#A1Mvolley – Trento vince al tie-break contro Città di Castello. Le “paropagelle” (tema: MUSE)

Volley Maschile A1 – Divertimento, capovolgimenti di fronte, azioni spettacolari: tutto questo è andato in scena al PalaTrento per la sfida inedita tra Diatec Trentino e Altotevere Città di Castello. Che ha affrontato a viso aperto i Campioni di tutto e li ha messi alle strette, prima di cedere nel finale del 5° set. 3-2 il risultato finale: Trento continua a vincere, Città di Castello cresce e si avvicina sempre di più al salto di qualità. Vi invitiamo a fare una visita al Muse, il Museo della Scienza di Trento progettato da Renzo Piano: i pezzi in mostra sono da osservare con attenzione.
AI TORNELLI D’INGRESSO – Nelle sale del Museo oggi c’era Sintini al posto di Suxho, confermati Sokolov, Ferreira e Lanza, Birarelli e Solé, Colaci libero. Il gruppo di Città di Castello è stato guidato dai sette titolari: Corvetta-Van Walle, Dolfo-Fromm, Piano-Rossi, Tosi libero.
PALLA SU PALLA – Trento spinge in battuta (3 ace nel 1° set), Castello mantiene il set equilibrato fino al 14-12, riuscendo a mettere un argine a Sokolov, ma lasciando straripare Ferreira (8 punti, 70% nel 1° set). Situazione capovolta nel 2° set, con Castello che prende il martello in battuta (i 3 ace, stavolta, sono di Fromm, Dolfo e Piano) e alza il muro con Van Walle. Mentre Ferreira cala, cresce Fromm: set a senso unico fin dall’inizio, Castello può amministrare sempre un vantaggio tranquillizzante (15-25). Trento si porta poi sul 2-1 trascinata dai muri, dai punti di Lanza e da Ferreira nel finale, mentre Castello crolla in attacco (43%). Come la fenice, invece, risorge nel 4° e decisivo set: dopo l’ace di Lanza per l’11 pari è una mostra personale targata Castello. Fromm in attacco (78%), 6 muri e punti che piovono dalle mani di tutti i giocatori in campo umbro portano alla meritata conquista del tie-break. Dove Trento parte senza lasciare fiato (9-3), Castello recupera fino al 12-11 e infine Lanza, Sokolov e Birarelli chiudono di esperienza e di forza (15-11).
LE LUCI DI TRENTO – Lanza da solo basterebbe per allestire una personale, ma Trento non dipende da un solo giocatore: puoi fermare Sokolov, ed ecco Ferreira che punisce; può calare il portoghese, ed ecco Super Pippo che fa lo show; poi ritorna Sokolov con intenzioni assassine. Insomma, Trento gioca da squadra compatta e ha il DNA dei vincenti. A volte tradisce la mancanza di esperienza come gruppo concedendosi dei momenti di buio pesto.
LE OMBRE DI CITTA’ DI CASTELLO – Oggi la squadra di Radici si è avvicinata di un altro passo al  salto di qualità: per essere l’esordiente della massima serie mostra un bel caratterino e nessun timore reverenziale. Perde il 5° set, non senza aver prima ricucito lo svantaggio portandosi quasi in parità. Oggi è mancata l’esperienza nel gestire situazioni come questo tie-break, ma i ragazzi hanno fame, hanno grinta, hanno un bel muro e giocatori che possono e devono crescere ancora tanto come Fromm e Piano.

Le “paropagelle”.
Filippo Lanza. Panoramica sulla valle della classe cristallina più dell’acqua dell’Adige: fa numeri da opposto (23 punti, 56%), con 2 ace che dimostrano che le sue battute non fanno ridere per niente la ricezione. E’ nel suo modo di addomesticare palloni difficili, nel pulire palle sporche, nel trovare la soluzione per metterla giù anche quando sembra troppo complicato che vediamo un campioncino che sta crescendo in fretta. Nel 4° e 5° set si esalta trascinando la squadra. Mvp, se ancora ci fosse qualche dubbio. #Terrazza
Gert Van Walle. Le alte vette di Castello stanno nei suoi 5 muri (il migliore del match in questo fondamentale), nei suoi 23 punti (49%), nelle battute che mettono in crisi ben più di quanto racconti l’unico ace messo a segno e nell’essere la colonna portante della squadra nei primi due set: 7 punti in entrambi con percentuali da capitano in piena forma. #4°Piano
Tsetso Sokolov. La sua partita è un labirinto di incostanza: nel 1° set picchia forte, nonostante Castello riesca a trovare un modo per arginarlo. Nel 2° fa una siesta all’ombra del platano umbro, dal 3° torna in partita per non fermarsi più. E’ la solita bestia affamata quando si tratta di trascinare la squadra con punti che pesano, in battuta fa meno ace di quanti ne sfiora, a muro mette a frutto il lavoro che ha fatto l’anno scorso come centrale. Finché gli alti e bassi sono questi, Serniotti può dormire sonni tranquilli. #3°Piano
Alex Ferreira. Oggi scrive la storia delle Dolomiti trentine soprattutto nel 1°set, quando è la vera guida turistica alle meraviglie del paesaggio: 8 punti (70%), di tutte le varietà e gusti. Non può reggere il ritmo per tutto il set e torna a farsi vedere nel finale del 3° per partecipare alla festa di casa. Un altro pezzo da esposizione della galleria Diatec. #2°Piano
Matteo Piano. Primo uomo sulle Alpi, arriva ad altezze irraggiungibili. Iniziasse a giocare dal 1° set sarebbe un giocatore più temibile, invece fa capolino dal 2° set in poi: non esplora le altezze dei muri (1), ma fa andare veloce il braccio in attacco (6 punti, 55%) e non fa mancare un ace. Da pioniere Azzurro a uomo di sicurezza in A1. #1°Piano
Christian Fromm. La scoperta dei sensi. Il tatto in attacco (17 punti, 49%). L’olfatto in battuta (1 ace nel 2° set che apre la voragine del +8 di Castello). La vista per trasformare in punto una palla staccatissima da rete alzata in bagher da Dolfo. L’udito per ascoltare il bisogno di scappare via in avvio di 4° set e prendersi quel tie-break meritato. #PianoTerra

DIATEC TRENTINO – ALTOTEVERE CITTA’ DI CASTELLO 3-2
PARZIALI: 25-20 (23’); 15-25 (22’); 25-17 (24’); 20-25 (24’); 15-11 (16’); tot.: 1h49’.
DIATEC TRENTINO: Sintini (2),Birarelli (10), Solé (4), Ferreira (15), Suxho (2), Lanza (23), Sokolov (17), Szabo, Colaci (L), Fedrizzi (2), Burgsthaler. Non entrati: Thei (L), De Paola. All.: Roberto Serniotti.
ALTOTEVERE CITTA’ DI CASTELLO: Franceschini (1), Fromm (19), Carminati, Corvetta (3), Dolfo (8), Sartoretti, Massari (2), Tosi (L), Piano (8), Van Walle (23), Rossi (5), Marchiani (1). Non entrati: Lensi (L). All.: Andrea Radici.
ARBITRI: GENNA Antonino di Strambino (TO) e BRAICO Marco di Volvera (TO).
NOTE: spettatori 1878; incasso 16292. Diatec Trentino: bs 16; ace 6; muri 9; errori 25; ricezione 56% (perf. 25%); attacco 51%. Altotevere Città di Castello: bs 13; ace 5; muri 11; errori 28; ricezione 52% (perf. 21%); attacco 48%.

foto©Zanutto

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