A qualcuno piace NBA- La classifica della sfiga e il riepilogo della settimana

Non è più l’NBA dei nostri padri.

UN POZZO SENZA FONDO

Ebbene si, fa male ai tifosi italiani (me escluso perchè mi stanno sulle balle), vedere due superpotenze storiche del mondo della palla a spicchi USA, detentrici complessivamente di ben 33 titoli (17 una e 16 l’altra), cadere così basso. Mai così in basso! Avete capito di chi stiamo parlando? Dei Boston Celtics e dei Los Angeles Lakers!!! Chi l’avrebbe mai previsto un tracollo del genere. I Lakers hanno alzato il loro ultimo titolo nel 2010 e i “verdi” nel 2008, ma il pianeta NBA fa in fretta a girare. E’ fermo sulla stazione di Miami da due anni consecutivi, alla corte di King James e la compagnia dell’anello, e difficilmente si muoverà dall’American Airlines Center di South Beach, salvo imprese colossali, a parer mio, di Indiana o del duo western San Antonio-Oklahoma City.

QUANDO IL VIOLA PORTA UN PO’ SFIGA: la classifica

Torniamo ai poveri gialloviola, mai una stagione così disastrosa, martoriati degli infortuni sin da inizio stagione, si ritrovano con un roster da torneo dell’oratorio.

1. Primo posto nella classifica “la Dea Bendata non è solo bendata ma proprio cieca” c’è il nostro Black Mamba Kobe Bryant, alle prese con la riabilitazione, che procede a rilento, dopo la rottura, 10 mesi fa, del tendine d’achille. Kobe ha giocato solo 6 partite per poi alzare bandiera bianca di fronte al dolore.
2. Steve Nash e i suoi soliti problemi alla schiena. Giovine età di 40 anni dolori che so porta dietro da anni.
3. Paul Gasol, rientrato da poco da una lacerazione della fascia plantare (che non so cosa sia ma dal nome deve far malissimo)
4. Ai sopra citati “big three” si aggiungono gli infortuni più o meno occasionali di Farmar, Henry, Hill, Kaman e di Steve Blake. Quest’ultimo è stato appena scambiato coi i Golden State Warriors, in cambio di Stanlio ed Olio, ovvero Bazemore e Brooks, decisione inspiegabile ma che fa capire la resa dei Lakers, inchiodati ormai all’ultimo posto a Ovest col record 19 vittorie e 38 sconfitte.

IL VERDE NON ERA SPERANZA?!

Situazione identica per i Celtics. Della mitica squadra dell’ultimo titolo rimane solo il povero Rajon Rondo, visto la migrazione di Garnett e Pierce a Brooklyn, Ray Allen a Miami e “the Jet” Terry appena approdato a Sacramento. Unica nota positiva viene dalla buona stagione di Jeff Green e Jared Sullinger, che non bastano però, visto il record di 19-39 e la post season lontanissima.

RIEPILOGO

Sempre primi nella Eastern Conference gli Indiana Pacers, che hanno appena messo sotto contratto un pezzo da novanta come Evan Turner, completando un roster già competitivissimo. Dietro di loro gli Heat di LeBron ringhiano con le ultime 5 vittorie di fila, e terzi i sorprendenti i Toronto Raptors. Striscia negativa di 11 sconfitte consecutive dei malmessi Sixers Philadelphia.
Nella Western Conference davanti OKC, che hanno ritrovato in settimana Russell Westbrook rientrato dell’infortunio al ginocchio, che affiencherà il miglior realizzatore NBA, l’impressionante Kevin Durant, nella corsa al titolo. Bellissima lotta per il secondo posto tra gli Spurs del nostro “caldissimo” Beli, i Rockets del “Barba”, i Clippers e i Portland Trail Blazers.
Una parentesi per il nostro Kyle Korver degli Hawks, che allunga il suo record di partite giocate con almeno una tripla messa a referto in 126 gare. Grande, avanti così!

See U next week brothers!

Luca Picollo- The Prophet

 

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