Che il profumo del bis per la Rebecchi Nordmeccanica Piacenza fosse nell’aria lo si era già capito ad inizio play off. Spietate, ciniche e devastanti le ragazze di Caprara sono andate dritte verso l’obiettivo secondo- scudetto-consecutivo con una determinazione che neanche un gruppo di shoppingatrici seriali professioniste ai saldi di Serravalle.
Hanno dominato la regular season concedendosi solo un paio di cadute, giusto per non farci annoiare troppo. Non hanno avutanessuna pietà al play off e ora si godono la meritatissima coppa che le incorona reginette d’Italia.
Non bastano alle farfalle di Parisi i cinquemila cuori di un PalaYamamay tutto esaurito. Non bastano la fame, la voglia di riprendere in mano la serie e riaprirla, tra le mura di casa. Non bastano e non possono bastare, perché con una Piacenza GRANDE così servirebbero 12 leonesse assatanate, ed invece Arrighetti&co sembrano più micetti spauriti e confusi, molto confusi. Bastano ancora 3 miseri set a mettere fine ai sogni bustocchi, e se nel primo sembra ancora brillare un barlume di speranza a tinte rosse, nel
secondo parziale è solo Piacenza. Ennesima prestazione al top per la regista bianco blu Francesca Ferretti, regina indiscussa del play off e del campionato. Come sempre perfetta ed equilibrata nella distribuzione – toc toc Bonitta, toc toc – sfiora la
perfezione in questa gara 3. E che dire della capitana più capitana che ci sia, Manu Leggeri? 2 scudetti (questo il terzo), 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Champions League e 3 Coppe Cev. Per tenerci sul club. Ma non lo facciamo. 326 presenze in azzurro, argento al World Grand Prix del 2004, argento all’europeo del 2001, bronzo a quello del ’99 e oro al mondiale del 2002. 37 primavere, un palmarès di queste proporzioni, e ancora scende in campo con le vene di fuori, le fiamme negli occhi tipo Kaori Takigawa e una grinta, una voglia, una fame di vittorie che tante ventenni con ancora tutto da conquistare non si sognano nemmeno. Immensa. E dalla capitana al condottiero. Lui, l’artefice di questi due anni da dominatrici indiscusse, Gianni Caprara. Anche col suo palmarès potremmo scriverci un elenco telefonico, ma ve lo evitiamo. Se la regista è Francesca, lui certamente è lo sceneggiatore di questo splendido film intitolato Rebecchi Nordmeccanica Piacenza.
E non riesce a cambiare il copione Busto. Forse non ci crede fino in fondo. O forse dopo un finale di stagione al 200% semplicemente non ce n’è più. Peccato per loro, e peccato per noi che ci fermiamo a gara 3 di questo meraviglioso spettacolo che
chiamano pallavolo. Da altre parti feriti, risse, sparatorie. Qui, sotto i piccoli riflettori, un palazzetto intero canta e scandisce l’inno del proprio paese, si stringe in un coro senza distinzione di colori, cuore a cuore, tifoso a tifoso. E saranno anche più piccoli, questi riflettori, ma sono fortissimi: non spegniamoli mai.
Unendo Yamamay Busto Arsizio – Rebecchi Nordmeccanica Piacenza 0-3 (22-25, 11-25, 21-25)
Unendo Yamamay Busto Arsizio: Ortolani 3, Garzaro 8, Bianchini 5, Michel 3, Marcon 7, Bujis 7, Arrighetti 5,
Wolosz 2
Rebecchi Nordmeccanica Piacenza: Leggeri 11, De Kruijf 9, Van Hecke 10, Meijners 13, Ferretti 2,
Bramborova 1, Bosetti 12.
Arbitri: Simone Santi – Fabrizio Saltalippi
Spettatori: 4500