Dopo la Eastern Conference, oggi presentiamo quali sono le otto squadre NBA più forti della Western Conference. Da moltissimi anni l’Ovest conta molte più squadre competitive rispetto all’Est. Basti pensare che nella passata stagione il nono record ad Ovest sarebbe entrato nei playoff della Eastern Conference con la quinta posizione. E quest’anno il divario tra le due Conference è cresciuto ancora
1) San Antonio Spurs: da quasi dieci anni si sentono frasi come “gli Spurs sono vecchi” o “il ciclo di San Antonio è giunto al termine” e ogni anni puntualmente vengono queste affermazioni vengono smentite. Ma nella passata stagione Duncan e soci sono andati oltre visto che hanno letteralmente dominato le finali NBA come raramente si è visto, vincendo per 4-1 contro i Miami Heat di Lebron James. L’unico rischio, come confermato da coach Popovich, è il rischio di essere appagati ma ci penserà lo stesso “Pop” a riaccendere le motivazioni. Detto questo, #ForzaBeli
2) Los Angeles Clippers: tutti mettono come seconda forza ad Ovest gli Oklahoma City Thunder ma noi andiamo controcorrente, scegliendo i Clips. I motivi sono tanti: il primo è quel signore in panchina che risponde al nome di Doc Rivers, ovvero uno dei migliori coach della NBA. Al suo secondo anno alla guida dei Clippers potrà far crescere i suoi ragazzi come già successo l’anno scorso. Un altro dei punti chiave sarà la crescita di Blake Griffin, se l’ala concluderà il processo di maturazione allora Kevin Love avrà un rivale per quanto riguarda il titolo di “miglior 4” della NBA. Ultimo ma non ultimo: Chris “CP3” Paul…
3) Oklahoma City Thunder: avere Kevin Durant e Russell Westbrook in squadra è già un motivo buono per essere nelle prime posizioni ad Ovest. Ma ad OKC sembra mancare sempre qualcosa. Se ritornasse indietro siamo sicuri che il GM Sam Presti offrirebbe a Serge Ibaka (e non a James Harden) il maxi-contratto?
4) Golden State Warriors: ed eccoci ai Splash-Brothers: Stephen Curry-Klay Thompson. Nessuna squadra NBA ha una coppia di guardie più forte da dietro l’arco dei tre punti. I due arrivano dalla vittoria dei mondiali in Spagna e saranno molto carichi. La dirigenza poteva arrivare a Kevin Love in estate, sacrificando Thompson ma alla fine non se l’è sentita di rompere un meccanismo ben funzionante. Ma la chiave è Andrew Bogut, se il centro dovesse restare sano per tutta la stagione allora i Warriors potrebbero fare molto rumore.
5) Portland Trailblazers: giovani e affamati: ecco gli aggettivi che descrivono alla perfezione i Blazers. Portland è pronta a diventare una delle potenze della Western Conference grazie a Damian Lillard e LaMarcus Aldridge e a un roster di ottima qualità in cui spicca il francesino Nicolas Batum
6) Dallas Mavericks: l’anno scorso i texani furono la squadra che fece soffrire maggiormente i futuri campioni NBA dei San Antonio Spurs. Entrati ai playoff con l’ottavo record, i Mavs vennero eliminati in sette partite dalla squadra di Popovich. In estate Dallas si è rinforzata sotto canestro riportando a casa una delle chiavi del titolo NBA 2011: Tyson Chandler. Inoltre è arrivato una potenziale stella come Chandler Parsons. L’unica cosa che manca è qualità in regia visto che Josè Calderon è andato a New York e a rimpiazzarlo è stato chiamato il pessimo Raymond Felton: servirà un grande Devin Harris.
7) Houston Rockets: può una squadra con James Harden e Dwight Howarrd essere in sesta posizione? Sì e la risposta è semplice: il basket non è solo attacco. Harden ai mondiali ha dimostrato di essere un fenomeno nella metàcampo offensiva e di essere uno scempio in difesa. Howard è un gran rimbalzista e stoppatore ma la sua difesa sul pick and roll è da censura. Se a ciò si aggiunge l’addio di Chandler Parsons (sostituito da Trevor Ariza).
8) Memphis Grizzlies: come ogni anno i Grizzlies sono pronti a conquistare i playoff. I punti di forza restano principalmente due: Marc Gasol e Zach Randolph. In più da Dallas è arrivato Vince Carter, che sta vivendo una terza giovinezza e che sarà il punto di forza sugli esterni.