Eurolega Basket Maschile – Milano senza Moss perde di 20 contro l’Efes

Foto Massimiliano Biffi
Eurolega Basket Maschile – La premessa è d’obbligo. Senza Moss e Kangur, i pretoriani di Luca Banchi, (oltre al lungodegente Gigli) e una squadra tutto sommato ancora da amalgamare – complice una pre-season poco fortunata – e da scoprire, si poteva anche preventivare che da Istanbul si tornasse a mani vuote. Magari con un passivo meno pesante contro la meno forte del lotto delle turche, maltrattata pochi giorni fa dal Galatasaray, ma pur sempre l’Efes Pilsen di Erden e Dusko Savanovic. Appunto, meno 20 alla sirena e Milano mai una volta nel corso dei quaranta minuti in vantaggio. Ma oltre agli aspetti puramente numerici, Luca Banchi si riporta in Italia altri interrogativi legati a quelli tecnici e tattici. L’EA7 Milano ha finalmente risolto l’annoso problema del playmaker? Due partite (perse) certo non possono aiutarci a capire meglio o a dare risposte sicure. Ma la sfida di Istanbul lascia molto pensare perché la mancanza di leadership e di punti fermi in cabina di regia è stata chiara fin dalle prime battute, mascherata dal continuo ricorso a Langford (che non può cantare e portare la croce sempre) e alle iniziative personali del pur generoso e bravo capitan Gentile, al suo “high” in Eurolega con 19 punti ma in campo nel quarto periodo con quattro falli. L’assenza di chi fa girare la squadra è, per ora, lì sotto gli occhi di tutti e le assenze di Moss e Kangur poco influiscono in questo tipo di analisi. Curtis Jerrels e Marquez Haynes hanno messo assieme 8 punti (dato comunque relativo per chi dovrebbe dirigere il gioco) e 6 palle perse (dato preoccupante), oltre a tutto quello che abbiamo detto. C’è già da allarmarsi? Altro aspetto da non sottovalutare è la mancanza di punti di riferimento sotto canestro. Vero, è una squadra costruita, specie in chiave offensiva, attorno al talento di Gentile e Moss. Saranno loro due i principali terminali dei giochi di Banchi, ma in un torneo fisico come è l’Eurolega spesso non può bastare, specie se è giunto il momento per l’EA7 di lottare almeno a ridosso delle big come Siena ha saputo fare in tutti questi anni con budget nettamente minori del Cska di turno e, probabilmente, sotto anche a quello attuale dell’Olimpia.Trascurabile l’impatto della batteria dei lunghi milanesi contro l’Efes: alla resa dei conti l’unico “vero” di ruolo è Samardo Samuels (206 centimetri generosi) spesso “ombrellato” dai colleghi turchi e poche volte ricercato in post-basso. CJ Wallace si tiene accortamente lontano dal “pitturato” (ma questo lo si sapeva…), tira zero volte da due e cinque da tre (uno a segno) e capita anche di prendere a malapena il ferro. Niccolò Melli si sbatte, ha acquisito personalità, in Europa però può fare massimo il “quattro”, non di più, ma i suoi 9 rimbalzi catturati son lì a testimoniare che fa ampiamente il suo dovere pur in deficit di centimetri e chilogrammi. Poi ci sarà, una volta rientrato dall’infortunio che l’ha tenuto lontano anche dagli Europei sloveni, Angelo Gigli, verticalissimo ma leggerino e con esperienza in Eurolega pressoché nulla.Milano tira venti volte dentro l’area contro le trenta dell’Efes, segnando dieci contro i sedici dei turchi, ma tiene botta a rimbalzo. Almeno quello. Non è assolutamente il momento di fare processi anche se alcune cose vanno dette. Ripetiamo, mancavano Moss e Kangur oltre a Gigli e poi Luca Banchi lo scorso anno ha dimostrato di saper lavorare molto bene in palestra e far crescere una squadra dandole in corso d’opera un’identità ben precisa. Quella che nell’era Armani (ma anche prima) è sempre mancata all’Olimpia. E il calendario non ammette pause. Domenica c’è il derby con Varese, poi una sfida già da non perdere in chiave Top 16 in casa contro Kaunas. Moss dovrebbe (deve!) recuperare, Kangur sicuramente no. In attesa di capire meglio l’interrogativo playmaker…

ANADOLU EFES-EA7 MILANO 87-67 (25-17, 42-35, 66-52)

EFES: Savanovic e Hopson 22, Gordon e Vasileiadis 16

EA7: Langford 20, Gentile 19, Samuels 10.

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