Paropagelle di Modena-Verona. Tema: simboli indiani

Con il pubblico da record da inizio stagione, Modena oggi ha chiuso la partita 3-0 in maniera rapida ed indolore, nonostante le aspettative generali fossero differenti. Partenza subito decisa dei padroni di casa trasportati dall’inarrestabile Holt, per cui Verona è costretta a chiamare un time-out sull’8-3 del primo set. Nel secondo la storia si ripete, salvo per qualche breve stralcio di partita in cui Verona mette il naso davanti. E con il 7-3 nel terzo riviviamo di nuovo la stessa narrazione, dove il tentativo di Verona di tornare operativa sul finale risulta più che fallace.

(Foto Sito www.modenavolley.it)

In questa partita priva di particolari tachicardie ed emozioni forti prende maggiormente piede  la vena riflessiva ed ascetica che ognuno di noi, più o meno esplicitamente, possiede. Diamo dunque voce ai #simboliindiani che ci riportano nel cuore di quell’America più selvaggia e viva che mai.

 

UROS KOVACEVIC (CALZEDONIA VERONA): Schiacciamisto non si macchierebbe mai di false adulazioni o mancati riconoscimenti..ed è per questo che Uros ci piace, ci piace assai! Oggi però non è riuscito a far splendere la sua luce migliore. Attacco addirittura sotto rete per il 20-13 Modena nel primo set e qualche servizio di troppo in rete. Oltretutto nel 14-11 del terzo set lo vediamo costretto ad abbandonare il campo per una brutta caduta da muro che si riversa su una sfortunata caviglia. È il nostro #acchiappasogni, con la speranza che questo episodio sia solo una piccola parentesi.

 

KEVIN LE ROUX (AZIMUT MODENA): se Modena può cantar vittoria di sicuro una parte del merito dev’essere riconosciuta a quest’uomo, che fin dal primo set ha deciso che il servizio non avrebbe potuto rimanere un fondamentale neutro. Ace nel primo set per il 12-6 Modena, per poi ripetersi fino al terzo quando mette a segno il 18-13. Se a tutto ciò si aggiungono i primi tempi ed i muri vincenti..benvenuto, #uccellodeltuono, animale mitologico venerato in tutte le tribù delle praterie in quanto portatore di pioggia, dai cui occhi balenano i fulmini ed il batter d’ali scatena i tuoni.

 

ALEXANDER FERREIRA (CALZEDONIA VERONA): l’influenza non lascia indenni nemmeno gli atletici fisici dei più prestanti. Ed in questa grande sventura ritroviamo anche Ferreira, tenuto in piedi dalla necessità dei fatti ma non esattamente in splendida forma. Nel secondo set presente qualche buonissimo attacco, proprio nel momento in cui Verona sta più soffrendo l’avanzata dei padroni di casa. Ed anche nel finale del terzo set, sebbene la sconfitta sia ormai inevitabile, piazza un ace che riporta il punteggio sul 24-21. Risponde dunque alle richieste di una squadra in forte bisogno, essendo il nostro #bisonte, che, oltre a rappresentare l’abbondanza, è anche incarnazione di Wanka Tanka, la cui presenza nelle praterie indica che le preghiere erano state ascoltate.

 

SANTIAGO ORDUNA (AZIMUT MODENA): nel tabellino di questo giocatore s’avvista anche un attacco, quando decide di non servire il suo centrale a favore di un pallonetto vincente, che muro e difesa nemmeno avrebbero potuto immaginare. Peccato che poi il destino sia stato meno clemente quando all’inizio del secondo set viene colpito da una gomitata sul capo, senza nessuna pietà. #Pennadaquila è il simbolo per lui, in quanto rappresentata sotto forma di disegno nei mandala curativi.

 

TIFOSERIA (CALZEDONIA VERONA): a grande sorpresa  in questa paropagella rientra anche la curva veronese, che si accaparra a pieno titolo il simbolo di #totem, in quanto collegamento con il mondo degli antenati. Meritata citazione, considerando l’originalità dei cori che ben poche volte si apprestano ad incitare i propri beniamini secondo i classici schemi, bensì inneggiano con frasi e commenti generali. E quando fanno il verso al video check vincono tutto, a mani basse!

 

NEMANJA PETRIC (AZIMUT MODENA): capitano, mio capitano, quando una presenza è determinante è bene che si sappia. La seconda linea è in una botte di ferro quando calpesta la suddetta parte di campo, posizione da cui piazza senza problemi anche una pipe incontenibile per il 23-17 Modena nel secondo set. #Nucleodellanima senza alcun dubbio, ossia un cerchio che indica la totalità al cui centro vi è una figura nera circondata da un serpente stilizzato, simbolo di trasformazione e rinnovamento.

 

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