A1Mvolley – Dodicesima vittoria per la Lube (3-1 contro Latina). Le “paropagelle” (tema: Caparezza)

Dicono che gli ultimi saranno i primi, se i primi sono onesti. La Cucine Lube Banca Marche Macerata, prima della classifica, onesta lo è stata e sul campo ha conquistato tre punti sull’Andreoli Latina. Che, dopo aver fatto registrare alla Lube il primo set perso in casa da ere geologiche (dal 30 novembre contro Casa Modena), si è lasciata sfuggire la possibilità di fare il colpaccio: almeno il punto del tie-break era alla portata del team di Santilli, che poteva, doveva sfruttare una serata insidiosa per gli uomini di Giuliani. Tra l’incudine degli impegni in Champions e il martello di una panchina accorciata da turnover e influenze (Patriarca al posto di Stankovic) la Lube qualche spazio lo ha concesso nei legamenti lassi del gioco, nel servizio, nei muri subiti. Latina ha prevalso inizialmente in attacco e a muro, ma non è riuscita a dare continuità al proprio gioco: dopo i sorrisi europei, il campionato rimane con la piva lunga.

PALLA SU PALLA – Tra turnover e influenze, volto inedito per la Lube: Martino affianca Kurek in banda, Patriarca prende il posto dell’influenzato Stankovic. Unica novità per Santilli, De Rocco insieme a Fragkos in posto 4, mentre per Starovic è la rivalsa dell’ex. 
La Lube concede errori che solitamente non commette, mentre Starovic e Verhees fanno piovere palloni (3-5). Giuliani chiama subito time out, ma Verhees al centro ha il braccio rovente (6-9). Martino e lo Zar liberano l’ossigeno dalla vena e la Lube torna in parità. Mentre Rossini le prende tutte Verhees in battuta e Starovic in attacco portano il vantaggio a +3 (13-16). Kurek fa partire un missile in battuta (17-18) e Patriarca alza una muraglia che fa trovare una nuova parità. La Lube sbaglia molto in battuta e proprio un errore al servizio di Martino (21-22) tira la volata nel finale di set chiuso da un muro orgasmico di Gitto su Kurek (22-25). 
Il muro di Patriarca (4-3) e un Kurek bell’addormentato che si sveglia sembrano far cambiare l’inerzia del match, ma la Lube concede ancora troppi errori e la coppia Starovic-Fragkos ne approfitta (9-12). Latina cala in ricezione e il gioco si smonta: dall’altra parte sono Kurek e Martino a smontare le braccia della difesa (17-15). La partita si incendia per le decisioni arbitrali contestate e mentre lo Zar si mette la corona i cavalieri di Latina restano a piedi (21-18). Nel finale manca all’Andreoli lucidità in attacco ed è un errore di Starovic dai nove metri a chiudere il set (25-21). 
Il terzo set è quello decisivo: il gioco perde fluidità, gli errori in battuta si moltiplicano, gli scambi si allungano. Fontescodella più rovente dell’inferno a metà set: il cartellino rosso al capitano della Lube getta benzina sul fuoco, ma Parodi (entrato al posto di Martino) e lo stesso Zaytsev non perdono la testa, ma soprattutto non indeboliscono il braccio e portano la squadra in vantaggio (25-22). 
Latina non abbandona il campo (1-3): la Lube è superiore tecnicamente, ma gli ospiti lottano. Patriarca guida il gregge di uomini di Giuliani e con due punti consecutivi annulla il break di vantaggio costruito da Latina (7-7). La Lube cambia marcia con Kurek (13-11), mentre Parodi fa luccicare l’argenteria; in campo di Latina in questo momento c’è solo Starovic, che fa quel che può, ma non può tutto da solo. La partita finisce con il muro di Kurek per il 18-14 che affonda la determinazione di Latina (25-20).
Le “paropagelle”

Stefano Patriarca. Nomen omen, il suo destino di guida del gruppo è scritta nel suo nome. Scelta obbligata, ma Giuliani si dichiara contento di averla fatta. E ci mancherebbe: gioca un brutto tiro alla sua ex squadra, le mani ce le ha pesanti e costruisce un 71% in attacco e 4 muri che trascinano Macerata a una nuova vittoria piena. Mvp, era il minimo. #FuoriDalTunnel
Simone Parodi.
Se Martino ha i bicipiti tonici, ma deve riacquisire il ritmo partita, #SuperSimo mette in campo una buona prestazione in ricezione e dà un apporto importante all’attacco (75%), firmando anche l’ultimo punto del 3° set. Sempre con un sorriso, con la calma e la tranquillità che lo contraddistinguono in campo. #TiSorridoMentreAffogo
Bartosz Kurek.
Non inizia propriamente da stella cometa, anzi: quasi non lo si vede per tutto il 1°set. Il motore polacco, alimentato a gasolio, è un diesel e dal 2° set inizia a seminare punti: pipe, ace, diagonali, parallele, a tratti è travolgente. 18 punti (come lo Zar) e può migliorare molto in battuta. Da bell’addormentato a incubo della difesa, Kurek manda in cenere la verità di Latina: #SognoEretico
Sasa Starovic. Sottile pensa che sia Wonder Boy, ma il serbo ex Lube non può fare il Messia di turno. O, almeno, non da solo. Nei panni dell’eroe da videogame, però, ci si trova bene: elude il muro meglio di Prince of Persia, approfitta di tutte le fessure lasciate dalla Lube e i suoi 20 punti dovrebbero farlo passare al livello successivo. Q in cui le partite si vincono. #AbiuraDiMe
Pieter Verhees.
Le sue battute fanno tremare i polsi, nel 1° e nel 3° set è un punto di riferimento per Sottile in attacco. Fin qui le cose positive, ma dato che ogni cosa rivela il suo contrario dobbiamo dire che nel 2° set non è pervenuto nei radar e nel 4° doveva aiutare la squadra ad arrivare al tie-break. Lo stanno ancora aspettando. #IlSecondoSecondoMe
Salvatore Rossini.
E pensare che è il migliore libero italiano, eppure non basta: ha le mani legate come Andromeda perché il suo lo fa, ma non riesce a colmare il divario contro la ricezione della Lube. La situazione è più grave di un basso tuba: sarà pure un libero con le ali, ma da solo non può volare alto. #GoodbyeMalinconia
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA – ANDREOLI LATINA 3-1
PARZIALI: 22-25 (26’), 25-21 (29’), 25-22 (29’), 25-20 (24’); tot.: 1h48’.
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Henno (L), Parodi (7), Zaytsev (18), Patriarca (9), Kovar, Martino (4), Monopoli, Giombini (1), Kurek (18), Baranowicz (3), Podrascanin (8). All.: Alberto Giuliani.
ANDREOLI LATINA: De Rocco (9), Rossini (L), Gitto (6), Sottile (1), Verhees (7), Tailli, Paris, Starovic (20), Fragkos (14). Non entrati: Michalovic, Skrimov, Noda Blanco. All.: Roberto Santilli.
ARBITRI: GNANI Giorgio di Ferrara e PADOAN Fabrizio di Chioggia (VE).
NOTE: spettatori 1820; incasso 9070. Macerata: bs 20; ace 4; muri 8; errori 29; ricezione 59% (perf. 42%); attacco 53%. Latina: bs 19; ace 4; muri 6; errori 31; ricezione 45% (perf. 28%); attacco 47%.

foto di Elena Zanutto

Please follow and like us:
0

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *