Londra 2012 – “Paropagella” di Italia-Argentina

Londra 2012- L’Italia di Mauro Berruto supera una buona Argentina. La supera partendo bene nel primo set – come contro la Polonia – e cadendo nel secondo parziale (che non diventi un ritornello, però…), mentre ottimo è il gioco espresso dagli azzurri nel terzo parziale. Il quarto set è caratterizzato da un buon gioco a muro e da una buona coralità, anche se farsi recuperare dagli argentini (24-19 a 24-23) è davvero troppo (troppo) pericoloso. E certe situazioni si rischia di pagarle chiaro in altre occasioni.

Si confrontano due alzatori diversi tra loro, già oggetto di confronti per il loro susseguirsi in quel di Monza. Da una parte Dragan Travica, ordinato, pulito, granitico a muro. Dall’altra, Luciano De Cecco, uno che devi stare sempre con le braccia alte pronto ad attaccare perché non puoi mai sapere da dove te la passa e perché. Un metodico che lascia giocare i suoi compagni, un estroverso di cui sentiremo parlare ancora parecchio.

Nel primo set, a fare da padrone è il muro azzurro (5-1), mentre nel secondo set gli azzurri sono troppo nervosi, protestano troppo (e anche Mauro Berruto li “sgrida” durante il time out) e vanno in difficoltà in ricezione “and so on”. Nel terzo set, Simone Parodi rimane in campo al posto di Cristian Savani e fa il suo dovere, insieme a due veterani come Alessandro Fei e Luigi Mastrangelo che davvero fanno gli straordinari e dimostrano di meritare a pieno quel posto che già fu loro tanti anni fa.

L’Italia soffre nel finale dopo essere stata sopra per tutto il quarto parziale, ma alla fine un attacco di Michal Lasko (ottima la sua gara da bomber) regala tre punti all’Italia.

MICHAL LASKO: Nel primo e nel terzo set, mette giù ogni palla che Travica gli serve. Nei momenti difficili, il regista di Macerata lo serve e lui risponde presente. Rispetto alla gara contro la Polonia, non passa neassun momento “out” e si vede. In crescendo.

LUIGI MASTRANGELO: Questo giocatore è un mistero. Al pari di Javier Zanetti dell’Inter, è incomprensibile come possa viaggiare a 37 anni su ritmi da 20enne. O forse è spiegabile: sacrificio, volley, palestra e talento. A muro fa la differenza e il sorriso beffardo sottorete dimostra che…ne sa. Fondamentale.

ALESSANDRO FEI: Quando Travica lo serve lui risponde con leve lunghe e un passato che non sembra poi tanto lontano. Non è più il suo ruolo da anni, forse, ma Fei si adatta, sigla qualche ace e fa il centrale come si deve. Ritorno al futuro.

ITALIA-ARGENTINA 3-1 (25-17 21-25 25-18 25-23)
ITALIA:
Travica 3, Zaytsev 17, Fei 10, Lasko 18, Savani 3, Mastrangelo 10. Libero1: Bari, Libero2: Giovi. Parodi 10, Birarelli, Boninfante. Non entrati: Papi. All. Berruto
ARGENTINA:
De Cecco 1, Conte 14, Sole 7, Pereyra 9, Quiroga 10, Crer 10. Libero: Gonzalez. Castellani 2, Poglajen 1, Bruno. Non entrati: Uriarte, Arroyo. All. Weber
ARBITRI:
Al Naama (Qat) e Loderus (Ned)
Spettatori:
12500. Durata set: 25, 28, 25, 28
Italia:
bs 20, bv 5, mv 14, er 9
Argentina:
bs 15, bv 6, mv 6, er 11

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