Muore Vigor Bovolenta: la pallavolo italiana piange l’amico campione

Volley Maschile – Sul campo, muore Vigor Bovolenta. Trovare le parole adatte per non scrivere nulla di banale, nulla che non urti la sensibilità di chi oggi ha perso un amico, un papà, un campione. Trovare le parole adatte per spiegare a chi legge che è morto Vigor Bovolenta è impossibile. Per questo dividiamo in netti paragrafi, come insegnano nelle migliori scuole di giornalismo, la vicenda:

LA CRONACA (Dal sito del Volley Forlì): A metà del terzo parziale, sul campo della Lube Macerata, ieri sera, il giocatore ha avvertito un malore ed ha chiesto immediatamente il cambio al tecnico. In panchina, Vigor non è mai arrivato, accasciandosi al suolo, a metà campo, dove ha subito ricevuto le prime cure. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Macerata, è stato sottoposto a diversi tentativi di rianimazione per oltre un’ora.

Con lui, in ospedale, il dirigente accompagnatore Fabio Fornasari. Più tardi, sono arrivati a Macerata anche il presidente, l’architetto Giovanni Gavelli, e Gilberto Marchi, che insieme a tutta la squadra hanno portato il loro ultimo saluto a Vigor.

Nella giornata di domani si svolgerà l’autopsia. Ancora da stabilire la data del funerale.

Le condoglianze alla famiglia e al Volley Forlì da parte del Presidente Diego Mosna, di tutta la Lega Pallavolo e dei suoi Club. Domani il minuto di silenzio sui campi della serie A abbraccerà anche Vigor insieme alla memoria di Roberto Rondoni, di Carlo Facchettin e del militare ucciso in Afghanistan.

CHI ERA VIGOR BOVOLENTA – Un centralone di due metri e due centimetri che ha giocato -dagli inizi degli anni ’90 – sempre in serie A1, girando tante squadre, rimanendo semplicemente il “Bovo”. Ha vestito la casacca di Ravenna, Ferrara, Palermo, Modena, Piacenza, Perugia e Forlì. Ha disputato in serie A1 553, con 316 vittorie. Ha messo a terra 3757 attacchi, 93 battute e 1210 muri in campionato, ai quali bisogna aggiungere 67 schiacciate e 31 muri con la maglia della Nazionale Italiana. Aveva 38 anni, era sposato e aveva quattro figli. Da un anno, nonostante la sua carriera in serie A1 potesse sicuramente continuare, ha scelto di restare a Forlì, di ricominciare con questa maglia, con questa società, dalla serie B2.

Semplicemente ciao Bovo, giocatore umano, forte, centrale che ha giocato anche in seconda linea, campione europeo e medaglia d’argento ad Atlanta. Con quei capelli un po’ sconvolti, la mascherina per proteggere il naso, la maglia azzurra e la palla bianca.

Agli occhi di chi ama la pallavolo, sembrava che non dovessi mai smettere di giocare. Sarai sempre in campo con tutti. Promesso.

Qui sotto, il link ad un video pubblicato sul blog di GianLuca Pasini (Gazzetta dello Sport) in ricordo di Vigor: clicca qui

Please follow and like us:
0

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *