RUBRICA: #Sto5: 5 tipi di palleggiatore. Tu quale sei?

#Sto5 è una rubrica che racconta il mondo del volley e del basket in carrozzina per categorie. Perché lo sport è ruolo e ognuno il ruolo lo vive a modo suo. Non possiamo raccontare il basket per categorie “tipo” perché c’è qualcuno che già lo fa benissimo e dal quale abbiamo preso spunto (chiedendo e ottenendo il permesso): quindi grazie a Raffaele Ferraro e a La Giornata Tipo.

 

Travica

Ph. Zanutto

 

 

 

 

 

 

I 5 PALLEGGIATORI

Partiamo con 5 tipi di palleggiatori. Maschi o femmine che siano.  Non solo un ruolo, ma uno stile di vita. Uno che corre, decide, non fa mai punto. Si incazza quasi sempre con tutti e ha ben tre occhi: due che guardano nel proprio campo e uno sulla tempia destra che guarda al di là della rete. Sicuramente sono più di cinque le tipologie di ”setter”. Ci riserviamo di aggiungerne in futuro in una seconda puntata. Ma questi sono i primi che ci sono spuntati nel cervello. Voi quale siete?

Sotto rete sei un serpente. Non ti limiti proprio a gestire i tuoi attaccanti, a difendere quando devi, e a saltare a muro. Ma fai della partita una sorta di battaglia pacifica (nel senso che non muovi le mani ma la tua lingua è biforcuta assai). La rete funge da divisorio (e meno male che c’è). Sei il primo della lista, sei l’ispiratore di una lotta che va a finire (per carità) con il darsi la mano amichevolmente (più o meno). Ma durante la partita non risparmi di farti sentire dall’altra squadra, soprattutto dal palleggiatore avversario che deve capire subito chi comanda: ti fai sentire con qualche parolina che proprio “dolce” non è. O con qualche urlata in faccia che detta subito i ritmi e i ruoli in campo, magari dopo un muro vincente. Il tuo obiettivo secondario è far innervosire chi hai di fronte (delle volte è il tuo primario). Spesso ce la fai, delle altre volte ti devi arrendere con le pive nel sacco. #Sibilante

Ecco sei tu: se ti fischiano una doppia urli “Ma arbitroooo!”. Se non fischiano una doppia al palleggiatore dell’altra squadra urli “Ma arbitroooo! Doppiaaaaaaaaaaa”. Solitamente l’arbitro sbaglia a prescindere. I tocchi che vede per la tua squadra son dovuti, quelli che non vede – a favore della tua squadra – sono uno scandalo, così come quelli che vede a favore degli avversari. Solitamente, il palleggiatore che si lamenta con gli arbitri si lamenta anche con la sua ricezione. Che se non funziona, come faccio ad alzarla bene all’attaccante? Poi quello se la prende con me #Lamentoso

Ti han messo a fare il palleggiatore, forse, perché non attaccavi bene. Forse perché non mettevi forza nella schiacciata: una gentilezza che, a livello caratteriale, magari si traduce in una timidezza semplice: quella di chi parla poco e lavora molto. La ricezione, che sia buona o no, a te non importa. O quanto meno, ti comporti come se non ti importasse: corri, alzi, torni, muri, il tutto in silenzio. Quasi in silenzio esulti. Quindi non dici mai niente a chi ti mette la “rice” sui tre metri. E taci se un attaccante ti guarda storto perché la tua alzata non era perfetta. Forse la tua è solo educazione. Ma svegliati ogni tanto 😉 #Taciturno

A te, invece, ti han messo a fare il palleggiatore – diciamocelo – perché sei basso. Punto. Ma tu le mani ce le hai buone. Oppure buone te le sei fatte a suon di palleggi contro il muro. Quindi crescendo nessuno ti ha rubato il posto perché tu la palla sai bene dove mandarla, quando giocare alto, quando spingere, sai vedere di là. Ma a muro, beh, a muro non ci vai. Perché sarebbe inutile. Quindi, non salti, scendi a coprire il pallonetto e liberi un difensore dalla palla corta. In certe categorie, è una decisione legittima e pure intelligente. E tu sei anche una razza vera e propria di palleggiatore. Di quelli che fan sognare: perché, si, anche da bassi, si può giocare a volley in prima linea… #NoMuro

Ti han messo a palleggiare ma, diciamocelo, a te piace fare punto. Non ti entra del tutto in testa che un punto di un tuo compagno è anche un tuo punto. Perché sul referto ci vuoi andare. Eccome, se ci vuoi andare. Se poi dall’altra parte della rete trovi un palleggiatore come te, è tutto un provare dei tocchi di seconda che, delle volte, vanno. Delle altre diventano un tentativo maldestro di risolvere la situazione da veneziano. #IlPuntoLoFaccioIo

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