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Europei Volley Maschili – A colloquio con i profeti: un pre-Europeo #DaLeggere

Europei Volley Maschili

Tre. Due. Uno. Su le luci: i Campionati Europei di pallavolo stanno per dare spettacolo e l’Italvolley di Mauro Berruto è pronta a salire alla ribalta nella prima gara, in prima serata contro i padroni di casa della Danimarca (ore 20.45, diretta Raisport1).
Attesa, tanta. Difficile dire che cosa succederà a partire da questa sera. «L’Europeo è una competizione dove storicamente succedono sempre delle sorprese». A parlare è coach Berruto, che durante la conferenza di presentazione a Odense ha sottolineato due fattori che saranno protagonisti nei prossimi giorni: la consapevolezza nei mezzi di questa squadra («Se arriviamo a Copenhagen è perché ce lo meritiamo») e il famoso “fattore C” («Vincere una medaglia dipende da molti fattori: non tutto è sotto controllo»).
Aspettative e concentrazione si mescolano poco prima che si alzi il sipario sulla competizione, quando l’unica dimensione è quella proiettata al futuro, territorio di indovini e profezie. Abbiamo messo quattro Azzurri di fronte ad altrettanti profeti e abbiamo chiesto loro di fare qualche previsione. Ci avranno azzeccato? Riparliamo tra… qualche giorno (siamo un po’ scaramantici).

Dragan Travica e Tiresia.
Agli Inferi Ulisse incontra l’indovino cieco, che predice all’eroe un lungo peregrinare prima di ritornare a Itaca; una volta tornato avrebbe dovuto combattere per riconquistare il proprio potere; infine avrebbe ripreso il mare per spingersi fino alle genti che non conoscono il mare.
Vorresti sapere in anticipo l’esito dell’Europeo oppure pensi che il percorso che porta al risultato finale faccia parte del valore dell’esperienza stessa?
L’errore più grande è voler sapere come andrà a finire: c’è la curiosità di sapere cosa succederà e proiettarsi al 29 settembre, ma mi sono reso conto che vivendo il percorso che stai facendo riesci a goderti molto di più le cose, a viverti il momento presente. Quando, invece, vuoi sapere già come andrà a finire non ti godi quello che veramente fa l’esperienza: il percorso che arriva a una finale o a una medaglia o a una sconfitta e che fa da tramite per partire e arrivare in un luogo. Tante volte sei assuefatto dai pensieri, dall’ansia, dalla tensione che non riesci neanche a goderti il momento. Il percorso è assolutamente quello che voglio vivermi.

Salvatore Rossini e Nostradamus.
«Un imperatore nascerà vicino all’Italia. 
Da semplice soldato, arriverà all’ Impero. 
Manterrà il controllo assoluto sulla Chiesa. 
Per quattordici anni mantiene il comando». La storia diede ragione a Nostradamus con l’avvento di Napoleone, il cui dominio durò proprio quattordici anni.
Pensi che si sia aperta una nuova dominazione, quella della Russia?
Nella storia gli imperatori si sono susseguiti: l’”Italia dei fenomeni”, paragonabile all’Impero Romano; poi è arrivato il Brasile fino alle Olimpiadi di Londra; adesso dovrebbe essere l’età della Russia. Il susseguirsi di queste tre forze indica che prima o poi si deve scendere dal trono: noi speriamo di essere quelli che butteranno giù la dominazione russa.

Matteo Piano e la profezia dei Maya.
I Maya avevano previsto che il 21 dicembre 2012 si sarebbe verificata una profonda trasformazione spirituale e che sarebbe finito un ciclo storico.
Questo Europeo può essere un “anno zero” per questa Nazionale e dare inizio a un nuovo corso?
Questo percorso è iniziato ad aprile e poi con la World League, un’esperienza durissima quanto bella: il gruppo è sempre rimasto fondamentalmente questo. Se questo Europeo va bene è una conferma di questo nuovo inizio ed è importante per dare un marchio che certifichi che il lavoro della World League è stato eccezionale.
Chi bene incomincia è a metà dell’opera e questo sarebbe un buonissimo inizio.
Essendoci un cambiamento importante c’è bisogno di crescita dell’insieme.

Emanuele Birarelli e San Malachia.
La sua profezia aveva previsto la distruzione di una città dai sette colli.

Quale pensi possa essere la “città dai sette colli” e con quali armi pensate di distruggerla?
In questa estate la Russia ha dimostrato di avere qualcosa in più giocando molto bene la World League. Può sembrare che noi abbiamo il cammino spianato fino alla Russia, in realtà ci saranno parecchie insidie in mezzo. Proveremo a scardinare questo grande impero russo giocando con tanto cuore, con agonismo, senza mollare mai: è sempre difficile giocare contro di loro perché sono molto fisici, bisogna giocare in modo astuto e attaccarli con il fioretto.
Una città con qualche colle in meno che potreste incontrare nel percorso intermedio?
Nel nostro girone mi focalizzerei sul Belgio. Sono una bella squadra, hanno diversi giocatori validi: il palleggiatore (Tim Verschuren, ndr) ha tanta esperienza, ha giocato in Russia e io ho già giocato contro di lui qualche anno fa in Champions League; Deroo ha fatto molto bene quest’anno a Modena; il centrale di Latina (Pieter Verhees, ndr) è pericoloso in tutti i fondamentali; l’opposto (Gert Van Walle, ndr) quest’anno ha vinto la A2 con Città di Castello. Voglio pensare una partita alla volta perché penso che sia il giusto modo di affrontare questo percorso.

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