Ciak, si gira #Il25punto di Simone Tiberti

Diventare maggiorenni è un momento speciale della vita di ciascuno. Anche quando si tratta della vita agonistica di uno sportivo: al diciottesimo anno di carriera Simone Tiberti è in cabina di regia di un sogno chiamato serie A1. Due campionati di A2 (2003 e 2005) e una Coppa Italia con Santa Croce (2005), passando per una medaglia d’oro indimenticabile (scoprite quale): le sue mani sono quelle giuste per girare una nuova scena del film intitolato “Vero Volley Monza”. Perché lui sa come si vincono i playoff dopo aver visto sfumare la promozione diretta nello scontro diretto dell’ultima partita di campionato: nel 2011 lui dettava i tempi della Phyto Padova quando salì in A1. E, prima di prendere in mano la cinepresa veneta, aveva diretto l’Acqua Paradiso Gabeca Montichiari nella massima serie. Non c’è due senza tre, dicono. E proprio verso quel traguardo sta guidando la squadra. Da regista concreto e preciso, proprio come il suo 25° punto.

La tua definizione di pallavolo?
È uno sport di tattica e precisione.

Quando hai iniziato a giocare?
A 13 anni.

Il momento più bello della tua carriera?
Aver vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo del 2009.

Il punto più importante che hai fatto?
Ne faccio talmente pochi!!!

Il trofeo che vorresti conquistare?
Lo scudetto.

Per chi o che cosa rinunceresti alla pallavolo?
Per un buon lavoro.

Che musica ascolti prima di entrare in campo?
Rock.

Il tuo idolo sportivo?
Bobo Vieri.

La tua qualità fisica migliore.
La velocità.

La qualità morale che ammiri negli altri.
L’educazione.

Un pregio e un difetto del tuo carattere?
Un pregio è che sono una persona solare. Un difetto è che sono… un “rompiscatole”!

L’ultima volta che hai pianto?
Quest’inverno

Il tuo vizio peggiore?
I dolci.

La pazzia più grande fatta per amore?
I viaggi notturni.

Cosa ti conquista di una donna?
Lo sguardo e la risata.

Hai mai tradito?
No.

Faresti un calendario nudo?
Solo se ne valesse la pena!!!

Cita una massima sportiva.
Chi vince festeggia, chi perde spiega.

Se fossi una città saresti…
Parigi.

Se fossi un film saresti…
Forrest Gump.

Se fossi un libro saresti…
Uno di Carofiglio.

Se fossi un cibo saresti…
Il prosciutto crudo.

Se fossi un animale saresti…
Un gatto.

Per che cosa vorresti essere ricordato?
Non ci ho ancora pensato!!!

Svela una battuta da spogliatoio.
L’importante è non farsi male!

foto di Elena Zanutto

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