#A2Mvolley – Ortona vince 3-1 in casa di Cantù. Le “paropagelle” (tema: Eminem)

L’impavida Ortona si toglie la paura della trasferta e, «senza tema né dubbio», vince contro la Libertas Cantù: a casa loro hanno messo in campo il carattere che ancora mancava lontano dal mare di casa. Con ritmo incostante e rime non baciate, invece, il rap non incisivo di Cantù. Al contrario del rap serrato di Eminem, al quale sono ispirate le “paropagelle”.

Gli impavidi ospiti non cambiano assetto e la formazione della “battle” vede in diagonale Lanci e Cetrullo, in banda l’ex canturino Galliani e Bruno, colonne centrali Guidone-Simoni, libero Zito. Rispondono i padroni di casa con Spirito (ancora titolare al posto di Gerosa) e De Luca al posto di Morelli, Ippolito e Mercorio in banda, Robbiati e Monguzzi al centro e Butti libero.

PALLA SU PALLA – Ortona parte stringendo i tempi, Cetrullo e Galliani chiudono Cantù nella morsa d’attacco e Simoni a muro rimbalza subito le pallottole (1-5). Galliani in battuta allunga a 5-9, mentre De Luca e compagni dai 9 metri sono troppo fallosi (alla fine saranno 15 le battute sbagliate, contro le 8 degli ortonesi). Proprio l’opposto e Monguzzi danno un giro di manovella all’attacco e al muro canturini: arrivano fino a -2, ma Ortona non si fa mai sfiorare e chiude il set con un attacco di Galliani piovuto dalle alte sfere.
Gli Impavidi partono a viso aperto anche nel 2° set (10-14), ma il motore si ingolfa e la banda di Cantù, dopo l’ingresso di Gerosa al posto di Spirito, mette pressione con i centrali e Mercorio, impattando a 17-17 e allungando a 20-17. Ortona si ricompatta sul 21-21, aprendo al finale di set punto a punto: Bruno annulla il primo set point, ma ai vantaggi Cantù ha il fucile puntato e si riporta in parità (27-25).
Il 3° set è quello decisivo e determinante per entrambe le formazioni: Cantù guadagna subito un vantaggio tranquillizzante (8-3), Ortona perde l’ispirazione in attacco, sbaglia e subisce muro (14-9). Poi si sveglia improvvisamente dal torpore, dimostrando che gli attributi questa squadra li ha anche fuori casa, anche di fronte alla seconda in classifica. Galliani, Simoni e Cetrullo in successione tolgono il fiato a Cantù (15-15). Ritmo strettissimo nel finale, con Cantù ferma a 19 punti e Ortona che infila un 6-0 fino al punto di Bruno che chiude il set (19-25). La banda di Della Rosa non riesce a dare fuoco alla miccia nel 4° set, mentre dall’altra parte Galliani torna a suonarle di santa ragione. Con tre errori consecutivi di Cantù (7-12) Ortona si invola e non ci sarà più modo di fermarla (21-25).

Le “paropagelle”
Leano Cetrullo.
Inizia pungendo a muro, ma non incidendo in attacco. Si “incattivisce” quando la partita diventa tosta: dal 2° set diventa una belva che si abbatte su Cantù. Ha un calo all’inizio del 3°set, quando tutta Ortona si inceppa, ma dall’ace del 15-15 lega la squadra al traino dei suoi mani out micidiali. Attacca a tutto campo, in ogni direzione, con intelligenza e istinto: 24 punti lo rendono il #BadGuy

Andrea Galliani. L’ex ha due possibilità: farsi venire il cuore tenero del cacciatore di Biancaneve, oppure giocare facendo ragionare solo il bicipite. Il Gallo è stato ruspante, soprattutto nell’ultimo set (4 dei primi 5 punti di Ortona sono suoi); negli altri ha alternato momenti devastanti in attacco con errori ingenui e una rotazione in difesa nel 2° set da dimenticare. Decisamente in rima in ricezione e a muro. Ci mette carattere – tanto – nel trascinare la squadra: non solo urlando in campo, ma facendo i punti che servono. Odioso (per gli altri) perché non sono lui. #RabbitRun

Martin Bruno. Nella sua partita c’è tutto: ricezione e difesa da combattente che non molla mai, muri da grillo, e in attacco cresce come i decibel delle sue schiacciate sul flex. Porta Ortona ai vantaggi nel 2° set, nel finale di 3° set è determinante e la sua voce si fa sentire in ogni parte del campo. #TillICollapse

Mario Mercorio. È il migliore dei canturini con 17 punti. Potenzialmente può fare la differenza, ha un repertorio tecnico da maestro. Gli manca la costanza, quello che rende le rime incisive e dà ragione sull’avversario: nei tre errori consecutivi del 4° set che fanno volare Ortona a +5 c’è anche la sua complicità. There’s no #RhymeOrReason contro l’Ortona di Cantù

Francesco De Luca. Ricorderemo le sue diagonali modalità missile. Purtroppo non dimenticheremo nemmeno i suoi errori in battuta: potrebbe fare male, invece rimane intrappolato in rete. In trincea è altalenante, nel 4° set lascia il campo a Morelli. Lontano dal suo potenziale, può fare la differenza, purché ritrovi serenità in campo. #Soldier

Dario Monguzzi. A rete è un mostro, tra attacchi, muri punto e tocchi che lo rendono a tratti invalicabile come lo Stelvio in pieno inverno. In battuta fa sempre venire i brividi alla ricezione. E potrebbe essere sfruttato molto di più. #Monster

CASSA RURALE CANTU’ – SIECO SERVICE ORTONA 1-3
PARZIALI:
19-25 (36’); 27-25 (37’), 19-25 (25’); 21-25 (27’); tot.: 2h05’.
CASSA RURALE CANTU’: Morelli (3), Bargi, Monguzzi (13), Butti (L), Spirito (1), Mercorio (17), De Luca (10), Gerosa (2), Ippolito (13), Robbiati (7). Non entrati Riva, Fiorelli, Laneri. All.: Massimo Della Rosa. .
SIECO SERVICE ORTONA:
Cetrullo (24), Simoni (11), Guidone (7), Bruno (12), Matricardi, Galliani (17), Gemmi (), Pappadà (L), Sborgia (1), Di Meo, Lanci, Zito (L). Non entrati: Orsini. All.: Nunzio Lanci.
ARBITRI: DE SENSI Danilo di Lamezia Terme (CZ) e GELATI Graziano di Motteggiana (MN).

foto©Zanutto

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