Del Monte Supercoppa – Trento vince 3-0 sulla Lube. Le “paropagelle” a tema casalingo.

Sul Mondoflex tricolore e davanti al tricolore la Diatec Trentino alza al cielo il primo trofeo di stagione: la Supercoppa. Davanti al pubblico di casa (per la 185^ vittoria), in faccia all’avversario di mille battaglie, la Lube Banche Marche Macerata che rompe la serie positiva di due vittorie su due contro Trento.

EREDITA’ VINCENTE – Serniotti inaugura la stagione delle incognite con un 3-0 che per Trento è il “buongiorno che si vede dal mattino”, per la Lube è un cielo oscurato. L’allenatore che raccoglie l’eredità di Stoytchev arricchisce la bacheca personale con la seconda vittoria da primo allenatore, la quarta considerando anche i due trofei vinti come vice.
Se di incognita doveva “perire” per la squadra profondamente rinnovata, con le incognite ha ferito l’avversario.

TRENTATRE TRENTINI – Che le individualità di Trento valessero oro si sapeva: oltre a Birarelli e Sokolov (e Suxho che non era affatto un’incognita), era interessante vedere in campo Lanza e Ferreira, ventiduenni rampanti. E verificare l’amalgama degli ingredienti. Perché non è detto che con ingredienti buoni il piatto, poi, riesca bene. E’ riuscito benissimo, invece, a Trento. Partita sotto in tutte e tre i set, è sempre riuscita a ritrovare il pareggio: nel 1° set con Lanza, nel 2° con Ferreira e nel 3° con il Bira. Usando come cavallo di Troia la battuta (6 ace, letale Ferreira con 3 battute vincenti), il muro (8 in totale, 4 nel 1° set e 3 nel 2°) e Sokolov (17 punti, 47%, best scorer – neanche a dirlo).

LUBE COTTA – La cucina dei marchigiani promette benissimo, mantiene poco: spreca tantissimo nel 1° set, quando sul 5-11 spegne la luce, fa un filotto di 4 errori in attacco e lascia il campo al pareggio di Trento con Lanza (14-14). Sullo scambio che chiude il set si stampano due volte Kovar e una volta, quella del 25-23, Zaytsev. Nel 2° set il duello si sposta al centro e tra i due contendenti (Birarelli e Podrascanin) è l’Azzurro ad avere la meglio. Il finale si riaccende con il murone di Baranowicz su Sokolov (23-22), ma il set va ancora a Trento. Nell’ultimo set il duello è tra Bira e Parodi: il capitano di Trento mette a segno due ace consecutivi sullo schiacciatore (8-7) e da metà set è uno stillicidio con Sokolov e le bande.
C’è da dire che i reduci dall’Europeo hanno bisogno di riprendere la migliore forma fisica (anche oggi, come nell’amichevole contro Modena, Parodi ha giocato part-time alternandosi a Kovar). C’è da dire, comunque, che la Lube ha due centrali che da soli valgono 13 punti, 6 muri (su 10 complessivi) e 7 attacchi. E ancora non hanno scintillato in battuta. Fondamentale che può e deve crescere (solo 2 ace).
Per vedere la vera forza della Lube bisogna aspettare il Campionato.

Le “paropagelle”. Tema: Alla scoperta di casa

Tsvetan Sokolov. All’inizio rimane appeso alla gruccia: tra muri e difese non trova un varco per mettere in mostra il vestito buono della festa (27% in attacco). A metà del 1° set apre fa uscire tutti gli scheletri dall’armadio e inizia a picchiare forte. Dal 2° set gli si scalda la vena, il bicipite, il sangue e chiude come miglior realizzatore (17 punti, 47%). Ogni tanto si ferma sul muro (5 subiti), ma per difendere finirebbe anche nel parcheggio del PalaTrento. E’ il perno della nuova Trento. #CabinaArmadio

Alexandre Ferreira. Candidato a diventare “bestia nera”, lo ha dimostrato contro la Lube: in attacco parla di architettura con diagonali che neanche Galileo a mano libera sarebbe stato così preciso e affilato, ma il suo pezzo forte è la battuta, con 3 ace (due consecutivi nel 1° set e quello del pareggio 8-8 nel 2°) determinanti. Fa discorsi da campione in crescita. #Salotto

Filippo Lanza. Anche lui, come Ferreira, è figlio del 1991, decisamente una bella annata. E’ l’uomo che pareggia i conti: nel 1° e nel 3° set è determinante nel recupero di Trento e nel rilancio verso la vittoria. Lo scontro a muro con Podrascanin esplode come cristallo dopo un brindisi vigoroso, in difesa non lascia cadere sul tavolo neanche una goccia (68% di ricezione positiva), la sua battuta fa sempre girare la testa. Prodotto DOC della migliore #Cantina

Donald Suxho. Parte con un menú un po’ troppo prevedibile e infatti gli chef balcanici della Lube non si lasciano sorprendere. E’ dalla metà del 1° set che inizia a variare ricetta e iniziano a salire i punti in attacco. Il 2° parziale inizia con una murata su Kurek che lascia di stucco, di gesso, di pietra il polacco. Con una squadra così rinnovata ci vuole il fiuto di un cuoco esperto come lui. Al debutto stagionale viene premiato come Mvp del match. #Cucina ben assortita

Ivan Zaytsev. Come tutti i medagliati di Danimarca deve ritrovare la forma migliore, soprattutto in battuta. A muro è il solito mastino (ne stampa 2), in attacco torna a sbizzarrirsi da posto 2 e in difesa lo troviamo spesso in giro per il campo a recuperare palloni. E’ il migliore della Lube con 15 punti, ma il bello deve ancora venire. #Anticamera

Bartosz Kurek. Osservato speciale per la prima uscita di stagione del gioiellino polacco. Sembra già affiatato con i compagni e sta aprendo la botola per lanciare giù pentole e coperchi (ieri sera 9 attacchi). A muro ha la corazza, ne fa 2 ma ne subisce 3 (un po’ in crisi nel 2° set); in battuta può fare molto più male dell’unico ace messo a segno. In difesa è un gatto (il migliore con la ricezione perfetta, 53%), ma il divertimento vero arriverà quando scenderà dalla #Soffitta

Michele Baranowicz. Luce alternata in cabina regia: bagliori di talento quando smarca gli attaccanti con palle veloci; gioca tanto al centro (e con due cecchini come Stankovic e Podrascanin è sicuro di fare centro) e i palloni va a recuperarseli anche in ginocchio. Poi improvvisamente la luce si spegne: i palloni diventano prevedibili, come nell’ultimo scambio del 1° set quando serve due volte Kovar e una volta Zaytsev per mandarli in pasto al muro trentino. Nel 2° set lascia il posto a Monopoli e si ripresenta in campo con un muro su Sokolov (23-22). Nell’ultimo parziale riprende a far girare il gioco anche al centro, ma a quel punto era tutto quello che succedeva alle sue spalle a non funzionare più. #Corridoio

DIATEC TRENTINO – CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA 3-0
DIATEC TRENTINO: Birarelli (5), Ferreira (8), Suxho (1), Lanza (8), Sokolov (17), Szabo, Colaci (L), Burgsthaler (7). Non entrati: Sintini, Solé, Thei (L), De Paola, Fedrizzi. All.: Roberto Serniotti.
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Henno (L), Parodi (2), Paparoni (L), Zaytsev (15), Stankovic (5), Kovar (2), Monopoli, Kurek (12), Baranowicz, Podrascanin (8). Non entrati: Lampariello, Patriarca, Giombini. All.: Alberto Giuliani.
PARZIALI: 25-23 (27′); 25-23 (28′); 25-21 (28′); tot.: 1h23′.
ARBITRI: Roberto BORIS di Vigevano (PV) e Gianni BARTOLINI di Signa (FI).
NOTE: Diatec Trentino: bs 14; ace 6; muri 8; errori 29; ricezione 54% (perf. 38%); attacco 49%. Cucine Lube Banca Marche Macerata: bs 17; ace 2; muri 10; errori 23; ricezione 59% (perf. 47%); attacco 42%.

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