Paropagelle di Monza-Modena. Tema: giochi in scatola

Una serata tutt’altro che nella pace dei sensi al Palaiper, dove VeroVolley Monza e Azimut Modena si sono scontrate in un match dai caratteri bellici. Partenza dettata dai grandi colpi di Monza, che non perde subito l’occasione di mettere in crisi il sestetto modenese con un vantaggio di 7-3. Vettori risponde con la stessa moneta ai due servizi vincenti di Fromm e Verhees ma Monza continua a detenere un netto vantaggio, staccando fino al 18-12, quando la confusione sembra ormai regnare sovrana nel campo emiliano, tra il cartellino giallo per Orduna e il fallo di invasione di Ngapeth. Si accorciano nuovamente le distanze 19-16 grazie a ben due servizi di Vettori ma Monza chiude comunque il primo, rimanendo più salda sul finale. Secondo set dalla performance ribaltata, con Modena che sembra avere un’energia differente. Torna protagonista Holt, per  il vantaggio del 15-9, affiancato sul finale da Ngapeth, che riporta la parità.Ma Monza dimostra fin dagli inizi del terzo set di non esser disposta a cedere alcunché e riprende subito il timone conducendo 14-8, grazie ad un attacco di Beretta che si infiltra tra le mani del muro avversario ed un complessivo crollo della ricezione/difesa emiliana. Sembra esserci una netta ripresa di Modena ma qualche errore gravoso riporta il buio precedente, condizione favorevole ai lombardi che conquistano il set, dopo l’ace premonitore di Hirsch su Ngapeth per il 23-19. Nel quarto Monza pare realmente intenzionata a portare a casa la partita ma Modena risponde a dovere, aiutata anche miracolosamente dal video-check che riconosce un tocco a muro su attacco di Vettori per il 5 pari. Con il muro di Holt  sembra viaggiare su mari sicuri ma Monza non ha ancora terminato le cartucce e recupera immediatamente gli avversari, agganciandoli sul 17 pari, quando Jovovic viene colpito in pieno volto da un attacco a tutto braccio di Ngapeth. Vissotto mette a terra qualche palla importante che inizia a destabilizzare le certezze modenesi, fino a quando a Fromm ribalta letteralmente il risultato, portando Monza in testa 25-24. Seguono una serie di scambi sul filo della tensione, fino all’ace inaspettato di Orduna su Fromm, che chiude il set 28-26. Quinto set sull’onda dell’incertezza, dove tutto è possibile: riparte Modena, con Petric che apre le danze. Monza non demorde avvicinandosi pericolosamente ma gli emiliani riescono a mantenere il controllo della situazione, che dallo stacco del 13-9 li porta alla conquista del match, grazie a Piano che intercetta una palla vagante, cancellando ogni speranza avversaria.

 

Da una partita di questo calibro ci portiamo a casa il fatto che la pallavolo sia un Mondo, un Universo di fattori, dove testa, cuore e pancia discutono incessantemente. Ci vogliono strategie e tecnicismi, senza eludere al nostro essere Uomini, animali razionali e sensibili. E questo lo sanno bene anche gli affezionati ai #giochiinscatola, paropagella del giorno.

 

CHRISTIAN FROMM (VERO VOLLEY MONZA): inaugura subito la partita con un primo attacco incontenibile, per poi realizzare un ace su Rossini, sempre agli inizi del set. Primi punti alias conquista di case e quartieri, così parte alla grande chi vuole vincere a #monopoli.

 

LUCA VETTORI (AZIMUT MODENA): MPV della partita e raro esemplare di quel paradigma assiomatico dapprima presentato sulla coincidenza, complessa ma vincente, della triade testa/cuore/pancia, sulla cui scia sono state realizzate quelle battute contro cui la  ricezione avversaria nulla ha potuto. #taboo, per un gioco dove la sintonia interpersonale prende per mano ogni abilità linguistica e lessicale.

 

NIKOLA JOVOVIC (VERO VOLLEY MONZA): un mancato martirio per quell’attacco di Ngapeth subito in pieno volto senza il filtro del muro, che le espressioni sbigottite dei 4000 spettatori e l’applauso spontaneo hanno ben demarcato. È il caso di rivedere le regole di #cluedo, che in questa condizione non lascerebbero alcun dubbio su colpevole ed arma del delitto.

 

EARVIN NGAPETH (AZIMUT MODENA): quasi ci mostra il colpo della storia, quando in battuta sul finale del primo set tira una palla cortissima che batte il terreno al di fuori del campo di gioco per un nonnulla. Qui la strategia si spreca, sui livelli richiesti ad un serioso giocatore di #battaglianavale.

 

MARCO RIZZO (VERO VOLLEY MONZA): gran parte del merito per la tenacia e la combattività monzese va a a lui, che in ricezione e difesa ha mancato ben pochi recuperi. Una corazzata insondabile come l’avanzare nel #giocodelloca di chi non conosce penalità e retrocessioni a caselle precedenti.

 

 

 

 

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