Volley Maschile A1 – Grande festa a Perugia per la vittoria 3-2 contro Macerata

“Fermatevi vi prego, fermate tutto. Ho solo voglia di piangere dalla felicità” -, e si rotola dall’altra parte.

“Fermarti?!” – dice l’altro. “Ma sei pazzo?….Muoviti emotivo che non sei altro, vieni a saltare con noi”.

Non so come la pensiate voi, ma io capisco benissimo entrambi i palloni, sia quello stremato dall’emozione che vorrebbe solo ritrovarsi sotto la doccia e lasciarsi andare in un pianto liberatorio, e l’altro che ha ancora l’adrenalina a palla e vuole solo esultare.

Per la Sir Safety Perugia vincere 3-2, al secondo anno di Serie A1, contro la corazzata più armata che si conosca, la Cucine Lube Banca Marche Macerata, che solo a nominarla tremano polsi e ginocchia, è un’impresa che da queste parti si aspettavano in pochi.

 

L’attesa. Ieri pomeriggio il Pala Evangelisti era colmo, perché pieno non rende l’idea, già da due ore prima della partita. C’erano appassionati della pallavolo di ogni età, c’erano tante tute di società sportive, un numero incalcolabile di telefoni e macchinette fotografiche dedite a immortalare anche le smorfie dei tanti campioni che si stavano scaldando sul taraflex. C’era un silenzio quasi irreale, quasi a non volerli disturbare quei giganti, perché si sapeva, o almeno si sperava, che non sarebbe stato come le altre volte quando la Lube aveva passeggiato sul quel campo.

 

La partita. Avevano ragione a fare silenzio, perché poi la voce è servita tutta per accompagnare la Sir Safety Banca di Mantignana Perugia alla vittoria di una partita bellissima, da conservare in cineteca e riguardare fra qualche tempo per dire: io c’ero. La partita di ieri è il coronamento di un percorso che parte dalla promozione in A1 e, dopo l’anno di assestamento nella massima Serie, ora vede la squadra fra le migliori piazze del campionato, in un crescendo di rendimento e gioco che rispecchia quell’atteggiamento mentale di cui tante volte ha parlato il coach Slobodan Kovac, un cinismo reale e una determinazione che ti impone di affondare il coltello nella piaga, in particolar modo quando ad essere ferito è la capolista.

Le scuse non servono ma è chiaro che Macerata non è nel suo miglior momento, l’eliminazione dalla Champions brucia e in campo si è vista la paura di chiudere il punto quando era il momento, da non dimenticare infatti che la Lube ha avuto due match point sul punteggio di 12-14 nel tie-break.

Ma andiamo per ordine. Nel primo set Kovac è stato costretto a schierare una formazione piuttosto rimaneggiata, fuori Buti per infortunio e Vujevic per influenza, mentre ha recuperato Giovi. Quindi in campo sono scesi: Paolucci- Atanasijevic, Barone-Semenzato e Petric-Della Lunga, più il libero. Giuliani al contrario ha schierato il meglio di cui dispone ovvero Baranowicz-Zaytsev, Podrascanin-Stankovic, Kurek-Kovar e Henno libero.

Così messi in campo, i cucinieri sono riusciti a imporsi nel primo set 20-25, grazie soprattutto a una buona correlazione muro-difesa e con Kurek che ha fatto il bello e il cattivo tempo sopra le mani perugine (7 punti). Nel secondo set Kovac ha giocato la carta Vujevic e l’ingresso del capitano ha dato maggior solidità alla seconda linea e mentre Atanasijevic scaldava il polso (8 punti nel parziale) anche il resto dei Block prendeva fiducia facendo alzare la percentuale dell’attacco al 54%. Dopo l’1-1, nel set successivo, Giuliani ha preferito cambiare in regia e mettere in mezzo Monopoli, visto che il gioco di Baranowicz si stava facendo scontato. Il cambio è stato provvidenziale per ridare slancio al gioco della Lube che si è aggiudicata il set 22-25, forte di 5 ace realizzati, ben 4 firmati Zaytsev che con una bordata dai nove metri chiude anche conti del parziale. Sembrava fatta, e invece. Superlativo quarto set della Sir Safety Perugia, ottima gestione della panchina da parte di Kovac che chiama Mitic in regia e Cupkovic e Della Lunga a dare sostegno in posto quattro. Il giovane palleggiatore serbo coglie una positiva serie al servizio che sconquassa la ricezione avversaria e raggiunge il pareggio (18-18), poi Atansijevic e il muro (8 punti) fanno il resto, un 25-21 che significa tie-break.

Avvio rampante della Sir che si porta 10-6, ma la Lube è una bestiaccia che non demorde e con Kurek trova il vantaggio e infine il match point. Il primo lo sbaglia Zaytsev che manda fuori in attacco e poi Atanasijevic scardina la ricezione dei marchigiani dai nove metri, sull’ultimo pallone si avventa Petric che chiude a muro per il 16-14.

 

 

Le paropagelle di oggi sono dettate dal destino, ieri mentre mi recavo alla partita hoacceso la radio e random è uscita una canzone degli AC/DC, uno dei miei gruppi preferiti. Inutile dire quindi il tema delle pagelle.

 

 

Sir Safety Perugia. La squadra di Kovac è la dimostrazione che se giochi bene e sbagli poco alla fine vinci. Il tabellino parla di appena 8 errori in attacco (più 14 al servizio) un valore basso soprattutto se si considera chi c’era a mettere le mani a muro dall’altra parte. Ottimo anche il rendimento della seconda linea, 50% di ricezione positiva e 34% di perfetta, con Giovi padrone incontrastato nonostante un dito malconcio. 11 muri messi a segno, ben distribuiti fra i giocatori. Insomma è il caso di dire che il lavoro, se fatto bene paga, e come cantano i rocker australiani #It’s a long way to the top (If you wanna rock and roll).

 

Lube Banca Marche Macerata. Non è un gran che la strada imboccata dalla truppa Giuliani in questo inizio 2014, i fantasmi e le paure rischiano di compromettere quanto di buono fatto fin ora, e visto che gli obiettivi sono rimasti due, campionato e coppa Italia, non ci si può permettere di sbagliare. Ieri sera la Lube qualcosina di troppo l’ha regalata, 14 errori al servizio e 10 errori/punto non sono pochi, anche se a traballare ieri è stata soprattutto la ricezione, 39%. Bene il gioco a muro, 11 totali. Per il loro bene speriamo che non si trovino, metaforicamente, su una #Highway to hell.

 

Aleksandar Atanasijevic. Non si trovano più parole per descrivere l’opposto ventiduenne della Sir, che gioca come uno ‘grande’, e non ha niente da invidiare a chi prima di lui ha indossato la prestigiosa maglia 14 della Serbia. La sua velocità nel colpire la palla è impressionante, oltre ad avere una capacità di gestione del colpo da manuale. Ieri sera è stato nuovamente MVP con 31 punti, 50% in attacco e 3 muri; ma fare la differenza è stata la sua lucidità al servizio nel tie-break quando, sotto di due punti, ha martellato la Lube dove faceva male. Per lui i muri si agitano, la terra trema e le teste fanno male…#You shook me all night long.

 

Nemanja Petric. C’è tanta Serbia in questa Sir Safety e Nema è certo una stella polare nel gioco dei Block. La sua maturazione, guidata dal tecnico e ispirata da un compagno di squadra che si chiama Vujevic, è sotto gli occhi di tutti. Gioca di potenza, d’intelligenza, mette le mani a muro e fa ace: ieri sera ha realizzato 20 punti, tra cui l’ultimo, 2 ace e il resto in attacco. Una miccia carica pronta ad esplodere #TNT.

 

Mihajlo Mitic. Ultimaente Kovac gli ha preferito Adriano Paolucci, più affidabile in fase di costruzione, ma Mitic è lì pronto a fare il suo per la squadra. E il suo meglio si chiama battuta, ieri sera ne ha infilate una serie che hanno mandato il tilt Kovar. Il quarto set porta la sua firma in calce, e anche se lo sguardo è mite ricorda a tutti di togliersi dalla sua vista, perché lui è #Back in Black.

 

 

Ivan Zaytsev. La cresta più famosa della pallavolo ieri stava su solo grazie al gel. Lo Zar nazionale è stato fondamentale per i suoi, 24 punti totali e 6 ace che si sono fatti sentire, soprattutto perché sembravano un tuono infrantosi a terra. Pesano però anche gli errori, 5 in attacco e l’ultimo decisivo nel quinto set; non può fare tutto da solo e si sa. #Thunderstruck

 

Natale Monopoli. Il suo ingresso in campo nel terzo set ha dato sollievo istantaneo alla Lube, e ci ha messo pure un muro. Sempre intelligente la gestione del palleggio e le scelte hanno premiato un attacco che in quel parziale ha fatto registrare il 43%. Peccato sia dovuto uscire, il suo sporco lavoro lo stava facendo egregiamente #Dirty deeds done dirt cheap.

Foto Zanutto

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