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Londra 2012 – Italia grandiosa batte gli Usa 3-0: “Paropagella” del match

Londra 2012 -Miracolo? #sticazzi. Si chiama gioco di squadra, attenzione sulle piccole cose: sulle coperture, sulla difesa, sulla posizione a muro. Un po’ di incoscienza, a volte, la voglia di mettere a terra la palla subito e la pazienza di subire, in pochi casi per la verità, i temibili avversari (oro olimpico in carica). L’Italia è in semifinale e trova il Brasile, una squadra che gli Azzurri conoscono e che ricorda agli amanti del volley tante partite difficili. Ma, come rammentato più volte, le gare partono tutte (e sempre) dallo 0-0. E l’Italia, dopo la debacle di due giorni fa contro la Bulgaria e la fatica australiana (che ne hanno decretato un quarto posto deludente nel girone), ecco che riprende in mano le redini del gioco, della voglia, della testa, della consapevolezza che ogni squadra può dire la propria. Tanti coloro che non ci credevano, che pensavano che questa sarebbe stata una gara a senso unico, a favore dei fortissimi americani. In tanti han parlato di “fare il miracolo“. Nessun miracolo, poche palle: solo Italia con cuore, tecnica…e #duepallecosì

PAROPAGELLA

Dragan Travica: In assoluto il migliore, il dominatore. Dopo la gara contro l’Australia, sotto accusa c’era lui e il suo gioco, la sua gestione delle situazioni più complicate e degli attaccanti. Oggi ha orchestrato con intelligenza i momenti e i giocatori, ha messo a segno quattro ace e ha svolto il ruolo che gli compete a muro. Il migliore (con vendetta).

Emanuele Birarelli: Entra sul finire del primo set e per il resto della gara rimane in campo. Ispirato da Dragan Travica, mette giù i primi tempi come fa solitamente con la maglia di Trento. E avere un “Bira” qualsiasi in panchina vuol dire lusso, signori. Entrato e pronto.

Cristian Savani: In totale trance agonistica. Il capitano degli Azzurri fa capire fin da subito che oggi “o la va o la spacca”. Niente pallette, niente paura. Solo una voglia immensa di spaccare quel pallone e di fare i buchi a terra. Poi, quando serve il fioretto, lo tira fuori e fa la differenza. Capitano.

Michal Lasko: Non è stata certamente la sua miglior gara, ma Travica è riuscito a non caricare sulle sue palle la “legna” del match e questo, andando avanti, lo ha reso più lucido e migliore nei momenti topici. Per la prossima, serve il miglior Lasko, please. Atleta che si sa gestire.

Ivan Zaytsev: La sua pipe è micidiale e oggi ha dimostrato di saper fare tutto, anche le cose più semplici e meno “lussuose”, come coprire e ricevere. Cresciuto.

Luigi Mastrangelo: Grinta da ragazzo, oggi sbaglia poco e, come al solito, è decisivo nei momenti che contano. Non si offenderà Savani, se diciamo che, in certi momenti, il capitano morale è Gigi La Torre. In pectore.

Andrea Giovi: Decisivo in fase di contrattacco, difende su tutti i palloni, anche i primi tempi di Lee (dici poco?). E questo ragazzo, fino all’anno scorso, non aveva un numero di maglia azzurra. Forza così.

Donald Suxho: Vuole a tutti i costi la semifinale e vederlo giocare è un piacere. Non molla una palla e la sua gestione di gioco è molto buona. Perde il confronto con Travica, ma non è assistito dai compagni. Volenteroso.

Adam Priddy: Lo sguardo magnetico che punta verso il campo azzurro fa paura, questo è vero, ma i punti che mette a terra non sono abbastanza e soffre il muro azzurro, soprattutto con Travica in prima linea. Sottotono.

Nota stonata (poco): Non si protesta!! Se il direttore di gara decide di dare un cartellino sul finire del primo set (24-25 per gli Usa), la partita va diversamente. E se avesse dato il giallo, ci sarebbe stato poco da obiettare (remember la Finale degli Europei 2011, please).

ITALIA-STATI UNITI 3-0 (28-26 25-20 25-20)
ITALIA: Zaytsev 16, Fei 1, Lasko 10, Savani 19, Mastrangelo 5, Travica 6. Libero1: Bari. Libero2: Giovi. Birarelli 2, Papi, Boninfante. Non entrati: Parodi. All. Berruto.
STATI UNITI: Anderson 7, Lee 7, Stanley 16, Priddy 8, Holmes 7, Suxho. Libero: Lambourne. McKienzie, Rooney 1, Smith. Non entrati: Lotman, Thornton. All. Knipe.
ARBITRI: Wang (Chn) e Karampetsos (Gre)
Spettatori: 14000. Durata set: 33, 28, 20
Stati Uniti: bs 12¬¬, a 2, mv 10, e 8.
Italia: bs 14, a 7, mv 8, e 9. .

 

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