Champions League Volley: Macerata-Kazan (3-0). Le “paropagelle” (ciambella col buco)

Champions Volley Maschile – La ciambella è uscita con un buco perfetto nelle Cucine Lube Banca Marche Macerata: hanno cotto nel forno del Fontescodella lo Zenit-Kazan, neutralizzando l’armata russa con un 3-0 autoritario (27-25, 25-21, 25-22). Serata dolce per lo Zar degli chef e la sua squadra: i suoi 20 punti (miglior realizzatore) hanno il sapore di questa «ciambella alle mele*».

LA RICETTA – Sbattere 2 errori in apertura dei russi (4-1) con un Kurek al dente fin dall’inizio (7-2). Aggiungere un break firmato Abrosimov (ingrediente preferito a Volkov) e Mikhailov (8-6), e mescolare vigorosamente con le fruste elettriche di Sivozhelez e Grbic (15-14). Unire con un gran muro del neoentrato Volkov (al posto di un Apalikov opaco per il 19-20), con tre set point per la Lube e con il siluro di Mikhailov che finsice in rete (27-25). Le mele, nel 2° set, le hanno sbucciate Stankovic a muro (12-7) e Zaytsev in battuta (2 ace), con lo Zar che le spolvera di zucchero a velo con la saetta che chiude il set (25-21). Una volta che le mele sono infarinate, unirle all’impasto russo che tiene in equilibrio il 3° set fino al 13-11, quando Kurek imburra (spettacolare slash del 15-11) e infarina (16-11) la forma di ciambella maceratese (16-11). Versare l’impasto russo sulla ricezione in confusione nella fase centrale (18-16) e ricoprire con la granella di Kurek (22-19) prima di infornare con il primo tempo di Podrascanin (25-22).

LE LUCI DI MACERATA – In cucina contano gli ingredienti: se sono buoni, il piatto sarà buono. Regola messa in campo dalla Lube: ingredienti di primissima scelta, con Zaytsev miglior realizzatore (20 punti, 53%), che scalda la battuta con 3 ace; con un Kurek che se esistesse il premio “migliore acquisto dell’estate” lo vincerebbe senza rivali (scusate l’anacoluto, ma il polacco ci ha fatto impazzire); con un Kovar che tiene la ricezione a livelli di sicurezza (47% di personale, 31% quella della squadra contro il 26% dello Zenit). Con un capitano che non perde la testa nemmeno nei momenti di difficoltà (che ci sono stati, soprattutto nel 1° set, quando la Lube ha sprecato un tesoretto di vantaggio), tenendo unita la squadra a suon di diagonali-bomba. Con due centrali che, tra muri e primi tempi fulminanti, hanno mandato fuori cottura i russi.

LE OMBRE DI KAZAN – Gli ingredienti sono ottimi anche per il Kazan, ma l’impasto è ancora granuloso: un po’ indietro di cottura, con Grbic che si affida largamente a Mikhailov, il quale non è propriamente impeccabile al Fontescodella. Nessuno lo è, a dire il vero: i russi sbagliano molto in battuta (11 errori, meno dei 15 della Lube, che però contrappone 5 ace contro l’unica battuta vincente di Volkov) e sbagliano anche in attacco (40%, troppo poco contro la Lube di stasera). Resiste il muro (9, di cui 4 di Abrosimov), ma devono ancora trovare l’amalgama – e la forma: assente al debutto Verbov, e Apalikov era l’ombra del campione europeo di Copenhagen.

Le “paropagelle”

Ivan Zaytsev. Il braccio è subito caldo sia in attacco che in battuta, ma viene marcato stretto dal muro russo. Nel 1° set gli arrivano piatti difficilmente commestibili e fa quel che può per renderli digeribili. Il 2° set è scandito dai suoi ace (8-4 e 22-18), che per la ricezione russa sono come i peperoni: indigesti. Sta entrando nei panni del capitano, rimanendo freddo anche quando sarebbe stato più facile perdere testa e set (soprattutto il 1°, ma anche i tentativi di rimonta del Kazan negli altri parziali potevano essere pericolosi). Detta i tempi di cottura con i suoi 20 punti. #Chef

Bartosz Kurek. Si presenta al Kazan con un 4 su 4 in attacco: che la ricetta l’avrebbe scritta lui si era capito già dai primi scambi del match. Il 1° set lo chiude con un 83% in attacco che scalda i fornelli per il 2° set, giocato con intelligenza sulle mani del muro. La temperatura di cottura si raggiunge nella fase centrale del 3° set, quando dà una dimostrazione di cucina acrobatica: tecnica, intelligenza, istinto rendono la ricetta polacca uno spettacolo da guardare, con la Lube avanti di 5 punti (di cui 3 firmati da lui). #BucoNellaCiambella

Stankovic-Podrascanin. Cosa si può dire dell’”altopiano balcanico”? Che sono stati una diga importante a muro e inarginabili in attacco: i Russi non sono mai riusciti a bloccarli, mentre i 5 muri della Lube sono stati tutti firmati dai due Serbi. #PesoSulloStomaco (del Kazan)

Maxim Mikhailov. Un 1° set ineccepibile in cui ha dimostrato di sapersi spostare in tutto il campo per trovare il varco giusto per fare punto (forte anche della sua esperienza come schiacciatore ricevitore). Precisione in parallele millimetriche e battuta pesante non si discutono, ma dal 2° set inizia a sbagliare troppo e in momenti troppo decisivi. Torna a trascinare la squadra nella seconda parte dell’ultimo set, quando la Lube era già pronta a servire il caffè a fine pasto. #FuocoIncostante

Nikola Grbic. La squadra non lo ha aiutato molto: tra la ricezione, Apalikov disperso in campo, Anderson spesso spalmato sul muro, non aveva molta altra scelta oltre a Mikhailov. Che ha sbagliato tanto. Gli equilibri non sono facili da trovare nemmeno per un veterano di classe come lui. #CucinaTradizionale

CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA – ZENIT-KAZAN 3-0
CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Henno (L), Paparoni, Zaytsev (20), Stankovic (7), Kovar (5), Monopoli, Giombini, Kurek (17), Baranowicz (3), Podrascanin (5). Non entrati: Parodi, Patriarca. All.: Alberto Giuliani.
ZENIT-KAZAN: Anderson (10), Apalikov (1), Sivozhelez (9), Volkov (6), Grbic (1), Yakovlev, Poletaev, Abrosimov (6), Babichev (L), Mikhailov (15). Non entrati: Mochalov, Kobzar. All.: Vladimir Alekno.
PARZIALI: 27-25 (31’); 25-21 (26’); 25-22 (32’); tot.: 89’.
ARBITRI: LODERUS Frans e MICEVSKI Nikola.
NOTE: spettatori 1780; incasso 4700. Cucine Lube Banca Marche Macerata: bs 15; ace 6; muri 5; errori 20; ricezione 50% (perf. 31%); attacco 52%. Zenit-Kazan.: bs 11; ace 1; muri 9; errori 20; ricezione 34% (perf. 26%); attacco 40%.

*La ricetta della «ciambella alle mele» è tratta da I menù di Benedetta, di B.Parodi, ed Rizzoli.

foto: CEV

Please follow and like us:
0

One comment

  1. Posso dire la mia su Kurek? Mi è piaciuto tanto, ma tanto … però solo in attacco, perché in rice non ne tiene una o_O e fa ancora una valanga di errori al servizio.
    Pazzesco lo Zar.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *