#A2Mvolley – Spettacolare Milano-Ortona 2-3. Le “paropagelle” (tema: la Befana)

Notte strana, quella al Pavesi: notte dalle mille facce, notte di incertezza, di divertimento, di imprevedibili emozioni. In bilico tra paradiso e inferno, fino all’ultimo pallone, fino all’ultima goccia di sudore freddo. Di sangue freddo, invece, si trattava per poter reggere la tensione di una partita che significava: la rivincita dell’andata, il quinto posto in classifica, continuare l’ascesa positiva oppure invertire subito la marcia dopo una sconfitta. Cinque set e più di due ore dopo la Sieco Service Impavida Ortona esce dal campo con una vittoria sofferta (2-3) sull’Itely Milano: è finita ai vantaggi del tie-break (18-20) e nessuno, prima che contro il muro di Sborgia si sgretolasse la tenacia meneghina, avrebbe potuto prevedere a chi sarebbe toccato l’onore della vittoria.
La serata si presta a cavalcare una scopa insieme alla Befana, tema delle nostre “paropagelle”.

PALLA SU PALLA – Nella calzetta di casa il posto 2 è un’incognita: con Bencz e Pinto di Nazionale Maranesi sposta Sirri opposto e inserisce Bertoli in banda, come aveva vittoriosamente fatto a Monza. Anche a Ortona il 2 è un numero (di rotazione) complicato: con Cetrullo non ancora recuperato Nunzio Lanci fa partire Di Meo titolare, che nelle ultime gare si sta rivelando un punto di riferimento per l’attacco abruzzese.

Dei cinque set giocati due non hanno visto scendere in campo una squadra: Milano nel 1° e Ortona nel 4°, a rendere la vita troppo facile all’avversario, momentaneamente mascherato dietro errori inconsueti. L’Impavida mozza subito il fiato gettando una colata di asfalto con Di Meo e Galliani in attacco e volando sul 2-0. Allora è Milano che non ci sta: nel 3°, e soprattutto nel 4° set, si attacca alla giugulare come un leone affamato e conquista il pareggio. Dalla metà del 3° parziale gli Impavidi, momentaneamente usciti dal campo, devono attraversare le acque impervie della crisi per tornare a mostrare il loro vero carattere. Lasciano spazio a Milano, che affonda il colpo. Alla ricerca dei tre punti Nunzio Lanci cambia 3/6 della squadra: fuori Galliani, Di Meo e Sborgia, quando tutti sembravano aver disimparato a metterla giù, dentro Gemmi, Cetrullo e Guidone. Capitan Mattera guida la mattanza di un set concluso 25-12. Sul tie-break ci si potrebbe fare un film per quanta alternanza dei rapporti di forze c’è stata. Parte spedita Ortona con l’ace di Sborgia e i due punti in attacco di Galliani (4-7). Milano non ci sta e recupera fino al 9-9, poi è un susseguirsi di punto a punto fino ai vantaggi: dopo 4 match point per Ortona e uno per Milano annullati Sborgia decide che è arrivato il momento di chiuderla qui: 18-20.

LE LUCI DI ORTONA – La mente è la croce e la delizia di una squadra che oscilla come un pendolo. Aquila fino a metà del 3° set, poi pollo (servirebbe il famoso Messaggio di Anthony De Mello), dimostra che niente è impossibile quando ci si crede davvero e si gioca da squadra. Al Pavesi hanno portato in dono (sgraditissimo, però) una battuta più tosta e meno fallosa di quella di Milano e un capitano, Andrea Lanci, che ha saputo distribuire bene le parti in regia. Nella sua serata ispirata ha brillato Sborgia, chiamato in causa al centro quando nel resto del campo il buio era profondo.

LE OMBRE DI MILANO – I padroni di casa, forse scesi in campo troppo sicuri di vincere, sono rimasti storditi dall’avvio di Ortona, tanto da rischiare di vedere un 3-0 stamparsi in faccia. Invece sono loro a stampare 16 muri e questo ha fatto la differenza nei tre set centrali. Milano paga l’avvio al ralenti e il finale dove è mancato quel pizzico di pepe in più per finire l’avversario.

Le “paropagelle” ispirate alla più famosa delle filastrocche sulla Befana: “La Befana vien di notte…”
Luca Sirri.
Brillantini e riflettori nel giorno del suo compleanno: l’opposto dell’Itely è l’unico mezzo di locomozione che la Befana di casa oppone agli ospiti per muovere il punteggio dei primi due set. E non guardiamo le percentuali, inevitabilmente basse quando la quantità di palloni che gli arrivano è pari a quella di tutto il resto della squadra messa insieme. Dal terzo set si alzano in cielo anche i compagni e Sirri può serenamente trainare la squadra finendo come miglior realizzatore con 22 punti (43% su 49 palloni). #ScopaDiSaggina
Nemanja Jakovljevic.
Nella partita numero 2 (quella iniziata a metà del 3°set) fa l’orlo alla bella prestazione dell’Itely: mitraglia come una cucitrice nel 4° set (80%) e nel finale del tie-break cuce punti che imbavagliano Ortona ai vantaggi prolungati. Peccato che ci sia stata anche la prima metà di partita, quando in attacco è stato un orlo scucito e in ricezione ha saltato parecchi punti nella cucitura. #SottanaScucita
Matteo Bertoli.
Anche per lui, come per il compagno di banda, un sacco pieno di dolci e di carbone. Il figlio d’arte pennella due ace consecutivi nel 1°set da vero artista e graffia con un muro: in attacco si merita il carbone per un 17% (1 punto) che non aiuta la squadra. La scopa della sua Befana è un diesel che aumenta i giri quando il Pavesi diventa un’arena. Nel sacco dei suoi regali il carbone lascia spazio alle toppe con cui rimedia a due set modesti chiudendo a 13 punti (con due ace e due muri). #SaccoPienDiToppe
Giordano Mattera.
Non ci si inventa capitani dalla sera alla mattina e lui, la fascia, ce l’ha cucita addosso. Premiato a inizio partita per il record assoluto per un palleggiatore di 9 muri realizzato nel match contro il Vero Volley Monza, anche stasera le sue mani a rete fanno malissimo: 4 muri (tanti quanti Di Felice), 1 ace nel 4°set (quando realizza metà degli 8 punti totali) che cade nella zona della condanna con il punteggio che schizza a 7-2, ma soprattutto quando sale lui la squadra cambia ritmo. #VestitoAllaRomana

Emanuele Sborgia. Bravo il regista Lanci a sfruttare la serata da Atlantide di questo centrale la cui esperienza lascia il segno come la “Z” di Zorro sui pettorali meneghini. Con la freddezza dei suoi 16 anni di carriera si carica sulle spalle il cesto pieno di confusione dei compagni di squadra e mette giù punti, tanti: 16, con 4 muri, 2 ace e il 91% in attacco. Il tie-break si conclude con il match point conquistato in attacco e il punto della vittoria firmato dal suo muro. #GerlaSulleSpalle
Nicolas Bruno.
Di una generosità da elogiare, il sacco dell’argentino ha solo doni per la sua squadra: non parliamo di numeri (che, comunque, raccontano che è stato il miglior realizzatore insieme a Galliani, con il doppio di percentuale di ricezione positiva), parliamo di carattere, della capacità di essere faro nella notte della parte centrale del match; parliamo del sangue freddo del caliente argentino nel mettere giù punti decisivi non solo nel finale. È l’unico giocatore di Ortona a non essere mai uscito dal campo, né fisicamente né mentalmente. #SaccoPienDiDoni
Andrea Galliani.
Si ha sempre l’impressione che possa fare di più anche quando i numeri dicono che è il migliore in campo. Ha un potenziale intermittente, capace di scrivere rime baciate in attacco e a muro e di annegare, soffocato dal proprio inchiostro, nel calamaio del muro avversario. La penna scorre rapida nei primi due set e nel 3° le parole per l’attacco ortonese le scrive lui (insieme a Bruno). Nel 4° rimane invischiato in un nervosismo che gli vale il blocco dello scrittore: un giro in panchina per tornare, ispirato, nel tie-break. #PennaECalamaio
Pietro Di Meo.
Il San Pietro di Ortona, acclamato dai tifosi che hanno seguito la squadra fino a Milano, è un’apparizione: parte titolare fuori ruolo, ma quanto gli vestono bene i panni dell’opposto. Dopo un set devastante nel campo di Milano gli prendono le misure: passare nelle maglie del muro diventa più complicato, anche perché spesso i palloni che gli arrivano sono coperti di fuliggine. Nel 4°set smarrisce la strada dell’attacco, ma il cambio lo fa rimpiangere. Rimanesse fisso in posto 2 – e giocasse da titolare – sarebbe un traino per questa squadra che ha bisogno della sua esperienza. #VieneBussaEScappaVia

ITELY MILANO – SIECO SERVICE ORTONA 2-3
PARZIALI: 17-25 (22’), 21-25 (25’), 25-23 (33’), 25-12 (21’), 18-20 (26’); tot.: 2h07’.
ITELY MILANO: Seregni (L), Di Felice (7), Rigoni, Sirri (22), Mattera (8), Cerbo (L), Giglioli (11), Bertoli (13), Jakovljevic (19), Valsecchi. Non entrati: Daolio, Tescaro, Barsi. All.: Marco Maranesi.
SIECO SERVICE ORTONA: Cetrullo, Simoni (5), Guidone (1), Bruno (17), Matricardi, Galliani (17), Gemmi (3), Sborgia (16), Di Meo (12), Lanci (1), Zito (L). Non entrati: Pappadà, Orsini. All.: Nunzio Lanci.
ARBITRI: PIERSANTI Francesco di Perugia e ORANELLI Alessandro di Spoleto (PG).
NOTE: 900 spettatori; incasso 1095 Euro Itely Milano: bs 19; ace 3; muri 16; errori 24; ricezione 66% (perf. 44%); attacco 46%. Sieco Service Ortona: bs 12; ace 5; muri 10; errori 33; ricezione 48% (perf. 28%); attacco 44%.

Foto©Alessandro Pizzi

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