Lega A Basket Playoff- Ecco cosa può decidere la serie per l’Olimpia Milano

Lega A Basket Maschile – Forse ci si aspettava un cammino più agevole per l’EA7 prima della finale scudetto contro la Montepaschi che inizierà domenica al Forum con gara-1 (a proposito, il palasport milanese è già praticamente sold-out per le prime due partite in programma). Cinque partite con Pistoia e sei con Sassari fanno undici. Troppe per una squadra che nell’immaginario collettivo aveva preso il posto proprio della Mens Sana nel ruolo di dominatrice del campionato italiano. La Siena dei bei tempi avrebbe impiegato molta meno fatica per arrivare fin qui, a dimostrazione di quanto ancora l’Olimpia debba farne di strada per emulare la squadra da cui nel 2013 ha attinto a piene mani per prenderne il posto in Italia e che ora si troverà di fronte in una serie in cui i milanesi hanno obiettivamente tutto da perdere e niente da guadagnare.

Luca Banchi, uno dei tanti ex, tanto per capirci si troverà di fronte quel Marquez Haynes “tagliato” a dicembre per far posto ad Hackett, regalato a Siena e stipendiato da Armani, e assoluto protagonista di questi playoff. Hackett appunto. Assente a Sassari per problemi fisici, dovrebbe rientrare proprio domenica in occasione di gara-1 si spera, per Milano, tirato a lucido. Sì, perché l’ultimo Hackett visto in post-season è il lontano parente del giocatore che dopo Natale ha girato come un calzino la squadra biancorossa. Il nome del playmaker di Luca Banchi lo troviamo solo un paio di volte nelle varie Top Ten dei playoff: è sesto in quella degli assist e ottavo nel plus/minus. Poi poco altro. Come poco ha fatto vedere in cabina di regia, costringendo spesso e volentieri il coach che fortemente lo ha voluto anche nella sua avventura milanese a cambiare gli assetti del quintetto sacrificando, a rotazione, Langford, Jerrels oppure lo stesso Gentile.

E proprio del figlio d’arte che a breve dovrebbe rinnovare con l’Olimpia (non è ancora nei 60 “eleggibili” per il draft Nba) vogliamo spendere le parole migliori. Dopo l’espulsione (giusta) di Pistoia e la conseguente squalifica per gara-5 contro i toscani, Ale ha risposto alla grande sciorinando una dopo l’altra sontuose prestazioni tanto da, innanzitutto, scavalcare dopo gara-6 di Sassari nella classifica plus-minus Matt Janning (75 a 73), entrare nella Top 10 dei migliori marcatori di sempre dell’Olimpia ai playoff e salire al sesto posto (il secondo degli esterni) nelle percentuali al tiro dal campo (54%). È fin troppo facile dire che Gentile sarà un fattore come lo è stato finora, offuscando (in parte) Keith Langford che dopo l’eliminazione dall’Eurolega (qualcosa sulla coscienza ce l’ha…), il passaporto turco e le voci di mercato che lo vogliono in Anatolia nel 2014/15, ha mostrato segnali di stanchezza anche se le ultimissime prestazioni (104 punti contro Sassari, proprio come Gentile) lasciano sperare in bene.

Dove si può decidere (nel bene e nel male) la serie per Milano? Abbiamo isolato due “macro-argomenti”. Uno ambientale e l’altro prettamente tecnico.

–          Innanzitutto servirà mantenere il fattore campo. L’EA7 ce l’ha fatta con Pistoia (non senza qualche patema…), ma non con Sassari contro cui al Forum ci ha perso due volte. Poi, si sa, al Palaserradimigni la squadra milanese si sente come a casa e ha potuto riparare. Guai però farlo anche contro la Montepaschi che al Palaestra ha già sbagliato con l’ottima Reggio Emilia ma difficilmente lo farà in una finalissima dove, a memoria d’uomo, non ci ha mai perso mezza volta.

–          Milano può vincere lo scudetto sotto-canestro dove ha centimetri, chili ma soprattutto atleticità per spazzare via la Montepaschi. Crespi, sicuramente, s’inventerà qualcosa per ridurre al minimo i rifornimenti a Samuel e Lawal, immarcabili proprio lunedì sera a Sassari. Ma è anche vero che Siena può contare su Othello Hunter e Benjamin Ortner in grossa crescita; per loro due ci sarà tanto lavoro. Specie a rimbalzo (altro fattore chiave) dove Milano non ha eguali nei playoff.  Prima nei rimbalzi difensivi (26.4 a gara contro i 21.0 di Siena) e prima nei rimbalzi totali (36.2 contro i 30.8 di Siena). Insomma, nel pitturato ci si gioca una grossa fetta di tricolore… che, da queste parti, vale la pena ricordarlo, manca da 18 anni!

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