Cantù_Roma_Basket_Playoff

Lega A Basket Playoff – Le “paropagelle” di Virtus Roma – (Ammutinata) Cantù

Lega A Basket Playoff – Cosa spreca Cantù! Roma bravissima a non mollare, a crederci, a risalire la china da una cenere che sembrava diventata polvere. Ma cosa spreca Cantù! Che era sopra di 19 punti a metà del terzo quarto, che aveva l’inerzia dalla sua parte, mentre i romani non vedevano il canestro e si affidavano ai singoli con giocate (molto) estemporanee. Eppure, non è che la grande rimonta di Gigi Datome e compagni stupisca più di tanto chi ha visto la serie canturina contro la Dinamo Sassari ai Quarti di finale. Per ben due volte – in gara4 e in gara7 – la squadra di coach Meo Sacchetti ha recuperato uno svantaggio in doppia cifra mentre Cantù faceva – per dirla alla brianzola – un “sugnet”. Come dire: tira tira, la corda prima o poi si spezza (ieri sera l’uscita per 5 falli di Ragland, il migliore fino a quel momento, non ha aiutato di certo i biancoblu). A cambiare la gara? Sicuramente anche le due stoppate di “Gigione” Datome e Gani Lawal (su Ragland e Scekic), ma in generale tutto l’atteggiamento difensivo della Virtus Roma che ha iniziato ad aggredire davvero gli avversari.

LE PAROPAGELLE

Phil Goss (Virtus Roma): Quando Roma decide di cambiare il ritmo in difesa, lui diventa il timoniere dell’attacco riuscendo a fare tutto quello che nei primi due quarti e mezzo pareva impossibile. Penetrazione nel cuore dell’area canturina e soprattutto un tiro da tre da nove metri e mezzo che taglia le gambe ai biancoblu dopo l’ultimo squillo di Mazzarino (!!) #AllArrembaggio

Gigi Datome (Virtus Roma): c’è ancora qualcosa da dire sull’MVP della stagione? Naviga a vista sulla nave romana quando la nebbia (fitta fitta: 19 punti) li separa dai brianzoli. E poi prende per mano i suoi conducendoli alla vittoria. #Ammiraglio

Gani Lawal (Virtus Roma): è l’esempio lamapante della trasformazione di Roma. Dominato da Tyus per gran parte della gara, l’americano risorge e inizia a spazzare tutto quello che trova sotto entrambi i canestri. Ha sulla coscienza i liberi che avrebbero addirittura evitato i supplementari, ma poi ne segna quattro di fila. Anche quando Cantù decide di fare fallo tattico su di lui. #Pirata

Joe Ragland (Lenovo Cantù): l’artefice della fuga canturina. Non solo in termini di punti, ma soprattutto di organizzazione di squadra che sotto i suoi comandi gira alla perfezione. Inizia a spegnersi nel finale e si accedono i primi campanelli di allarme. Esce per 5 falli ed è notte fonda. #FaroSpento

Alex Tyus (Lenovo Cantù): non saranno proprio la sua specialità, ma sbaglia due liberi nel momento decisivo (1 su 4 in un match che va ai supplementari è un bagno di sangue). Detto questo, finchè Cantù è a galla è lui ad infuocare la palla sottocanestro. Poi Lawal lo sovrasta (il romano invece i liberi non li sbaglia!!). #TorreCaduta

Pietro Aradori (Lenovo Cantù): Non è il solito Pietro che siamo abituati a vedere. Non è il solito squalo che conosciamo. Neanche quando Cantù viaggia a mille all’ora. Nei momenti caldi i compagni si affidano a lui ma non è proprio serata. Due palle perse malamente nei supplementari chiudono una prestazione da dimenticare. #Affondato

Acea Virtus Roma – Lebovo Cantù 82-75
Parziali: 16-20; 30-42; 44-56; 66-66; 82-75

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