Paropagelle di Piacenza-Modena. Tema: gli antipodi

3-1 Azimut Modena contro LPR Piacenza, in una partita che di scontato non ha avuto proprio nulla. Il Palabanca gremito assiste ad una falsa partenza dei proprio beniamini, che sottostanno per tutto il set al gioco avversario. Cambia la rotta nel secondo, con Piacenza avanti 10-7, fino a quando qualche video-check ed una serie di servizi vincenti di Vettori ribaltano il parziale, riportando Modena avanti 17-13. Ma la partita è ancora in divenire, a tale punto che Piacenza torna battagliera, sfruttando qualche errore inaspettato degli avversari per stanziarsi sul 23 pari. Ed è qui che inizia il bello: a piccoli passi si arriva al 27 pari, con ben quattro turni al servizio sbagliati per i modenesi, che pagano la troppa beneficenza con il vantaggio definitiva di Piacenza 29-27. Stanchi ma non stanchissimi, anche il terzo set non è da meno in termini di durate mitologiche: il vantaggio netto di Modena sul 14-8 vede poi l’affannosa rincorsa di una Piacenza rinnovata in questo campionato. Cartellino giallo per la panchina modenese e via, 20 pari con due muri ai danni di Ngapeth, fino al classico ritorno che glorifica la parità come assioma del match: sul 30 pari ormai tutti gli sguardi sono focalizzati ed ogni punto pesa più del solito. Con un guizzo finale chiude Modena 33-31, preparando gli spettatori ad un quarto set di fuoco. E sono le grandi teorie della vita che si autoconfermano, tant’è che pure il questo set si gioca su sorpassi in un equilibrio statico. Battute finali dal 22-21 a favore di Modena in poi, quando Ngapeth, dopo aver attaccato una palla oltremodo fuori, chiede degnamente scusa ai compagni con attacco in pipe ed ace che sanciscono la vittoria finale. Modena chiude 25-22 il quarto set, seppur lo spettro del tie break fosse indiscutibilmente in agguato!

 

Due squadre lontane ma non così tanto, figlie di uno stesso territorio che le accomuna, rendendole parenti. Non si parli di sorellanza però, poiché in ogni derby che si rispetti scorre ben poca amicalità. In questo contesto sociale le paropagelle si ispirano agli #antipodi che rendono plurime ed eclittico il nostro mondo, seppur le fondamenta derivino sempre dalla stessa madre.

 

MAXWELL PHILIP HOLT (AZIMUT MODENA): soddisfati appieno gli spettatori, golosi di vedere operativo questo americano, nonché pedina fondamentale del campionato. Incuriosiscono assai i gesti che rivolge alla panchina sul 21-18 nel secondo set; tutti aguzzano gli occhi ma permane la conferma di un linguaggio inesplorato, che forse capiremo nelle prossime puntate. Un dialogo tra #orienteoccidente, emisferi di un unico mondo, dagli  idiomi inconciliabili.

 

LEONEL MARSHALL (LPR PIACENZA): agli inizi del secondo set riceve di spalla, mandando direttamente la palla nel campo avversario, con un missile che quasi finalizza un punto. Probabilmente ignaro del colpo sferrato,  è il nostro #filantropomisantropo, per un colpo nelle mani della Dea Bendata.

 

SIMONE PARODI (LPR PIACENZA): sempre più in campo, pian piano il terreno di gioco torna ad essere un habitat naturale, non solo nelle sue vie retrostanti. Parodi avanza fino in prima linea, segnale più che promettente per un grande ritorno a tutti gli effetti. Nella diatriba tra #guerrapace contro tutte le sfortune e peripezie, incrociamo le dita per le partite a venire!

 

SALVATORE ROSSINI (AZIMUT MODENA): vero è che i numeri nella vita non sono tutto ma un 83% di ricezione perfetta (non solo positiva, perfetta!) del primo set qualche conseguenza comporta, eccome. Come nel ciclo #giornonotte si alternano luci ed ombre, deve combattere al fianco dei suoi compagni nei set più critici. Ma si sa, ad una certa ora il sole sorge sempre.

 

LUCA VETTORI (AZIMUT MODENA): eletto mvp della serata, si spendono poche parole quando pubblico e giornalisti si trovano in concordo unanime. Sarà il turno in battuta a convincere, altresì quei punti concludenti che finalizzano obiettivi agognati. #yinyang in cui brilla completezza, dove ogni contrario vive in virtù dell’altro.

 

ALBERTO GIULIANI (LPR PIACENZA): è l’uomo in più del sestetto piacentino, comprensibile fin dal primo set quando risponde a suon di video check alla contesa che viene assegnata dagli arbitri dopo una prima revisione del gioco, guadagnandosi il punto. Al pari dell’unione di #lattecaffé che miscela due opposti per un risultato ottimale, Giuliani ben innesta la sua panchina nel sestetto in campo, giocando con coscienza le risorse di ciascuno.

 

SANTIAGO ORDUNA (AZIMUT MODENA): questo palleggiatore continua a servire bene i suoi compagni, aprendo sempre di più il gioco con palle non scontate. Ed è uno spettacolo quando l’alzata viene spinta servendo il posto due, seppur lui si trovi agli opposti del terreno di gioco. Come in magnetostatica #polonordpolosud sono legati da un flusso magnetico uscente ed entrante, così cogliamo la connessione inscindibile creata dal suo eclettismo nel gioco.

 

 

 

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