 muri (sui 12 totali di squadra). #Prezzemolino
COPRA ELIOR PIACENZA – ACH VOLLEY LJUBLJANA 3-1
COPRA ELIOR PIACENZA: Marra (L), Partenio, Papi (10), Fei (17), Kaliberda, Simon (13), Zlatanov (16), Tencati (1), Vettori (16), De Cecco (1). Non entrati: Le Roux, Husaj. All.: Luca Monti.
ACH VOLLEY LJUBLJANA: Flajs (12), Pokersnik (10), Klobucar (1), Plesko, Cuk (5), Bregant (13), Ropret (2), Fabjan (L), Brulec, Vidic (7). Non entrati: Koncilja. All.: Luka Slabe.
PARZIALI: 25-18 (25’); 24-26 (28’); 25-14 (24’); 25-23 (29’); tot.: 106’.
ARBITRI: GODOY ALONSO Rafael, GROENEWEGEN Peter.
NOTE: Copra Elior Piacenza: bs 13; ace 7; muri 12; errori 25; ricezione 63% (perf. 36%); attacco 56%. Ach Volley Ljubljana: bs 18; ace 1; muri 3; errori 25; ricezione 59% (perf. 27%); attacco 48%.
*la ricetta è liberamente ispirata al doppio uovo al tegamino alla Scabinsky, dello chef Davide Scabin
foto CEV