World League 2013 Volley Maschile – L‘Italvolley mura il primo tentativo di assalto da parte di Cuba. 13 palloni rispediti al mittente (contro i 3 cubani) tradotti nel linguaggio dei pirati azzurri vogliono dire: da qui non si passa, vogliamo qualificarci per le finali. La supremazia della squadra di coach Mauro Berruto è stata netta non solo con le braccia alte sopra la rete, ma anche dalla linea dei 9 metri: la ciurma sta ritrovando un servizio che mette sul piatto ace, ace… e ancora ace. 7, per la precisione. Quando non sono arrivati i punti diretti la battuta ha comunque arpionato la ricezione cubana per metterla alle strette: 48% in ricezione contro il 66% dell’Italia, merito soprattutto dei due raccoglibriciole azzurri, Parodi e Giovi (rispettivamente 70% e 62%).
Fotogallery di Italia-Cuba al PalaRuffini
Cuba cambia di nuovo formazione per la trasferta torinese: con i giovanissimi Fiel e Abraham al posto di Quintana e del capitano Estrada (entrato solo nel 3° set), il tentativo di arrembaggio si è limitato alle iniziative individuali soprattutto di Bisset, Abraham e Cepeda. Notevoli. Ma l’assalto si fa con una truppa, non con un capitano e allora Cuba tradisce la gioventù sia a livello tattico che tecnico. Come saltano loro, comunque, pochi altri al mondo. A metterla giù, ci vuole qualcosa in più: nessuno, nella squadra cubana, ha raggiunto la doppia cifra.
Il volley saluta Torino alla fine di una giornata torrida. E non è riferito al clima atmosferico. Domani ci sarà Firenze ad accogliere gli Azzurri e domenica si ritorna in campo per un’altra partita, un’altra storia.
Le “paropagelle”
Ivan Zaytsev. Sta forse facendo il doppio gioco? No, ma gli piace così tanto andare in tandem che non gli basta un ace, ne fa due di seguito. Per due turni di battuta su tre nel 1° set. E in attacco inizia facendo i bicipiti grossi (80%). Lo Zar in battuta ha fatto tremare tutto il Pala Ruffini: 6 ace (su 7 totali) farebbero impallidire chiunque. Lui succhia le energie degli avversari attaccando con una voracità insaziabile. 19 punti, 71% nel complesso. Alla fine ha le fauci insanguinate #Vampiro
Cristian Savani. Senza giocare tutta la partita (sostituito da Fedrizzi) fa 7 punti (54%). Il capitano fa valere la legge della qualità: tecnica, prima di tutto, e carattere. Ha le sorti della squadra sulle spalle e se lescarica dando sempre il meglio anche come trascinatore. Il 3° set inizia con un suo turno di battuta infinito: da 0-2 a 5-2). #GuidaSpirituale
Andrea Giovi. All’appello di Berruto (che sceglie lui come libero titolare) risponde con una perentoria mano alzata: presentissimo, ovunque nel campo. Menzione speciale per il recupero della palla che una brutta ricezione aveva spedito in rete: per i meno fiduciosi il pallone era già per terra, ma Giovi si è mosso come Neo in Matrix: a un’altra velocità. E’ una #SicurezzaInCampo
Thomas Beretta. Quell’1 sulla maglia non è solo un numero: è un vero e proprio passaggio di testimone tra Mastro e il centrale prossimamente a Modena. Lui ci si trova sempre più a proprio agio e si sta rendendo indispensabile a suon di muri e primi tempi. Nel 2° set ha tirato fuori la squadra da acque che stavano diventando torbide. Cresce a ogni partita e siamo curiosi di vedere fino a dove potrà arrivare. #InAlto
Simone Parodi. Ha smascherato il proverbiale “ingrediente” segreto: lui si fa vedere, eccome, e dietro a Zaytsev e Savani è indispensabile. Quando l’Italia cede qualche punto (a metà dei primi due set) lui guida con carattere: riceve palloni che rende giocabili, attacca da ogni posizione, in battuta fa sempre suonare le sirene, alza in bagher un pallone che Zaytsev mette giù facilmente. #AssoNellaManica
Dragan Travica. Si prende una fetta di ribalta anche lui stasera: 6 punti per un palleggiatore sono tanti. Si diverte a metterla giù di seconda intenzione, ogni tanto sbaglia misura sparandola fuori, ma non si tira mai indietro dalle proprie responsabilità. Nel finale di match spinge in battuta: ha sempre l’ace sulla punta delle dita. #TantiFatti
Cepeda. A 24 anni è uno dei più esperti della nazionale cubana: fa valere la legge dell’opposto soprattutto nel 1° set. In battuta e in attacco ha sempre il braccio armato. #DaDisinnescare
Mesa. Ci pensa lui a mettere in difficoltà l’Italia: è il migliore dei suoi (9 punti, 75%) e al centro salta come un grillo. Bisogna stare molto svegli per contrastarlo. #GrilloVolante
Abrahan. E’ giovane (classe 1995!), ma ha una battuta candidata a dare più di qualche grattacapo a chi deve prenderla. Nel 3° set ci è piaciuta la sua voglia di inventarsi qualcosa per cercare di accorciare le distanze. #Freschezza
Programma della World League
Video: ci schiacciano il 5 Beretta e Parodi
ITALIA – CUBA 3-0
ITALIA: Beretta (4), Parodi (13), Zaytsev (19), Savani (7), Travica (6), Piano, Birarelli (9), Giovi (L), Fedrizzi (1), Rossini (L). Non entrati: Vettori, Baranowicz. All.: Mauro Berruto.
CUBA: Estrada (2), Macias, Gutierrez (L), Cepeda (9), Quintana, Fundora (3), Abrahan (6), Fiel (7), sBisset (9), Mesa (9). Non entrati: Leyva, Albo. All.: Gladston Orlando Samuels.
PARZIALI: 25-20 (26′); 25-17 (23′); 25-23 (26′); tot.: 1h17′.
ARBITRI: Al Naaama Ibrahim (Qatar) e Maroszek Wojciech (Polonia).
NOTE: spettatori: 4998. Italia: bs 9; ace 7; muri 13; errori 16; ricezione 66% (perf. 30%); attacco 58%. Cuba: bs 11; ace 3; muri 3; errori 15; ricezione 48% (perf. 29%); attacco 53%.
Foto Zanutto