Romagna mia?

Romagna  mia?

Sono da poco rientrata dalle “vacanze” che ho trascorso in Romagna.Adoro quella terra!
Le 5 stagioni passate a Forlì sono state tra le più belle della mia carriera, perchè mi hanno permesso di conoscere delle persone fantastiche che poi sono diventate e sono tuttora i miei AMICI!
E’ passato ormai parecchio tempo da quando ho lasciato la Romagna per motivi lavorativi, ma ci torno ogni anno per…amore!
Le vite e le abitudini di tutti sono cambiate: chi si è sposato, chi ha dei figli, chi ha cambiato lavoro…ma quella che è cambiata di più, secondo me è Milano Marittima.
La crisi ha sicuramente allontanato molti turisti, ma la famosa località romagnola non si è adattata ai tempi.
Lo scorso venerdì sera camminavamo tra le strade semi deserte del centro…ok che siamo a fine estate ma nel week-end (e non solo) io la ricordavo viva!
Il problema, a mio avviso, è che l’offerta che viene fatta è sempre la stessa da troppi anni: i soliti bar che sparano decibel altissimi e house music già dalle 19, che propongono cocktail costosi e pagano qualche ragazza per ballare e…quando la musica finisce…tutti al Pineta!
Gli alberghi e i ristoranti sono costosi, così come una giornata al mare se si decide di prendere i lettini e magari concedersi un pranzetto in spiaggia.
Solo per farvi un esempio, sabato mattina abbiamo deciso di fare colazione in centro e di concederci poi un giro di shopping alla ricerca di un regalo di compleanno per la mia collega Gemma.
Avevamo scelto uno dei bar tra i più rinomati di Milano Marittima e abbiamo atteso l’arrivo del cameriere….invano!
Vi assicuro che ci avevano visti, io non sono proprio piccolissima, e abbiamo anche aspettato un pò in piedi per essere sicuri di poterci sedere nel posto che avevamo scelto.
Alla fine ci siamo seduti, credendo che magari ci avevano scambiati per dei passanti, ma….dopo alcuni minuti non era arrivato ancora nessuno, ed i camerieri non erano  impegnati! Mah!
Mio zio, che ha una caffetteria a Noventa di Piave (si chiama Fiji e ogni mattina propone più di 20 tipi di brioches diverse)  è molto esigente nel suo lavoro e un pò mi ha contagiata: ora quando vado al bar, al ristorante ecc. faccio tantissima attenzione al servizio.
Così è scattato il gioco: “vediamo quanto ci metteno a venire a servirci” e dopo altri 5 minuti :”se fra 5 minuti non arrivano ce ne nadiamo”! ecc.
Chi di voi non l’ha mai detto??!!!
Beh, sta di fatto che dopo 15 minuti non era ancora passato nessuno…così ce ne siamo andati!
Ci siamo quindi diretti dall’altra parte della…rotonda…e ci siamo accomodati in un altro locale, altrettanto rinomato e storico.
Stavolta sono arrivati subito e siamo riusciti a fare la nostra ordinazione:
-spremuta al pompelmo
-toast
-cappuccino
-bottiglietta d’acqua
Che dire…la spremuta era annacquata e il toast vecchissimo e quindi immangiabile.
Io adoro il toast, ne ho mangiati davvero tanti nella mia vita…ma così vecchio, giuro mai!
Totale della spesa: 16€!!!!!
Non so quanto possa costare una colazione del genere nel bar più carino del vostro paese, ma a me sembra un’esagerazione vista soprattutto la qualità dei prodotti venduti.
Voto 4 per Milano Marittima!!!!
Il problema è che queste cose capitano un pò ovunque….
Ok c’è la crisi, ok tutti cerchiamo di risparmiare…ma credo che le strutture dovrebbero comunque cercare di trattare al meglio i clienti che hanno…e tenerseli stretti!!!!
Per cominciare potrebbero quantomeno servire prodotti freschi!
A Londra mi è piaciuta moltissimo la politica dei negozi di “Pret a Manger“:

pret-a-manger

I sandwich e le insalate che non sono stati venduti vengono dati alle charities locali e ai rifugi per senza tetto. Lo fanno perchè gettare il buon cibo e il duro lavoro è una follia.
Una politica davvero da premiare, e magari da imitare!
Anche mio zio nella piccola Noventa a fine giornata regala quello che non è stato venduto.
Purtroppo alcune brioches sono finite nelle mani di mia nonna che le ha utilizzate per nutrire le gallline e anche il nostro povero vecchio cane Max quand’era in vacanza da lei.
Beh, con la brioches gli è andata anche bene, perchè altre volte mia nonna gli ha servito minestrone e peperonata perchè le faceva pena vederlo mangiare crocchette!!!
Forse dopo aver affrontato queste prove lui il mio toats l’avrebbe mangiato!!!

max

Max

 

2 Comments

  1. Ele
    Ago 30, 2012

    Che dire? Ho iniziato ad andare a Milano Marittima nel 1996. Avevo 13 anni, il mio albergo era alla 12^ traversa e io facevo delle grandi partite a ping pong al 101 con la mia amica Cri (che vedo tutt’ora e che ritengo una delle mie migliori amiche). Lo facevamo, ricordo, perchè i nostri genitori erano molto severi e mica ci facevano fare tardi. Figurarsi in spiaggia (pareva dovesse uscire un mostro dal mare tutte le sere…). Bene, nel tempo grazie a Dio mi son guadagnata spazio e ancora oggi ho una bellissima compagnia di amici. Ho passato due giorni (i miei unici di ferie insieme ad una giornata a Lignano) a Mi.Ma e mi son bastati per ritrovare serenità e spensieratezza…ma solo per merito degli amici che, ovunque ti trovi, rendono tutto specialissimo. Per il resto, cara Rachi, hai ragione….Milano Marittima non si è adattata e, in nome di un target alto da mantenere a tutti i costi, tiene i prezzi altissimi, propone il solito tran tran…il problema è che ci sono persone alle quali va bene così. Non ricordo come fosse l’equazione….ma finchè la domanda non cambia, finchè la gente si accontenta di un tostaccio pur di dire che è andata a Milano Marittima, mi sa che non andremo da nessuna parte….comunque la Romagna rimane unica. Point Blank….ciao mitica! 😉

    Ah, Pret a Manger mi ha commosso… 😉

    • rachelesangiuliano
      Set 3, 2012

      Ho la soluzione: apriamo un “pret a manger” a MiMa!!!
      Ah….altra brutta esperienza in un rist. del centro sabato…giusto per rafforzare ancora la mia convinzione: GAME OVER!!!!!

Rispondi a rachelesangiuliano Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *