#A2Mvolley – Padova, coraggio da leone per battere Milano 3-2. Le “paropagelle” (tema: boschetto della mia fantasia)

Un pipistrello si aggirava per il Centro Pavesi: il suo volo veloce, fatto di repentini cambi di direzione, era presagio delle evoluzioni pallavolistiche esibite da Itely Milano e Tonazzo Padova. La conquista del match è stata un volo pindarico: dalle altezze di Jakovljevic nel 1° set a favore di Milano, alla velocità dei palloni fatti girare con successo da Orduna (migliore in campo) nel 2° e 3° parziale, alla nuova impennata dell’Itely, che nel 4° set ha attaccato a occhi chiusi, senza timori, per andarsi a prendere quel tie-break che poteva anche dire impresa. Ma Padova ha avuto 12 leoni veri in campo e nel 5°set ha chiuso le fauci sulla vittoria. Un 3-2 che significa che la cima della classifica non è cambiata: alle spalle di Padova le cose cambiano, ma là in alto c’è sempre la squadra di Baldovin. Il punto messo in tasca da Milano (settimo risultato utile consecutivo) fa volare la squadra di Maranesi appaiata all’Impavida Ortona. Ah, per la cronaca il pipistrello è stato salvato e restituito alla libertà del cielo. Le paropagelle non possono non essere dedicate agli animali del “boschetto” della fantasia della pallavolo (eco di Elio e Le Storie Tese, ma senza vitelli).

PALLA SU PALLA – Branco confermato per i leoni patavini: Orduna-Giannotti, Vedovotto-Rosso, Volpato-Paoli, Balaso libero. Qualche cambiamento, invece, per il domatore di tigri meneghine: con Bertoli reduce da una contrattura in banda ci sono Jakovljevic e Sirri, mentre al centro a fianco di Giglioli torna Di Felice al posto di Valsecchi; diagonale con gli artigli di Mattera e Bencz. E’ un racconto che parte dalla fine: dopo più di due ore di gioco tra preda e predatore, con continui cambi di ruolo, la chiave per capire il match di oggi è racchiusa in un pugno di minuti, quelli finali. Quinto set, Padova avanti 13-10: Giglioli va in battuta, fa ace. Fuori: la palla era fuori, ma il punto è di Milano. Le proteste di Padova fanno scorrere il rosso sangue del cartellino. Milano si ritrova a puntare dritto alla giugulare della gazzella (13-12). Padova, allora, mostra a tutti perché è prima in classifica: perché ha una mentalità granitica; non perde la testa e mette la testa – di Milano – sul piatto d’argento della voglia letale di Giannotti. Che non sbaglia.
Il 1°set racconta di Milano che fa la lepre e, nonostante la battuta fallosa, riesce a invertire l’iniziale corsa favorevole a Padova (4-7). Più che buona ricezione (55% di perfetta), attacco attaccato ai palloni di Jakovljevic (75% in questo set), muro punitivo: Milano è avanti 1-0 (25-23). Padova nel 2°set fa assaggiare il sapore del sangue: sotto 4-0 con Jakovljevic in battuta (e 2 ace nei primi 3 punti) e poi 8-4, riesce a recuperare con il suo capitano Rosso (8-8) e si protegge dietro al muro. A metà set l’accelerata di Padova è fatale: l’ace di Vedovotto (9-12) apre la prateria alla corsa da levrieri dei patavini. Nel 3° set Padova esce dal momento di crisi di metà set grazie a un turno al servizio di Vedovotto: 4 punti che valgono un +5 di tranquillità (14-19). Milano torna prepotentemente in corsa con Giglioli, vero attaccante in più, e Bencz, fino a quel momento alquanto appannato. Il set sembra in mano a Milano, ma Rosso trascina i compagni verso il pareggio; i vantaggi si chiudono con la doppia zampata di Giglioli (27-25). L’epilogo è un ruggito. A Milano la vittoria sguscia tra le mani come la palla che Bertoli riceve dando l’ace a Orduna (6-10).

Le “paropagelle”
Emiliano Giglioli. Stritola l’avversario nella morsa dei suoi attacchi (10 con il 67%), stringe a muro (2), morde in battuta  (2 ace). Oltre a Bencz in attacco c’è lui, soprattutto nel finale del 4° set, quando con un primo tempo e un muro su Giannotti affonda i denti sul tie-break, conquistato davvero a morsi. Ha lo sguardo spiritato di chi, in campo, ci mette la dose giusta di veleno per finire l’avversario. C’era quasi riuscito. #Pitone
Luca Sirri. I numeri ci sono: 16 punti (48%), 3 muri (di cui uno, sul 19-15 del 4° set, su Giannotti che sembrava aver chiuso il parziale), 1 ace. Ma l’altro volto della serata dello schiacciatore sono gli errori, alcuni in fasi importanti: troppi per chi dovrebbe e potrebbe guidare la squadra. #Camaleonte
Milan Bencz. Un consiglio ai prossimi avversari: stanatelo nei primi set, perché lui vi osserva da sotto il pelo dell’acqua. Se ne sta buono buono per metà partita (stasera è stato molto dimenticabile per tre set) per poi esplodere quando gli altri abbassano la guardia: 9 dei suoi 22 punti li mette giù nel 4° set, quando esce dall’acqua spalancando le fauci. Non fa, però, né un muro né un ace. #Coccodrillo 

Santiago Orduna. Elegante anche quando si butta di qua e di là come un volano, il migliore in campo si conquista il titolo di Mvp inventandosi l’impossibile per smarcare i suoi attaccanti nei momenti migliori di Milano, difendendo anche i granelli di polvere e mettendoci dei bei attributi nel trascinare la squadra. E’ elegante anche quando esulta con la giugulare che esplode dopo il muro del 7-10 nel 3°set. Piumaggio bianco sull’alzata a una mano per Rosso che realizza il 8-12 del 5° set, quando il palleggiatore fa saltare la ricezione con una battuta proprio bastarda. Verrebbe da dire che merita di giocare in A1… #Cigno
Stefano Giannotti. Cosa vuoi dire a uno che fa 24 punti con il 55% in attacco? Lo lasci correre senza guinzaglio nella savana del campo avversario, ha un istinto chirurgico che gli fa fiutare il sangue della preda (come nel 2°set quando le sue diagonali sono una condanna). Nel finale del 4° set prima guida Padova verso il pareggio, poi annulla il 2° set point. Al terzo si prende un albero in faccia. Non gli si scalda il sangue, invece, quando si trova per le mani la palla del match: gelido, quel pallone lo mette giù di prepotenza. #Ghepardo
Filippo Vedovotto. Ha un piumaggio da fare invidia a tanti pavoni di categoria superiore, ma stasera rimane spennato: ci mette 3 set per far vedere un attacco vincente, fino a quel momento i suoi (pochi) punti arrivano da battuta e muro, che sono comunque determinanti nel 2° set. Dopo un 1° set disastroso cresce anche in ricezione. #Pavone (con la ruota chiusa)

ITELY MILANO – TONAZZO PADOVA 2-3
PARZIALI: 25-23 (25’); 20-25 (27’), 23-25 (29’), 27-25 (33’), 13-15 (18’); tot.: 2h12’.
ITELY MILANO: Seregni (L), Di Felice (9), Rigoni, Sirri (16), Bencz (22), Mattera (5), Cerbo (L), Giglioli (14), Bertoli (7), Jakovljevic (8), Valsecchi. Non entrati: Daolio, Tescaro. All.: Marco Maranesi.
TONAZZO PADOVA: Mattei (3), Vedovotto (10), Orduna (3), Giannotti (24), Balaso (L), Rosso (16), Volpato (12), Garghella, Paoli (9), Groppi. Non entrati: Gozzo, Casaro. All.: Valerio Baldovin.
ARBITRI: ZAVATER Marco di Roma e PRATI Davide di Albuzzano (PV).
NOTE: spettatori: 850; incasso: 791 Euro. Milano: bs 24; ace 8; muri 6; errori 36; ricezione 62% (perf. 48%); attacco 46%. Padova: bs 13; ace 8; muri 11; errori 27; ricezione 52% (perf. 41%); attacco 45%.

foto di Alessandro Pizzi 

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