Paropagelle di Lube Volley – Sir Perugia. Tema: i tipi di birra

È successo di nuovo. Dopo due set di fuoco che vedono i padroni di casa della Lube soccombere sotto le martellate di Buti e compagni, la Sir Safety Peugia cede al tie break con Civitanova. E i più audaci se l’aspettavano. Perché il problema dei perugini è ormai evidente quanto i nei di Bruno Vespa, e anche il più ottimista dei tifosi sapeva che sarebbe successo di nuovo. E così è stato.

Partono a bomba i ragazzi di Kovac in quel delle Marche, con un Simone Buti finalmente titolare che meglio non poteva rispondere all’appello. Il Mark Lenders umbro è gasato quanto una tredicenne davanti a Justin Bieber e non lo nasconde. Tira fuori muscoli e ignoranza e mostra le vene di fuori, quelle ci piacciono tanto. Lo Zar lavora bene dai 9 metri e nella metà campo marchigiana volano avambracci. Russell da posto quattro fa semplicemente l’americano, per la gioia di tutti i sirmaniaci.

Insomma, i primi due set volano via lisci per l’armata perugina, con De Cecco che fa un po’ quel che vuole. Negl’altri 81 metri quadri i ragazzi di Blengini faticano invece parecchio. Kaliberda non riesce ad ingranare, Juantorena soffre in ricezione e Sokolov da solo non riesce a trascinare una squadra spenta e senza grinta.

Ma a un passo da 3 punti importantissimi in un campo più che impegnativo, la Sir decide di regalare al presidentissimo Sirci un congedo all’unità coronarica, e manda letteralmente a puttane una partita fino a quel momento perfetta.

La ricezione va in palla, e insieme a quella un De Cecco evidentemente appesantito che fatica a correre dietro alle pallacce dei compagni (Lucià, noi ti capiamo… si mangia bene a Perugia, però un attimino di attenzione in più alla dieta, su!). Lo Zar inizia a svalvolare e perde continuità, Russell e Berger – una perfetta copia di velini – non trovano incisività. La Lube invece riprende fiducia e cattiveria, con un Sokolov in versione stellare e un Christenson ispiratissimo. Bene anche al centro anche l’ingresso di Cester, ma ciò che cambia volto alla partita è sicuramente il cambio Kaliberda-Cebulj. Lo schiacchiatore sloveno mette il turbo e iniziano a volare lavatrici da posto quattro e dai nove metri.

La Sir è più confusa di Mastella in politica, e regala la partita ai padroni di casa che chiudono 15-10 un tie break alquanto scontato.

Per le paropagelle di oggi non ci rimane che buttarci sull’alcol. Il tema di oggi sono i tipi di birra.

 

Simone Buti: una partita da incorniciare per il centralone di Fucecchio che tira fuori bicipiti e palle quadrate. Lui non è che il campo se lo merita, lui il campo se lo divora. Forte e deciso come una #trappiste

Luciano De Cecco: con quelle mani lì può permettersi tutto, anche qualche kiletto di troppo. Ma noi lo vogliamo sul tetto del mondo e diciamo no al doppio mento e sì al #DoppioMalto

Ivan Zaytsev: da lui vogliamo di più. Serve più cattiveria e soprattutto più continuità. Il campionato è lungo e siamo sicuri saprà regalarci perle di pura ignoranza, ma per adesso risulta un po’ troppo leggerino, un po’ come una biondissima #weiss

Tsvetan Sokolov: l’oppostone bulgaro è in gran forma e anche questa volta si conferma il miglior realizzatore del match con 25 punti a tabellino. Ha portato a Civitanova una ventata di testosterone non indifferente e persino una roccia come Podrascanin, con lui, fatica. Potente e massiccio per noi lui è una #StrongAle

Micah Christenson: il regista a stelle e strisce che difficilmente perde il sorriso. Vederlo giocare è pura goduria, specialmente quando gli parte l’ignoranza molesta e inizia a lanciare termosifoni di secondo tocco. Deciso e pungente come una #stout

Osmany Juantorena: lo schiacciatore cubano si conferma una certezza imprescindibile nel sestetto di Blengini. Martella bene e, tutto sommato, contiene in ricezione. Forte, scuro e ombroso come una #porter

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