Volley Maschile A1 – La guida (Super Quark Style) ai playoff: siete pronti?

Volley Maschile A1 – Vi ricordate come iniziavano le puntante di Super Quark dedicate agli animali della savana o della giungla? Rinfreschiamoci la memoria. C’erano sempre delle immense distese d’erba, delle intricate reti di fogliame e rami,  e poi in mezzo una luce. Il riflesso della pupilla di un predatore, zoom della telecamera e due occhi truccati come nessun make up artist potrebbe fare a meno che non si chiami Madre Natura. Elegantissimi e ferocissimi felini, alla cui sinuosità dei movimenti si unisce la voracità delle fauci, al colore caldo dei manti, il bianco gelido dei denti.

Questi ricordi sono perfetti per descrivere e presentare le otto cacciatrici al titolo di campione d’Italia del 69° campionato di #A1MVolley che da domani si affronteranno nei play off. Pronti via e si parte con i quarti di finale al meglio delle tre gare, la formula è sempre la stessa: la prima contro l’ottava, seconda e settima e così via, e quella con la miglior classifica gioca in casa due volte. Chi passerà in semifinale lo sapremo domenica sera o al massimo mercoledì prossimo. Una sfida all’ultima schiacciata, o potremmo dire all’ultima zampata (dotata di artigli).

Conosciamo quindi le fantastiche otto, per ciascuna un felino più o meno grande, più o meno diffuso nel mondo, ma tutti affamati di vittoria.

1° Cucine Lube Banca Marche Macerata. Con il suo peso che può raggiungere oltre i 300 kg, la #tigre è considerata il più grande fra i grandi felini ed è classificato come predatore alfa perché si colloca in cima alla catena alimentare. Più chiaro di così, cara Lube. Non ci divertiremo a sommare i pesi di tutti i giocatori marchigiani, ma solo a guardarli in spessore si capisce che quelle montagne di muscoli valgono più di 300 kg, anzi valgono un primato in classifica che è durato per un tempo lunghissimo e se lo sono ripresi all’ultima giornata infierendo su Piacenza con un netto 3-0. La tigre è il classico animale che non fa prigionieri (capito Verona !?) e quelle striature nere sul corpo, tanto utili per mimetizzarsi, possono sembrare tacche incise sulla pelle tanti quanti saranno i punti messi a segno. Macerata non può sbagliare in questa corsa play off, troppe le delusioni in stagione e lo scudetto non si dovrebbe fallire. Della filosofia degli ‘occhi della tigre’ si è a lungo parlato, un signore di nome Julio Velasco ci ha costruito un sogno, e coach Giuliani dovrà insegnarla ai suoi se vuole arrivare in fondo esultando. Zaytsev, Parodi, Kurek, Baranowicz, Stankovic, Podrascanin, Henno e gli altri sanno cosa devono fare e stanno già affilando i denti. #Tigre

2° Copra Elior Piacenza. Diciamo subito che sulle maglie di Piacenza c’è scritto “Fame da lupo, cuore di leone”, e questo già basterebbe per far capire l’antifona. Ma è proprio la figura del re #leone, che ispira i sentimenti verso la Copra. Proviamo a pensarci…. il leone è feroce, ma lascia che sia la femmina a cacciare, ha un atteggiamento sornione, ha quella folta criniera che gli addolcisce il visto, ma non toccategli il suo territorio. Piacenza ha condotto un campionato così, si è piazzata in seconda posizione, per una giornata ha guidato la flotta, ma poi si lasciata (!?) battere da Macerata, consapevole di potersela ritrovare davanti tra qualche settimana, quando conta davvero, e magari lì assestare il colpo definitivo. In bancheca c’è già la Coppa Italia e Monti sa benissimo che forse sono loro i più forti, perché sono un branco vero e proprio, una massa ordinata di predatori con gente – come Papi, Zlatanov e Fei – che sente l’odore della carne, pardon dei play off, e sa dove azzannare. #Leone

3° Sir Safety Perugia. Il rosso e il nero sono i colori delle magliette ufficiali della Sir Safety, e in particolare quelle nere con le scritte dorate, quelle prestigiose della partite in casa al Pala Evangelisti, fanno sembrare i dodici ragazzi di Kovac, e perché no anche lui, delle agguerritissime #pantere nere. Con questo termine si identifica una variante della specie, quella appunto colpita da un mutamento dal consueto color miele del manto, ma la Sir Safaty non è una variazione è stata una certezza del campionato e con la sua fame di successi e la voglia di arricchire il palmares di una giovane società è arrivata in alto. Prima alle Final Four di Coppa Italia, poi la finale persa contro il #leone, e poi ancora il terzo posto davanti alla Diatec con tanto di suggello al Pala Trento.

Boban Kovac è il condottiero di questa squadra, della quale ha plasmato l’identità a sua immagine: grinta, concentrazione e scatto in avanti quando è il momento, non potremmo immaginare comportamento felino migliore. Nelle mani di Kovac ci sono artigli di grande valore: Atanasijevic è la stella della Sir e nuova gloria della pallavolo, i play off saranno il suo palcoscenico che far sentire il suo ruggito; con lui Petric e il saggio del branco Vujevic, i centrali Buti e Semenzato pronti ad alzarsi sopra tutti, Paolucci e Mitic a dirigere l’orchestra. Giovi ‘la belva’ ha già tutto nel soprannome. #Pantere nere

4° Diatec Trentino. Sono ancora i campioni in carica, con lo scudetto e la coccarda dalla Coppa Italia cuciti sul petto, ricordo della scorsa stagione, un’annata gloriosa e, enfaticamente, irripetibile. Fuori dalla Coppa Italia schiacciati dalla Copra e fuori anzi tempo dalla Champions rimane la cavalcata scudetto dove Tsvetan Sokolov e Emanuele Birarelli potrebbero mostrare i canini appuntini ora che sono tornati in forma. Potrebbero muoversi furtivi ma agili nelle pieghe dei quarti di finale, come dei #leopardi cui si sono ravvivati i colori della macchie. Zampe possenti e muscoli ben sviluppati sulle braccia rendono questa squadra un avversario sempre temibile, come i leopardi sono abili arrampicatori se col termine si può considerare le qualità di muro della squadra: 256 muri vincenti, con una media di 3,08 muri/punto per set. L’allenatore Serniotti sa che i suoi potranno ancora dire la loro nella post season e li sta preparando per questo; contro Trento, Modena dovrà essere qualcosa di più di un canarino. #Leopardo

5° Casa Modena. La ricorsa ai play off della squadra di Lorenzetti è partita in sordina, dopo un giro di boa a metà classifica e alcune nubi sull’intero gioco dei giallo-blu, nel 2014, grazie agli innesti di Brunihno in regia e da ultimo la mano forte di Ngapeth, il campionato di Modena è svoltato tanto da risalire la china e presentarsi da quinta ai play off, esattamente come lo scorso anno. Come i #ghepardi, che sono universalmente noti per la loro eccezionale velocità, prestazione che però riescono a coprire solo per brevi distanza, c’è da chiedersi se Modena reggerà fisicamente l’estenuante un-due-tre imposto dal calendario. Servono energie sempre fresche e certo la giovane età di Deroo e la massa fisica di Bartaman aiuteranno, ma dovranno fare i conti con Trento. Come i loro avversari, l’ambiente modenese è ghiotto di sfide esaltanti e l’andirivieni fra il Pala Trento e il Pala Panini è per palati sopraffini. #Ghepardo

6° Bre Banca Lannutti Cuneo. La #lince, o #lonza come la chiamerebbe Dante, è simbolo della lussuria e senza cadere nel peccato, crediamo che Piazza godrebbe e non poco nel portare la sua squadra alle semifinali. Dopo un’inizio difficile, d’altronde fare a meno di Sokolov e Grbic non è cosa da poco, i piemontesi hanno ripreso a frullare gioco e hanno lasciato il quinto posto solo alla fine per meriti di Modena che gli ha fatto lo sgambetto nell’ultima in casa. Piuttosto camaleontica Bre Banca, con il tecnico che smista e rimaneggia la formazione facendo ruotare in campo quasi tutta la panchina; punti forte sono certamente il palleggiatore Coscione, Antonov e i centrali De Togni e Kohut. Loro avversari saranno i Block Devils, un animaletto non troppo facile da domare, quindi serviranno i proverbiali occhi da lince e orecchie lunghe ben orientate per intercettare attacchi e servizi della Sir Safety. #Lince

7° Altotevere Città di Castello. Antiche popolazioni del Sudamerica erano solite riferirsi ai #giaguari come l’animale che uccide con un balzo. Mai similitudine poteva essere più azzeccata quando parliamo di pallavolo. L’altra squadra umbra dei play off ha agguantato i play off con un balzo che è durato per tutto il campionato, segnale di una stagione ben condotta da coach Radici che non ha mai mollato la presa con l’obiettivo di prendersi qualche soddisfazione. Portate doc di questa abbuffata sono state le due vittorie nel derby contro Perugia, aver battuto in casa Piacenza e Macerata, e costretto a due tie-break Trento. Dovranno ripetere l’impresa contro Piacenza che nei fatti sembra avere zampe più pesanti, ma gli artigli dei giaguari potrebbero riportare qualche ferita qua e la ai #leoni. #Giaguari

8° Calzedonia Verona. Ultima classificata e quella con le minori probabilità di passare il turno. Sulla carta almeno, perché la pallavolo è maestra nel regalarci sorprese, e potrebbe starci che Verona, nelle vesti di #puma possa costringere Macerata a qualche fatica supplementare. I puma selvatici non sono soliti attaccare gli umani, in quanto non li riconoscono come una preda, ma non stuzzicateli potrebbero reagire, e magari su questo scatto di orgoglio punta Andrea Giani per scatenare la rabbia di Gasparini – che ha vinto la classifica dei migliori realizzatori dai nove metri – e dei suoi attaccanti. Ter Horst e White sono i soliti punti forti, mentre il neo arrivato Nikola Kovacevic è stato rifornito di carta vetrata per arrotare gli artigli in vista proprio dei play off; sono state a lodate le qualità di Zingel e Anzani a muro e infatti i due seguono Matteo Piano nella classifica di rendimento, e ne serviranno tanti di tocchi contro i colpi delle tigri della Lube. #Puma

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