IL TABELLONE DI COPPA ITALIA
Giro di boa del campionato. Che nella serie A di basket significa soprattutto la definizione del tabellone delle Final Eight di Coppa Italia che si terranno al Forum di Assago dal 7 al 9 febbraio con l’inedita formula (per non avvantaggiare, o svantaggiare, nessuno) dei quattro quarti di finale tutti concentrati in un’unica giornata, il venerdì, dalle 13.00 in poi. Non sarà la regolarità della manifestazione a rimetterci, ma sicuramente il grande pubblico che difficilmente potrà presenziare nelle gare del pomeriggio. Questi, comunque, i verdetti. Campione d’inverno è la “rivelazione” Enel Brindisi che chiude in testa con 22 punti, gli stessi della Vitasnella Cantù che sbanca l’Unipol Arena facendo lo sgambetto all’ex Bruno Arrigoni, ora general manager di una Virtus Bologna che dopo un inizio promettente sta perdendo colpi e che a Milano non vedremo. A quota 20 chiudono in tre e in virtù della classifica avulsa la terza è proprio Milano che supera Siena (ne parleremo più sotto) nel posticipo Rai. Quarta proprio la Montepaschi e quinta l’Acea Roma, che si sfideranno nel quarto di finale sicuramente più appetitoso e incerto, la rivincita della finale scudetto dello scorso anno nonché della semifinale di Coppa Italia di undici mesi fa. Sesta posizione per il Banco di Sardegna che perde a Brindisi 89-80, senza Travis Diener ma con un Drew Gordon subito da 13 punti in 28’ di utilizzo. La squadra di Meo Sacchetti alle Final 8 se la vedrà proprio con l’EA7 Milano verosimilmente nel match serale di venerdì 7 febbraio. Bel colpo per la Grissin Bon Reggio Emilia che stravince contro Avellino e conquista il pass per il secondo anno di fila per le finali di Coppa Italia dove, ai quarti, sfiderà la Vitasnella Cantù. Infine ottava è l’Umana Venezia che non ha difficoltà a sbarazzarsi della Scavolini (89-65) e a Milano sarà opposta alla testa di serie Brindisi.
BRINDISI-VENEZIA
SIENA-ROMA
—
CANTU’-REGGIO EMILIA
MILANO-SASSARI
LA PARTITA DEGLI EX
Alla fine è andata come doveva andare. La Montepaschi che resiste orgogliosa, che difende duro, che abbassa il ritmo. E l’EA7 degli ex di lusso che fa valere lignaggio e qualità tecniche oltre ad un roster infinito costruito proprio pescando tanto dal ricco serbatoio mensanino, inarrivabile in Italia oltre al ritrovato affetto di un pubblico che riempie, ancora una volta, in ogni ordine di posto le tribune del Forum. Tanta tensione e tanto nervosismo all’inizio in cui si segna a ritmi da minibasket (10-10). Ma è normale quando ci sono così tanti ex in ballo. Haynes conferma di non essere così “scarso” come a Milano in tanti pensano. E dopo i 24 punti segnati contro Varese e i 15 in Coppa col Khimki, apre con due triple e tanta faccia tosta. Alla fine “scriverà” 12. Forse ha trovato la sua dimensione, chissà. Hackett ha la fama da duro, ma contro quelli che fino a pochi giorni fa erano i suoi compagni di squadra un po’ di tremarella gli viene. Non è il Daniel sfrontato visto contro l’Oly oppure quello decisivo di Sassari, ma è già l’idolo della platea milanese che ha impiegato davvero poco a digerire il suo passato in Toscana. Kangur è ancora lontanissimo dalla forma migliore, e a “salvare” il trio degli ex ci pensa David Moss che ad inizio terzo quarto ne mette due da oltre i 6 e 75 e chiude con un bottino di 16 punti, secondo solamente a Keith Langford (20), terminale offensivo numero 1 di questa EA7 sempre più ad immagine e somiglianza della Montepaschi 2012/13 di Luca Banchi, non solo nei nomi ma anche nell’atteggiamento in campo.
E la “mano” dell’allenatore si vede…
IL GRIDO D’ALLARME DI RECALCATI
Sempre di allenatori si parla, e poi chiudiamo. Se Banchi si gode l’ottimo momento della sua EA7, c’è chi lancia un grido d’allarme che non deve e non può passare inosservato da tutto il movimento. Stiamo parlando di Charlie Recalcati, coach della Sutor Montegranaro che dopo la sconfitta interna contro la Vanoli Cremona ha portato alla ribalta i notevoli problemi societari che stanno caratterizzando la stagione in corso. Parole pesanti quelle dell’ex coach della Nazionale che potete addirittura leggere attraverso il sito ufficiale della società (http://www.sutorbasket.it/index.php?action=pages&m=view&p=5&art=3474) in cui, pare, non funzioni nemmeno più la “censura” interna solita in queste situazioni così delicate. Il segnale chiaro che la società, in questo momento, o è debole o in altre faccende affancendata se nemmeno la comunicazione riesce a gestire. I giocatori non percepiscono regolarmente gli stipendi (“I giocatori devono potersi allenare, e noi dovremmo poterli spronare e anche rimproverare se serve; invece non posso neanche rimproverarli, perché se si allenano in queste condizioni posso solo ringraziarli”), le promesse fatte durante l’estate sono state disattese, (“L’anno scorso la situazione era forse meno grave, anche perché ci siamo bevuti tutto ciò che ci veniva detto; quest’anno non è così. Se la proprietà mette la testa a posto, noi siamo qui perché vogliamo arrivare alla fine. In estate ci è stato esposto un programma, ma in questo momento quel programma è saltato”). E stiamo parlando di serie A, anche se ci siamo abituati. Ricordate l’esempio di Napoli di qualche anno fa? Non siamo a quei livelli a Montegranaro, ma speriamo di non arrivarci…
(Foto www.newbasketbrindisi.it)