NBA- Jackson è il favorito per la panchina dei Lakers. D’Antoni e Dunleavy le alternative

Dopo l’esonero di Mike Brown sono iniziate a circolare miliardi di voci sul suo possibile sostituto. Al momento i candidati per il ruolo di nuovo allenatore dei Los Angeles Lakers sono tre grandi coach NBA. Il favorito è Phil Jackson, che tornerebbe alla guida dei gialloviola dopo l’eliminazione dai playoff 2011 per mano dei Dallas Mavericks. Le alternative sono Mike D’Antoni e Mike Dunleavy. Jerry Sloan è stato intervistato dai media USA sulla questione ma ha dichiarato che non è stato (ancora?) contattato dalla franchigia californiana. Andiamo ad esaminare caso per caso.

Phil Jackson- Coach Zen ha vinto undici titoli NBA, cinque dei quali con i Lakers. Le due parti hanno già fatto un primo colloquio che dovrebbe essere andato bene. Jackson sta alla grande dal punto di vista fisico dopo l’operazione subita al ginocchio ed ha il completo appoggio di tutte le stelle: Kobe Bryant, Dwight Howard, Pau Gasol e Steve Nash. In giugno i due agenti del coach avevano dichiarato che Jackson era in cerca di un ruolo simile a quello che ha Pat Riley ai Miami Heat, ma l’ex allenatore dei Chicago Bulls sembra aver cambiato idea. Gli ostacoli sembrano essere due: le lunghe trasferte, non proprio l’ideale per il suo ginocchio malandato e il fatto che l’ultima parola spetta a Jim Buss, che non ha un buon rapporto con Jackson.

Mike D’Antoni- L’ex playmaker dell’Olimpia Milano ha il favore di Steve Nash, che ai tempi dei Phoenix Suns ha vinto due titoli di MVP consecutivi con D’Antoni in panchina. L’ex coach dei Knicks ha un ottimo rapporto con Kobe Bryant dopo l’esperienza con Team USA. D’Antoni ha da poco subito un’operazione al ginocchio, ma, anche se non è al 100%, è pronto ad accettare il lavoro.

Mike Dunleavy- Quello del padre del giocatore dei Bucks è il nome a sorpresa uscito nelle ultime ore. Iniziò la propria carriera da coach proprio con i Lakers, arrivando alle finali 1991. L’ultima esperienza è stata sulla panchina dei Clippers ma la sua candidatura sembra essere piuttosto debole.

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