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Due chiacchiere con Indre Sorokaite: il volley, Bergamo, la Lituania e il basket

Indre Sorokaite, schiacciatrice di posto 4, opposta. Viso solare, disponibilità, braccio forte e tenacia. Lituana di nascita, trapiantata a Bergamo dove vive da quando ha 14 anni. Ha giocato nella Foppapedretti insieme ai mostri sacri del volley, poi a Chieri e ora nell’Azerrail Baku in Azerbaijan insieme a Sara Anzanello, Alessandro Chiappini in panchina, Luna Carocci da libero. Qui sotto, una chiacchierata che abbiamo modificato pochissimo per lasciare intatto il tono allegro di Indre. Ecco a voi.
1) La parola in dialetto bergamasco che ti fa piu ridere e la prima che hai imparato…
La parola che mi fa piu’ ridere in bergamasco e’ “pota”, la usano ovunqueeee!!! E se vuoi far capire da dove vieni, basta che dici questa parola “segreta” e non c’è più bisogno di dare altri inidizi :D. E’ un marchio di fabbrica ed e’ ovviamente la prima parola che ho imparato, visto che a Bergamo la usano perfino mentre dormono.
2) Il posto in cui non puoi non andare quando torni a Bergamo perchè ti piace tantissimo (e perchè ti piace)…
Assolutamente la Citta’ Alta! E’ il diamante di questa citta’! Soprattutto quando inizia a farsi buio, verso la sera, al tramonto…perchè si vede tutta la mia Bergamo illuminata. E le luci danno quel valore aggiunto che la rende davvero meravigliosa. E visto che sono parecchio romantica, per me e’ il massimo :))
Una bella passeggiata e’ d’obbligo: scaccia i troppi pensieri, ti rilassa e in particolare mi ricorda molto la Citta’ Vecchia di Kaunas, dove sono nata e per meta’ cresciuta.
3) Bergamo ti ha trasmesso anche la passione per il calcio? Se si…Atalanta o Albinoleffe? O altro?
A Bergamo c’è una bellissima cultura dello sport! E questo e’ da sottolineare: pallavolo, calcio, ciclismo, atletica e tantissimi altri. Il bello è che ci sono molte iniziative non solo per i professionisti ma anche e soprattutto per le famiglie! Spero, in un futuro, di partecipare pure io con la mia di famiglia! 🙂
Sono andata a vedere una partita dell’Atalanta contro il Cagliari dove giocava quel bel pezzo di ragazzo di Matri (tutte le donne saranno d’accordo con me). E mi ricordo ancora oggi che putroppo e’ finita 0-0 (che sfiga). E’ stato emozionante! Ma che freddo boiaaaa!!!! (ecco un’altra “bergamascata”).
4) La Lituania è una nazione che vive di basket: segui il basket italiano? Simpatizzi per una squadra in particolare? Hai un giocatore preferito?
Ecco, qui ci possiamo sbizzarrire! Ti dico solo che il basket e’ la seconda religione dei lituani. Mia mamma Rosa giocava a volley ed era un centrale. Ma mio papa’ Rimas giocava a basket, gioca mio fratello (Paulius Sorokas, guardia-ala di 200 centimetri prestato al ruolo di play maker grazie alla sua buona testa) e pure a me piace d’estate nei giorni liberi andare a fare due tiri. O “sfidare” mio fratello, quando ne ho la possibilita’. Ovviamente senza nessuna chance di vincere. Mi manca la pallacanestro. Mi ricordo ancora come se fosse ieri che ogni giovedi’ sera ci ritrovavamo per le 20-30 a cena  davanti alla TV a vedere la squadra della nostra città, lo “Zalgiris”, per le partite di “Eurolega”. Per un paese come la Lituania, cosi’ piccolo e sconosciuto, avere la squadra che ci rappresenta è qualcosa al di sopra delle parole! L’onore? Il rispetto? Forse un modo di gridare al mondo che esistiamo…
Simpatizzo per Montepaschi Siena e Armani Jeans Milano perchè hanno avuto qualche lituano nel roster… ma la squadra del mio cuore e’ lo “Zalgiris”! Un giocatore preferito e’ difficile da scegliere: l’eroe nazionale della Lituania e’ Sabonis, grazie a lui ora il Mondo sa che sulla mappa c’è la Lituania. 🙂 Ma se devo proprio sceglierne uno in particolare ti dico Paulius Sorokas!!! E’ il giocatore che ha tutto il mio cuore! Tifo sempre e ovunque solo per lui! Per me e’ il migliore in assoluto! Parlando di italiani, il mio preferito è Danilo Gallinari, tra i 3 italiani dell’ NBA scelgo lui. Perche ha la mia stessa eta’ e so quanto sia difficle far capire che nello sport l’eta’ non conta. Bisogna guadagnarsi il posto! E far capire all’allenatore e ai compagni quanta voglia hai di restare in campo!
5) Ti è arrivato il passaporto italiano?
Qui stai toccando un tasto dollente, perche putroppo non è ancora arrivato. Sto aspettando da un bel po’ di tempo ma i miei documenti sono fermi a Roma. Spero davvero con tutto il cuore che mi arrivi il passaporto in tempo utile per essere, se Marco Mencarelli deciderà, inserita nella lista della convocazione in Nazionale. Come si dice: la speranza muore per ultima…vorrei tanto dare quello che ho all’Italia, alle ragazze, alla Nazionale, e ovviamente raggiungere il mio sogno piu’ grande! Vorrei avere la possibilita’ di essere considerata italiana a tutti gli effetti…magari…
6) So che hai fatto le scuole a Bergamo:  quali?
Beh si, ho fatto l’Istituto Professionale I.S.I.S. G.Galli, settore turistico. Amo tutto cio’ che riguarda questo settore, perche richiede una completa preparazione in storia, arte, geografia, lingue, settore commerciale. Quindi ti prepara ad essere svelto e sapere tanto di tutto 🙂
A dir la verita’ ho frequentato la scuola piu’ che potevo ma e’ sempre stato troppo poco, perche giocando nella “Foppa” tra il campionato, la Champions, le Coppe e le trasferte, era davvero quasi impossibile. Devo ringraziare  alcuni professori che mi hanno capita e mi hanno dato una mano. Sono fiera di dirlo che sono uscita con un bellissimo 90/100! 🙂
Il 99% degli alunni erano ragazze!!! Potete immaginare! Gia’ noi donne siamo difficili figurati una scuola di sole donne! La felicita’ di quei 2 o forse 3 ragazzi però la ricordo bene…credo per loro siano stati anni di paradiso.
7) Il tuo pregio più “italiano-bergamasco” e il tuo difetto più “italiano-bergamasco”.
Non so’ se si puo’ chiamare pregio o diffetto ma credo che la mia caratteristica più bergamasca sia la mentalita’ un po’ chiusa. Mi piace questo modo, a dire la verita’, che riconosco un po’ anche nei lituani. Perche quando ho avuto la possibilita’ di conoscere i bergamaschi (amici, vicini di casa, compagni di scuola), ho fatto fatica ad entrare nel loro “giro”, finchè non ti conoscono bene non è semplice…poi e’ tutto in discesa, ti fanno entrare proprio nel loro cuore!
8) Tornerai mai a giocare a Bergamo? Ti piacerebbe?
 Bergamo è la città del mio cuore! E la Foppa fa parte di me, perche mi ha dato tanto, mi ha dato la possibilita’ di vedere e vivere da vicino le giocatrici migliori del Mondo: come Gruen, Piccinini, Poljak, Lo Bianco, Barazza, Paggi, Croce, Ortolani, Del Core…. giocatrici che mi hanno insegnato tanto in campo e delle persone uniche che mi hanno insegnato a vivere fuori dal campo, perchè ero molto giovane quando sono arrivata nella Foppa. Poi l’organizzazione della Foppa: ora mi rendo conto che una delle cose piu’ diffcili da trovare in una società è proprio una buona organizzazione. E a Bergamo è il massimo! Poi come dimenticare il tifo! Ogni settimana non vedevo l’ora della partita solo perche tutti questi fattori e messi assieme formavano una grande festa dello sport! Questo e’ bellissimo!
Poi sono andata avanti Torino, ora Baku..chissa’ dove mi porteranno i venti nelle prossime stagione, ma nella vita mai dire mai!
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